"Caro diario,
Ho superato questa giornata. Credo di aver detto: "sto bene, grazie" almeno 37 volte. E non era vero neanche una volta, ma non se ne è accorto nessuno." (The Vampire Diares)Luglio
È passato un mese da quando Radja se ne è andato. È partito per sempre lasciandomi un vuoto dentro che non colmerò più con nessun altro.
Non ho pranzato, come al solito. A lavoro mi hanno dato le ferie anche se è estate. Non ho la testa. La settimana scorsa mi sono anche tagliata con l'affettatrice. Mi hanno messo sei punti sulla mano. Ma non ho sentito niente. Il nulla. Niente dolore. Domani vado a togliermi i punti.
Non torno a lavoro comunque. Mi hanno concesso ancora qualche giorno. Non vogliono che mi faccia ancora male.
"Ehi Angè, come stai?" Mi chiede Elisa come tutte le mattine.
"Bene grazie.." dico.
Mi osserva.
"Mangia qualcosa ti prego"
"Non mi va Eli non ho fame"
"È passato un mese ormai, Angè! Non torna più, è inutile ormai aspettare ancora.." mi dice.
"Non sto aspettando!" Ribatto.
"Non sembrerebbe! Te ne stai qui seduta sul divano tutto il giorno a guardare quella cazzo di porta! Lo sai Angè non suonerá mai più! Lui non torna ok??"
Annuisco.
"Mi dispiace dirti queste parole tesoro ma è la veritá!" Mi dice accarezzandomi i capelli.
"Mh, mh.."
"Esci un po' no?" Mi chiede.
"Forse dopo.."
"Ma come puo' mancarti così tanto una persona che ha fatto a pezzi il tuo cuore??"
"Perchè prima di strapparmelo e farlo in mille pezzi è stato l'unico in grado di farlo battere" sussurro e lei non replica. Mi bacia la fronte e suona il campanello.
"Vado io" mi dice e va ad aprire. Con mia sorpresa entra Krystal con Marta.
"Forza Angelica vestiti" mi dice la compagna di Paredes battendo le mani.
"Non ne ho voglia.." dico.
"Oh si si" Krystal mi lancia la tuta "Dai facciamo un giro"
Sbuffo e mi alzo controvoglia. Mi vesto e scendo mentre mi faccio un cipollotto alla ceca. Come viene, viene.
Usciamo e andiamo verso il centro. Le ragazze ogni tre per due si fermano a vedere le vetrine.
Io, coperta dai miei occhiali da sole, ho la testa da un'altra parte. A Cagliari. Mi guardo intorno e per un attimo mi è parso di aver visto il mio Radja. Ogni cosa mi ricorda lui. A cominciare dal tatuaggio. Ma vedo gente che gli somiglia, tutte le cose mi ricordano lui. Tutto mi ricorda che lui per un po' è stato mio.****
"Più una persona ti manca, più la rivedi tra la folla, in ogni persona che incontri"
****Continuiamo a camminare per il centro, quando Krystal, con mia sorpresa, mi prende sotto braccio e mi riporta alla realtá. Al nulla.
"Allora Angè, come va?" Mi chiede.
"Tutto bene grazie e tu?" Chiedo ma avrei voluto risponderle diversamente. Non sto bene. Per niente. Anzi sto morendo dentro.
"Io bene" mi dice con un sorriso.
"Ti manca?" Mi chiede Marta.
"No, no" rispondo prontamente.
In realtá si, mi manca. Mi manca tutto di lui. Sto impazzendo senza. Mi basterebbe soltanto vederlo dieci minuti. Anzi solo di sfuggita.
"Eh ne troverai un altro dai.." mi consola Krystal.
"Ma si.." dico sperando che questa conversazione finisca presto. Io non voglio nessun altro. Voglio solo lui ma non è tempo per noi e non lo sará mai. Ormai mi sono rassegnata.
"Vedila così, se ti amava come diceva non ti avrebbe lasciata.." mi dice Marta.
Mi sforzo di sorridere. Alla fine ha ragione. Ma non c'è problema. Io continuerò ad andare avanti.
"Comunque è passato un mese si vede che stai un po' meglio.." continua.
"Vero?" Dico facendo un sorriso che dire falso è poco.
Giá..
Come al solito nessuno capisce niente di me. Ma vabbè. Comunque vado avanti per la mia strada. Non posso fare più niente. Piano piano mi passerà.
"Sono esausta" dico sedendomi sulla panchina.
"Come mai? Hai lavorato stamattina?" Mi chiede Krystal.
Faccio cenno di no con la testa e faccio spallucce.
"No, non ho lavorato. Ho amato a vuoto" vorrei risponderle ma rimango zitta nel mio silenzio. Non voglio che nessuno mi compatisca o pensi che io non riesco a tirarmi fuori da questa situazione. Ci riuscirò. Prima o poi..
Guardo in continuazione i passanti. Sposto il mio sguardo dall'uno all'altro in silenzio. Mi faccio attenta. Voglio vedere se trovo qualcosa di lui addosso a qualcuno.
Dopo di lui ho cercato qualcuno che glu somigliasse caratterialmente, fisicamente, una battuta uguale, l'accento.
Qualcosa.
Qualunque cosa pur di non perderlo del tutto.
Dopo di lui stavo cercando ancora lui.
Scuoto la testa e mi alzo.
"Ragazze non mi sento bene. Vado a casa ci vediamo presto" dico abbracciandole.
"Vuoi che ti accompagnamo?" Mi chiede Marta.
"No tranquille faccio due passi" dico e mi avvio verso casa.
Posso sembrare dura, fredda, insensibile. In realtá ho un maledetto vizio: mi affeziono a tutto. Mi affeziono alle piccole cose, alle foto, alle canzoni, alle persone, alle situazioni, ai sentimenti.
E poi accade che le foto sbiadiscono, le canzoni si dimenticano, le persone vanno via, le situazioni cambiano e i sentimenti svaniscono.
E ti ritrovi sola. A pensare a tutti i progetti che la tua mente e il tuo cuore si erano fatti per un futuro insieme. Ti sciogli, ti levi la corazza, abbatti il muro, doni il tuo cuore a qualcuno e te lo ridanno in pezzi.
Ed ecco perchè poi le persone costruiscono un muro più alto e la corazza che indossano li protegge di più.
Arrivo a casa e mi butto sul letto.
Guardo fuori la finestra.
Chissá se a volte gli capita di pensarmi, se capita sul mio profilo, guardarmi, sognarmi di notte, immaginarmi li accanto a lui. Chissá se controlla il mio stato su whatsapp, se quando cambio la foto la guarda, se si sofferma sui miei online. Chissá se mi pensa ancora e che ne so mentre ascolta una canzone si rivede nei nostri momenti, se a volte nei momenti bui della notte rilegge i nostri messaggi e guarda le vecchie foto.
E forse chissá. Forse un minimo gli manco.
Io ogni tanto queste cose ancora le faccio. Ma lui non è il tipo. Basta, devo riprendere in mano la mia vita...
Mi appoggio sul cuscino e mi addormento.****
"Mi dicevi sempre: "non lasciarmi mai" ma alla fine sei stato tu a lasciare me"
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You are the best of me
Fiksi Penggemar"Prometti che farai sempre la brava?" mi chiese papá. "Si, papá, te lo prometto!" risposi prima che chiudesse gli occhi.