-15-

294 35 7
                                    

L'incontro con gli abitanti del mondo parallelo era previsto per quel pomeriggio e nessuno avrebbe potuto mentire sul fatto di essere nervoso. Molti camminavano tra le tende guardandosi i piedi o le mani, altri continuavano a controllare le provviste e altri, come Kirishima, non attendevano altro che allontanarsi dal gruppo e sparire per qualche minuto.

"Che decisione avranno preso alla fine?" Monoma si avvicinò furtivamente a Denki, l'unico dell'altro gruppo che non lo spaventava eccessivamente. Bakugou lo aveva escluso a priori, non voleva esser preso a calci. Con Kirishima aveva provato a parlare, ma quello aveva solo emesso dei versi senza senso, chissà cosa gli passava per la mente. Shinso forse lo spaventava più di Bakugou, non lo avrebbe preso a calci, ma piuttosto sembrava uno capace di escogitare una vendetta lenta e dolorosa. L'unico rimasto, a quel punto, era Kaminari. Il sempre allegro e sorridente Kaminari Denki.

La decisione l'avevano presa insieme Tamaki e Touya, i due più grandi di entrambi i gruppi. Natsuo si era tirato fuori dalla discussione con un gesto svolazzante della mano e un'occhiata preoccupata in direzione del fratello maggiore. Non aveva detto a nessuno quale fosse il suo più grande timore, ma si vedeva come quella paura lo stesse logorando dentro.

"Non ne ho la più pallida idea. Credo che lo scopriremo alla riunione" Denki si strinse nelle spalle e si diresse verso il rosso che sembrava volersi addentrare nel boschetto a poca distanza. Non aveva distolto nemmeno per un istante gli occhi da quel suo amico, nemmeno quando aveva risposto a Monoma.

La radura dove si erano riuniti per aspettare i loro doppleganger era la stessa dove Kirishima aveva incontrato il suo gemello dell'altro mondo. Non lo aveva rivelato a nessuno, anche se sapeva quanto potesse essere importante far sapere che potevano esser osservati con facilità. Lo avrebbe rivelato a Tamaki magari in un futuro non troppo lontano. Per il momento voleva tenere per sé il segreto perché non voleva che qualcuno potesse chiedergli di cosa aveva parlato con il se stesso dell'altro mondo.

Vide una chioma bionda dirigersi verso di lui e cominciò a tremare sul posto. Non aveva più parlato con Kaminari da quando lo aveva baciato sotto il pino. Il pino, quell'albero imponente che lo aveva protetto dai raggi del sole lo aveva condotto anche verso un gesto sconsiderato. Lui non avrebbe mai voluto che succedesse, non in quel modo.

"Kiri, possiamo parlare?" Denki lo guardò con i suoi grandi occhi dorati. Sembrò pregarlo con lo sguardo. Se lo avesse fissato negli occhi per qualche altro secondo avrebbe sicuramente ceduto. Non poteva, così si voltò dalla parte opposta e finse di esser stato chiamato altrove.

"Scusa, Denki, ora non posso, devo andare" per sua fortuna, proprio in quell'istante, arrivarono gli abitanti dell'altro mondo. Sembrava un gregge con il proprio pastore a guidarlo.

Erano tanti, tutti disposti in cerchio nella radura. In mezzo al gruppo c'erano Touya, Tamaki e Mirio, il Mirio dell'altro mondo che non riusciva a distogliere la propria attenzione dal corvino davanti a lui.

"Avete preso una decisione? Ci dichiarate guerra?" il biondo fece una smorfia che Tamaki non aveva mai visto sul volto del suo Togata. Ma, in effetti, quello non era il suo amico. Lui non c'era più.

"Forse dovresti dirci perché aspirate tanto ad un'alleanza con noi" Touya inclinò il capo e portò le mani sui fianchi. Aveva mosso un passo così da poter stare leggermente davanti a Tamaki, come a proteggerlo da qualsiasi pericolo potesse minacciare quello sconosciuto.

"L'ho già detto, nel mondo ci sono persone pericolose, è meglio essere un gruppo numeroso" Tamaki vedendo Touya e Mirio non avrebbe saputo dire chi dei due avrebbe vinto uno scontro di boxe. Mirio era più basso ma più muscoloso, Touya sembrava essere più bravo nel giocare d'astuzia. Forse avrebbe vinto l'astuzia, ma non poteva darlo per scontato.

Broken mirrorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora