Capitolo 22

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Tu sei la parte migliore di me

"Ma poi torni tu e il tuo sorriso, torna il cielo limpido e lo sguardo deciso"

Le feste sono passate finalmente. Non ce la facevo più. Siamo giá arrivati a metá gennaio e fa un freddo boia. Sto andando a Trigoria. Voglio fare una sorpresa a Radja. Anche perchè ieri non ci siamo visti per niente perchè è stato tutti il pomeriggio con la piccola Aysha e la sera io ho lavorato. Eh già, ho trovato un lavoro. Lavoro in una pizzeria già da una settimana. Chi l'avrebbe mai detto?!

Sto diventando una ragazza modello. Lavoro con una ragazza, Michela, della mia età. Lavora per pagarsi gli studi e devo dire che mi ci trovo parecchio bene. È simpatica e in cucina ci facciamo troppe risate. Come l'altro giorno che ci siamo fatte il selfie con il pollo. Che schifo! Io odio la carne.

Ormai ho tutte le mani rovinate con le scottature del forno. È normale con il forno a 300 gradi. Radja mi strilla sempre.

"Ma dove hai la testa?"

Me lo ripete sempre, ogni qual volta che ho una bruciatura in più. Ormai fa l'ispezione delle mie mani.

Da te, ecco dove ho la testa. Questo vorrei rispondergli ma mi limito. Io non sono una tenerona. Non ho mai detto cose del genere e non ho intenzione di espormi troppo. Però questa cosa la volevo fare. Sono su l'autobus che porta verso Trigoria con uno striscione accanto. Più che striscione è un lenzuolo bianco che ho trovato a casa. L'ho fatto da due giorni. Elisa mi ha aiutato. Più che altro mi ha aiutata con le mie paranoie. E se non gli piace? Se si vergogna di me?! E tutte le altre pippe mentali che mi faccio di solito. Lo so, sò essere una rompi coglioni assurda quando mi ci metto.

"Mi fai tremare il cuore, mi fai smettere di respirare".

Questo recita il lenzuolo. È una frase di "Gabry" la canzone di Vasco Rossi. Amo quella canzone. E loi veramente mi sento così con lui. Il mio cuore trema veramente. Sotto in rosso ci sono le sue iniziali con vicino il quattro, il suo numero.

Sono arrivata. Scendo e mi avvio davanti l'entrata. Mi vergogno da morire mentre le ragazze mi guardano. Oggi fanno la pomeridiana e ci sono giá delle ragazze che aspettano i giocstori fuori. Mi squadrano ed io mi accendo una sigaretta facendo finta di niente e aspetto l'uscita del belga.

****

"Radjaaaaa" urla Manolas.

"Che cazzo urli!" Sbotta il capitano.

Io faccio finta di niente ma so benissimo che ce l'ha con me. Gli ho fatto uno scherzo. Gli ho nascosto le mutande e me la rido sotto i baffi.

"Sei un rompi coglioni Radja, dai!" mi dice dall'altra parte della doccia.

"Tu riprova la prossima volta a lasciare quelle dichiarazioni alla radio della Roma e io non ti nasconderò più le mutande ma ti farò fare una figura di merda tale che non potrai neanche più uscire da casa! Eh Marcolì?" dico guardando Borriello.

"Ovvio ninja, non si dicono quelle cose davanti a tutti!" mi da corda il numero nove.

"Ma ho detto solo la veritá!" replica Kostas.

"Io sto con Radja!" incrocia le braccia Daniele.

"Ah capirai pure lui!!" Il greco esce con le mani davanti ai suoi gioielli "Mi ridate le mutande o no?!"sbuffa.

Ci guardiamo complici.

"No!" diciamo in coro per poi scoppiare a ridere.

"E dai! Devo andare a casa!"

"Questo è solo un assaggio!" gli dice

Borriello a fianco a me.

"Cosa siamo noi?!" gli dico.

You are the best of meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora