15 - la confessione

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Non rispondo e dopo poco arriviamo a casa dei suoi.

"ciao cara, benvenuta"

"salve. Avrei portato volentieri qualcosa, ma è stato tutto improvvisato mi scusi"

"stai tranquilla. E dammi del tu"

Sorrido.

"dove sta papà?"

"di sopra in bagno"

"vabbe ormai ve siete presentate"

Sorride e mi bacia la guancia.

Per tutto il pranzo cerco di stare tranquilla, parlo tranquillamente di tutto con i miei suoceri, ma quel pizzico di disagio penso ci sia sempre le prime volte.

Verso le 16 andiamo via, passiamo a casa sua dove si prende le sue cose e andiamo in studio.

"ora tu ti metti qui. Ti siedi"

"e poi?"

"stai zitta. Perché devo concentrarmi"

"si ma non sto tutto il pomeriggio seduta e zitta"

"si ma devo guardarti e scrivere altrimenti non esce niente"

"ah va bene.."

Mi siedo e lo fisso. Nel giro di mezz'ora, dove non ha fatto altro che spostare lo sguardo dal foglio a me e viceversa, se ne esce con tre testi diversi.

"posso leggerli?"

"scordatelo. Sentirai la canzone quando uscirà. O almeno, quando sarà pronta"

"come vuole lei capo"

"possiamo andare a casa"

Saliamo in macchina e andiamo a casa mia.

"allora, cosa vogliamo fare?"

"scegli tu. Visto che per un mese mi hai sopportata a casa tua, ti meriti una piccola ricompensa"

"ah menomale"

Ridiamo e io mi butto sul divano.

*****

Dopodomani ho l'intervento. E Guido ancora non sa nulla. Penso che troverò una scusa per non farmi accompagnare.

Pensando al motivo dell'intervento mi viene da piangere. Sembra incoerente piangere perché non voglio una gravidanza e poi piangere perché ho avuto un aborto.

Forse piangevo perché avevo paura di una reazione negativa da parte sua. Perché che sia ora per "errore" o fra qualche anno intenzionalmente, io un figlio con Guido lo vorrei. Perché so che lui è quello giusto per me. Anche se ho paura che per lui non sia la stessa cosa.

Dovrei anche prepararmi per andare a cena da lui, ma no so cosa mettermi.

Alla fine opto per un semplice skinny, con la felpa oversize, i miei anfibi in pelle e il parka.

Arrivo a casa sua e appena entro mi abbraccia. Poi mi osserva.

"ma ti vesti in rock o in rap?"

"un po' entrambi. Poi da quel poco che so di moda, questo è più casual che rock"

Ridiamo e ci buttiamo sul divano.

"cosa mangiamo?"

"vieni"

Mi prende per mano e andiamo in cucina. Ci sono degli impasti e dei condimenti.

"pizza?"

"esattamente. Io faccio la tua e tu fai la mia. Ci stai?"

"ovvio"

Ci mettiamo a impastare e ogni tanto ci lanciamo occhiate per vedere il lavoro dell'altro.

Ad un certo punto vedo farina volare verso di me. Così prendo un po' di sugo e glielo lancio. Ci mettiamo a giocare con il cibo, come dei bambini, poi lui si avvicina e mentre mi fa il solletico, continuo a lanciargli farina e pezzi di impasto.

*****

"ma non avevi ripreso a lavorare?"

Quasi mi strozzo.

"volevo parlartene ma mi hai anticipata"

"dimmi"

"Fabrizio mi ha dato due settimane di permesso"

"come mai?"

"perché non ho la visita dopodomani. Ma un intervento. Il medico visitandomi mi ha detto che avevo una gravidanza extra uterina e ha causato un aborto spontaneo. Il test era un falso negativo.. Non sapevo se dirtelo e come dirtelo.."

Mi guarda e non dice nulla.

"dovevo parlartene da subito, scusa"

Cerco di tenere le lacrime, lui si alza e viene ad abbracciarmi.

"andrà tutto bene, fidati di me"

*****

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