Capitolo 34

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"Non ti serve l'amore del mondo intero, ti basta quello di una persona sola"
(The Muppet)

Siamo sdraiati a letto sotto le coperte.
"Radja mi passi una maglietta? Mi sento a disagio così.."
Siamo nudi ed io mi sono sempre sentita in imbarazzo. Vedo Radja sorridere.
"Ehi che ridi" gli do una pizza piano sul braccio.
"Eh niente che rido, solo che prima non sembravi così a disagio" mi dice mimando le virgolette con le mani.
"Ma piantala scemo!" Dico e lo vedo frugare nel cassetto del comodino mentre mi rimetto l'intimo.
"Tieni" mi dice passandomi la sua maglietta da gioco.
"Questa devo mettere?" Sospiro.
"È vecchia ma si" mi dice sorridendo.
Mi infilo la maglia di quando giocava ancora per la Roma e alzo le coperte per mettermi sotto.
"Oh finalmente!" Dice e mi abbraccia tirandomi a lui per un braccio.
"Piano oh!" Dico sorridendo e lui mi stringe al petto suo.
Mi ha abbracciata. Mi ha stretta tra le sue forti braccia e giuro che ho pensato che il Paradiso esiste e doveva essere per forza questo.
Mi coccola mentre decido di abbracciarlo anche io. È come se questi mesi non fossero mai esistiti. Se c'è lui non ho bisogno di altro. Lui è la mia casa. E chi si stacca più!! Io non lo mando più via quest'uomo!
Radja intreccia le sue gambe con le mie. Ho trovato la mia pace interiore. È lui. Pensavo di non poter amare nessuno ma poi d'un tratto la vita ti cambia i progetti. Ti fa incontrare una persona a caso, improvvisamente.
E questa persona ti cambia l'esistenza. Radja per me è un po' come l'ultima sigaretta che ti rimane nel pacchetto: ti dispiace fumarla perchè sai che è l'ultima e che rimarrai senza. Ma la fumi lo stesso, perchè non ne puoi fare a meno.
Diciamo che lui per me è la mia dipendenza. Non posso fare a meno di lui. Sembrerá strana questa cosa. La gente potrá persino non crederci. Ma io non ne posso fare a meno. Come per le sigarette.
"Angè posso fartinuna domanda?" Mi chiede Radja spezzando il silenzio e facendomi i grattini sulla schiena.
"Certo" rispondo poggiando il mento sul suo petto e guardandolo.
"Cosa hai pensato quando mi hai visto oggi in aereoporto??"
"Devo essere sincera?" Chiedo.
"Ovvio che si"
"Beh, io quando ti ho visto ho smesso di pensare."
"Come?"
"Non pensavo più a niente. Ero ferma inerme non sapevo che fare. Tu.. Lì, davanti a me.. Ti guardavo ma il cervello era come andato in tilt. Tipo quando giochi a flipper e spingi il tasto sbagliato e ti appare la "x" rossa. Il mio cervello era una "X" enorme, rossa.. Ha avuto un callasso, ecco... Non mi aspettavo di vederti lì.. Poi quando ha iniziato a rielaborare sono uscita. La mia vocina interiore mi ha consigliato di andare via e lasciarti stare.." spiego.
"Che bella che sei.." mi dice baciandomi.
Gli sento la fronte e lui mi guarda perplesso.
"Hai la febbre co tutte ste cazzate Rá! Anzi apriamo la finestra sennò non ci entriamo più qua oh!" Dico facendo per alzarmi ma lui mi blocca e mi tiene ferma addosso a lui.
"Dove credi di andare eh" mi dice e mi riempie di baci.
Mi sto sentendo amata. Si, amata. Dopo quattro mesi sono di nuovo tra le braccia dell'uomo che amone che amerò sempre.
"Ti amo per sbaglio, ma è l'unicancosa giusta che faccio.." mi dice all'orecchio sussurrando.
Lo guardo confusa.
"Per sbaglio?" Chiedo giá sull'orlo di pianto. Sono diventata troppo sensibile.
"Eh si, io non volevo innamorarmi. Nom era nella mia idea quando ci siamo conosciuti, ricordi?!"
Annuisco.
"Solo che poi mi hai sorriso, mi hai detto cose che non hai mai detto a nessuno, mi hai regalato la tua vita e hai mamdato a puttane tutti i miei buoni propositi" mi spiega mordendomi il labbro.
Lo tiro sopra di me e lo abbraccio.
"Starei tutta la vita così.." dico.
"Anche io.." risponde Radja.
Appoggia la sua fronte alla mia e mi sorride. Il sorriso perfetto.
"Domani parti, vai via di nuovo.." sussurro.
"Mh, mh" dice abbassando lo sguardo.
"Io non voglio però!" Dico asciugandomi una lacrima che era scesa senza il mio permesso.
"Piccola dai non piamgere per favore. In testa ho solo te, nel mio cuore solo tu.." mi asciuga le lacrime che continuano a cadere.
"Non riesco a fermarmi" dico singhiozzando un po'.
"Nessun altra prenderá mai il tuo posto" mi dice ed inizia a baciarmi.
"Ti aspetterò per tutta la vita, se serve" sussurro sulle sue labbra mentre percorre il mio corpo con le mani e ricominciamo a fare l'amore perchè in cuor nostro, sappiamo che quella è l'ultima volta che sarebbe successo.
****
"Si baciarono. Si baciarono con la Stessa disperazione di due che hanno aspettato una vita. Le dita da per tutto, tra i capelli, tra le labbra, si baciavano non solo con le labbra ma con tutto il corpo. Si baciavano e non riuscivano a bastarsi."
****
Il giorno dopo.

È finita. La Roma ci ha battuti. Ma del resto si sapeva già. Siamo partiti sconfitti. Abbiamo giocato ad ora di pranzo e devo dire che non ci stavo per niente con la testa. Pensavo a lei, sì, ad Angelica.
Questa notte è stata fantastica, non solo perchè abbiamo fatto l'amore per gran parte del tempo, no.
Ma per i discorsi sussurrati che ci siamo fatti. I baci rubati. Le mani che si trovavano anche al buio. Quattro mesi fa eravamo così. Questa notte sembrava che niente era cambiato da allora.
I nostri sentimenti sono forti. Anche se stiamo male, che la mancanza ci distrugge dentro, sappiamo che i nostri cuori si appartengono.
Arrivo all'aereoporto con i miei compagni di squadra. Mi guardo intorno. Mi aveva detto stamattina che sarebbe passata per un ultimo abbraccio. Forse non viene. Forse starà soffendo per ciò che è successo stanotte e ha preferito non venire.
Adesso i sensi di colpa mi stanno divorando. Forse non avrei dovuto dirle niente e proseguire la serata con i miei compagni. Ovvio che si. Radja che stupido così le fai solo del male. Ci sei, sparisci, torni, riparti.
Scuoto la testa.
Ma quando ricominciano a tornarmi quelle idee per la testa ecco la mia Angelica che corre per l'aereoporto e mi si para davanti con le mani appoggiate sulle ginocchia e respira a fatica.
Sorrido involontariamente. È arrivata.
"Ehi, sei venuta alla fine" dico.
"Si.." cerca di calmare il fiatone "Dovevo.."
Le sposto i capelli dietro l'orecchio.
"Non ti chiederò di restare. Ti chiedo un ultimo abbraccio.." mi dice guardando a terra.
Il mio cuore si spezza ancora di più e la abbraccio stringendola a me.
Non so cosa dirle, veramente.
"Ti amo Angè" dico solo quello che mi viene dal profondo del cuore.
"Anche io Radja, tantissimo" mi risponde e sento il suo cuore battere all'impazzata.
"Ricordati che io sceglierei sempre te. Ti sceglierei adesso, ora, nomostante tutti i dolori, gli sbagli, i pianti. Ti sceglierei ogni volta che mi apri le braccia per farmi affondare dentro te. Ti sceglierei tra tutte, sceglierei sempre te. Ti avrei scelta anche se non ci fossimo mai conosciuti" le dico.
La sento piangere e nasconde il viso tra la mia felpa.
"Ninja! Andiamo???" Sau mi riporta alla realtá.
"Amore devo andare.." le sussurro.
Lei mi guarda con le guance bagnate di lacrime.
"Scusa.." riesco solo a dirle e la bacio. Il nostro ultimo bacio, che lei ricambia. La stringo un altro pò a me per assaporare il suo profumo che mi rimarrá per sempre impresso nella mente e nelle narici.
Non vogliamo staccarci e lo capiamo tutti e due. Ci stacchiamo insieme.
Con una sintonia perfetta.
"Vado.." dico prendendo il borsone in spalla.
"Ciao.." mi dice abbassando lo sguardo. Le faccio una carezza in viso e vado verso i miei compagni. Facciamo il check-in e mi volto per guardarla un'ultima volta.
Lei mi fissa.
Le faccio un sorriso e un gesto con la mano prima di salire sull'aereo e risparire, sta volta per sempre, dalla sua vita.
****
"Perchè lei è bella. E sarebbe bella anche se fosse brutta.
Perchè lei è mia. E sarebbe mia anche se fosse di qualcun altro.
Perchè io e lei, anche se lontani, siamo sempre noi."

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