-50-

167 21 21
                                    

"La missione di cui stai parlando prevede la morte di un qualche componente del mio gruppo?" Tamaki manteneva il tono piatto, privo di ogni genere di emozione. Non aveva paura di Mirio, aveva più paura di venir deluso dalla copia della persona che aveva amato, ma forse quella delusione c'era già stata, doveva solo accettarlo. In fondo lui lo aveva sempre saputo: era impossibile che esistesse qualcuno con l'anima pura come quella del suo amato Mirio. Un'anima talmente pura che si era sacrificata per la sua macchiata di inchiostro indelebile. Inchiostro che rappresentava solo un'oscurità che si era allargata dopo la perdita del suo amico. Che spreco salvare la mia anima, pensò il corvino mentre osservava il volto del doppelganger di Mirio.

"Ormai la collisione dei mondi è alle porte, tanto vale dirti la verità" il biondo anche sembrava essersi svuotato da ogni tipo di emozione. In quel momento erano due involucri che riportavano l'uno le sembianze della persona che aveva amato l'altro.

"Allora parla, mostrati per il traditore che sei" lo sguardo color pece si assottigliò in direzione di quello blu indaco. Entrambi riportavano delle tonalità buie nelle proprie iridi, come se la lucentezza le avesse abbandonate per mostrare ciò che vi era nascosto al di sotto. Tamaki si ritrovò a pensare che avrebbe dovuto essere più scrupoloso, non avrebbe dovuto fidarsi completamente di quel Mirio, non avrebbe dovuto illudersi di poter provare di nuovo ciò che aveva provato con il suo amico. Si sarebbe incolpato per quella situazione se ne avesse avuto il tempo, ma il tempo, appunto, scarseggiava, i mondi erano in procinto di unirsi.

"La nostra missione è sempre stata quella di trovare tutti i doppelganger provenienti dal vostro mondo ed eliminarli"

Ed ecco svelata la cruda verità. Erano caduti nella trappola di Mirio e dei suoi compagni, quei ragazzi si erano avvicinati al loro gruppo solo per stilare una lista accurata ed essere sicuri di chi avrebbero ucciso. Tamaki rimase impassibile, non si sarebbe arreso tanto facilmente, non se ne sarebbe andato senza combattere. Lui era pronto a morire, ma non senza aver lottato per il proprio diritto di vivere.

"Avete deciso di diventare mietitori per pura crudeltà o c'è un motivo dietro questa vostra missione?" l'autocontrollo che mostrava in quel momento Tamaki sicuramente era una dote. Sembrava tranquillo, nonostante si trovasse di fronte a un suo possibile assassino. Non accennava a volersi allontanare, non tremava, non spostava nemmeno il peso da un piede all'altro. Era statico, una statua che non sembrava intenzionata a smuoversi dal proprio piedistallo.

"La collisione dei mondi non è un evento che si può evitare, è stato un uomo proveniente dal vostro mondo a determinarne l'inizio e saremo noi a porle fine. C'è solo una certezza, su uno stesso mondo non possono vivere due doppelganger e dopo la collisione ne esisterà solo uno di pianeta. Non uccideremo tutte persone provenienti dal vostro mondo, uccideremo solo coloro che hanno un doppione. Tu potresti sopravvivere" Mirio anche non voleva spostarsi, non era armato, o se lo era non aveva ancora impugnato alcun coltello o pistola.

"Non è della mia vita che mi preoccupo. Bakugou, Kirishima, Natsuo, Monoma, Awase..." Tamaki cercò di ricordarsi di tutti coloro che in quel periodo di tempo avevano scoperto di avere un doppelganger ancora vivo proveniente dall'altro mondo. Awase e Monoma lo avevano scoperto da poco, non ne erano stati felici, né loro due né i loro doppioni. Ora Tamaki comprendeva la paura che aveva visto negli occhi del falso Awase, quel ragazzo nel momento in cui aveva realizzato che esisteva un suo doppione aveva anche compreso che avrebbe dovuto eliminare quel giovane proveniente dall'altro mondo per avere la certezza di sopravvivere. "...non sono disposto a perdere nessuno di loro" concluse il corvino inarcando un sopracciglio scuro come la pece.

Era ovvio che lui non avrebbe mai accettato di perderli, erano la sua famiglia, li amava, non poteva assolutamente accettare che un gruppo di ragazzi minacciasse i suoi amici. Tutto ciò a cui riusciva a pensare era a quanto fosse ingiusta quella situazione. Tramite la collisione sarebbero morti i doppelganger, non tutti appartenenti allo stesso mondo, a caso, sarebbe stato l'universo a decidere chi salvare e chi condannare. Invece il gruppo di Mirio, o forse solo Mirio aveva deciso di porsi come giudice di quella fine, aveva deciso chi sarebbe morto e chi no, senza interpellare nessun altro. Tamaki non poteva accettarlo. La sua sorte e quella dei suoi amici poteva essere solo nelle mani delle costellazioni.

Broken mirrorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora