Capitolo 35

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"Era bello stare per conto mio, senza essere obbligata a sorridere e mostrarmi contenta; un sollievo, starmene a guardare avvilita la pioggia fitta fuori la finestra e lasciare cadere solo poche lacrime." (Twilight)

Ottobre.

Ho ancora stampato in testa il suo sguardo. Il suo sorriso. Come potresti dimenticarlo? Mi manca.
"Ti avrei scelta anche se non ci fossimo mai conosciuti."
Mi sto quasi rassegnando alla sua assenza.
Guardo fuori la finestra. Piove.
È passato un mese esatto da quando è sparito di nuovo. I primi giorni ha fatto abbastanza male. Pensavo che fosse stato solo un sogno.
Ma no. È successo per davvero.
Mi ha amata quella notte. C'è stato più amore quella notte che in tutta la mia vita.
Sospiro.
Questa mattina mi sono svegliata con lo stomaco sottosopra. Sará il tempo, forse. Non mi sento molto bene da un po' ormai. La settimana sono anche svenuta. Elisa si è presa uno spavento! Siamo andate dal medico ma ha detto che soffro di pressione bassa, niente di più.
Il cellulare sul davanzale inizia a vibrare. Un numero che non conosco mi sta chiamando.
Rispondo.
"Pronto?!" Dico con voce titubante.
"Angelicaaaaaa!" Mi urla una voce maschile dall'altro lato.
"Ehm.. scusa, ma chi sei??" Chiedo.
"Davvero non mi riconosci?" Mi chiede con tono deluso.
"Ehm no, scusa"
"Sono Alessio, Angè!" Lo sento sospirare "Ormai te sei scordata eh" ridacchia.
"Ale! Oddio scusa! Eh no è solo che ho avuto un po' da fare.. Comunque coma mai questa telefonata?! E da un cellulare poi.." dico ricordando che Alessio è in carcere.
"Sono libero Angè!" Urla "O meglio mi hanno dato i domiciliari!"
"Davvero??"
"Si! Ti va di vederci un po' se non hai da fare??" Mi chiede.
"Certo che si! No non sto facendo nulla!"
"Dove ci vediamo??" Mi chiede.
"Eh piove, vediamoci al bar a piazza di Spagna ok??" Chiedo.
"Perfetto! A tra poco. Ciao piccola!" Mi dice e attacca.
Sono felice. Finalmente è uscito dal carcere! Mi vesto di fretta e vado in salone.
"Esci?" Mi chiede Elisa.
"Si, Alessio è uscito di prigione.." dico e la vedo fare una faccia strana.
"Ehi non ti preoccupare, non faccio nulla di male.."
"Angelica ti porterà di nuovo sulla cattiva strada.."
"No, non più" le dico sorridendo e raggiungo il posto in cui ci eravamo dati appuntamento.
Lo so sono una folle. Quest'uomo ha anche tentato di uccidermi è vero, ma è sempre stato l'unico "amico" che avevo.
"Ehi!" Mi dice e mi bacia le guance poi ci sediamo e ordiniamo due caffè.
"Ti trovo bene eh" gli dico squadrandolo. In effetti sta benissimo. Si è fatto crescere un po' di barba, è dimagrito ma ha messo su più muscoli.
"Io ti trovo maluccio invece" mi dice.
"Perchè?" Scoppio a ridere.
"Hai le occhiaie, sei dimagrita parecchio, sei più pallida del solito.."
Sorrido.
"Ma no.."
Mi fa una smorfia e io lo ignoro bevendo il mio caffè.
"Il tuo grande amore?" Mi chiede guardandomi di sottecchi.
Sento una stretta allo stomaco e abbasso lo sguardo.
"Sto parlando di Radja se non hai capito" ride.
"Si ho capito ma non è il mio grande amore.."
"Come?"
"Ci siamo lasciati. È tornato con la moglie e la sua bambina" dico finendo con un sorriso per non tralasciare nessuna emozione.
"Ah quindi è per lui che ti sei ridotta così?" Mi chiede.
"Ma va va.."
"Ma guardati! Sei un'altra! Ma non stavamo meglio prima??" Mi chiede rollandosi uno spinello.
"Ancora Alè?"
"Non ho mai smesso. Neanche quando ero dentro. Ah e per colpa vostra!"
"Si lo so mi sento in colpa tutt'ora.." dico.
"Tiè fuma" mi dice passandomi lo spinello. Lo guardo e faccio cenno di no con la testa.
"No ho smesso co sta roba"
Lo vedo sorridere.
"T'ha fatto il lavaggio del cervello eh! Non hai capito che ti ha usata e basta Angè? Ti ha costretta a diventare come voleva lui e poi ti ha buttata via come se fossi una delle tante. Tu per me non eri una delle tante e lo sai. Eri l'unica e lo sei tutt'ora.." mi dice mentre fuma.
Il suo discorso per logica non fa una piega. Ma fa male sentirsi coms un passatempo.
"Ti va di fare due passi?" Mi chiede. Annuisco ed usciamo. Ha smesso di piovere.
"E adesso? Cone ti senti?" Mi chiede guardandomi negli occhi.
"Mi sento come una virgola.." dico guardando il cielo.
"Cosa?" Scoppia a ridere.
"Si. A volte vengo dimenticata, a volte sono di troppo, mentre certe volte non servo a nulla." Spiego.
Alessio mi guarda e mi stringe a lui.
"Come t'ha ridotta! Pezzo di merda! Non ti preoccupare tesoro ci sono io con te, a me servi!" Mi dice accarezzandomi i capelli e di conseguenza lo abbraccio. Non erano calorosi come quelli che mi dava lui ma era pur sempre un abbraccio ed io ne avevo bisogno.
"Ti amo così tanto.." mi sussurra all'orecchio.
Spalanco gli occhi. Non ci credo.
"C..che..cosa??"
"Si Angè è la verità! Io ti amo tantissimo" mi dice alzandomi il mento e baciandomi.
Dapprima non avrei voluto baciarlo, ma poi penso che sono libera e ricambio il bacio ma ad occhi aperti perchè se li chiudo vedo Radja.
"Anche tu mi ami in cuor tuo vero?" Mi chiede facendomi una carezza.
"Si.." rispondo poco sicura di me. Amo solo Radja ma ormai è tutto andato via. Alessio mi sorride, mi prende per mano e continuiamo la passeggiata.

****
"E fingersi felici di una vita che non è come vogliamo.." (Noemi)
****

"Ehi Radja, mi stai ascoltando?" Mia moglie mi da un colpetto sul braccio.
"Ehm no, scusami.." rispondo grattandomi la testa.
"Ma amore stai troppo sulle nuvole" mi dice mettendosi in braccio a me.
"Eh non lo faccio apposta.. Comunque stavi dicendo?"
"Ti stavo elencando la mia giornata di oggi! Ma ti interessa??"
"Certo!" Dico e la abbraccio e lei continua a raccontarmi la sua giornata.
In veritá no. Non è che mi interessa più di tanto. Sono assente in questo momento. Ho visto una ragazza che somiglia ad Angelica ed il mio cuore si è come fermato e poi ha ripreso a battere all'impazzata. Non ce la faccia a stare senza di lei. Avrei preferito avere un solo respiro dei suoi capelli, un solo bacio della sua bocca, un solo tocco della sua mano, che starne una vita senza.
Sospiro e sorrido a Claudia che ha concluso.
"..Quindi amore domani devi accompagnarmi!" Mi bacia e si alza.
"Si, certo ovvio.."
Mi alzo anche io.
Sono a pezzi ma ho imparato a tenerli insieme.

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