CAPITOLO 7

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"Un giorno qualcuno ti stringerà così forte, da farti sentire salva da tutte quelle macerie che avevi sul cuore"

Il rumore dello scoppio del vetro è assordante, quasi mi scoppia i timpani. La botta, i vetri che scoppiano, le urla della mamma. La mamma non parla più, papà apre un occhio: mi guarda. È sfocato non riesco a vederlo per bene. Le immagini non sono nitide. Mi da un bacio in fronte poi prende la mano della mamma. Vorrei chiamarlo ma non ci riesco. Perché non riesco ad urlare? Inizio a piangere, fin che non sento una mano calda sulla mia guancia.

Apro gli occhi e mi accorgo che ho pianto. Aysha è davanti a me che tiene la sua manina sulla mia guancia. Mi guarda e mi sorride.

"Ti sei svegliata" mi dice "Stai bene?"

"Si, grazie, ma dove sono?" le chiedo.

"A casa mia.." mi risponde facendomi un sorriso rassicurante.

Mi tiro su e mi accorgo della fasciatura sul braccio. Faccio una smorfia di dolore e mi guardo intorno.

"Perché piangevi?" mi chiede.

"Un brutto sogno.." rispondo toccandomi la testa che ancora mi gira.

"Anche io piango quando faccio un brutto sogno, poi arriva la mamma: mi da un bacino e mi porta qua nel lettone e dormiamo tutti e tre insieme!" mi dice "Ma ogni tanto dico una bugia solo perché non voglio stare sola, è brutto stare soli, vero?" mi chiede.

"Perché me lo chiedi?" le domando.

"Papà mi ha detto che è brutto stare soli.." mi risponde con la faccia triste "Non sentirti sola, io sono tua amica!"

Sorrido e sento parlare Radja e la moglie, presumo, nell'altra stanza. Faccio cenno ad Aysha di stare in silenzio e mi avvicino alla porta socchiusa per ascoltare..

****

"Che cosa? Radja come hai potuto farla avvicinare a nostra figlia?" urla Claudia.

"Ti ho detto che non devi strillare! E poi è innocua"

"Ma è una drogata! Va a capire ci andiamo di mezzo anche noi.."

"Ma cosa dici! Senti Clà, mi hai stancato, veramente.." le dico sperando che la finisca, ma niente.

"No, forse tu non hai capito, Radja! Se succede qualcosa alla bambina.."

"Ma cosa deve succedere?" sbotto alzandomi dal divano e alzando anche il tono della voce "E' una ragazza come le altre, ha un cuore come gli altri, ha solo bisogno d'aiuto!"

"Beh non saremo noi a darglielo! Radja non puoi metterti a fare queste opere di bene.. che cavolo ti importa!" dice cominciando a farmi innervosire.

"La lasciavo lì? Con un braccio che sanguinava e mezza morta?! Claudia ma che cazzo dici! Ma fammi il favore, sta zitta"

"No, non sto zitta! Quella ragazza deve uscire da casa mia, subito!" mi dice indicando la porta.

"Ma perché?" sbotto.

"Perché non voglio che passi del tempo con nostra figlia o che gli metta in testa delle cose strane, o che gli passi la droga ed altro!"

"Stai delirando, Claudia. È una brava ragazza.." le dico.

Vedo il volto di Claudia diventare scuro. Si sta arrabbiando, ma non mi interessa. Voglio che Angelica rimanga qui con noi, almeno per stanotte. Lei non può capire come ci si senta ad essere soli per tutta la vita. Io voglio aiutare questa ragazza e di sicuro non sarà Claudia a farmi cambiare idea. Devo farglielo capire.

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