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Alla fine, si divisero proprio come Kirishima aveva ipotizzato che sarebbe accaduto: Mirio e lui da un lato e il falso Bakugou e Shoto dall'altro. Non sapeva mai come salutare il suo amico quando partivano per delle missioni, per questo motivo aveva sempre deciso di andare con lui nel caso avesse avuto il presentimento che avrebbe potuto trovarsi in pericolo. Guardò l'amico negli occhi e poi decise di optare per una semplice alzata di mano, non la sventolò nemmeno, semplicemente l'alzò e la mostrò al biondo. Loro due non avevano bisogno di parole, si capivano con un solo sguardo. Fu proprio ciò che successe in quel momento.

Torna, amico era questo che stava dicendo con quel gesto, con quella mano alzata e quel sorriso triste e il falso Bakugou sicuramente aveva recepito il messaggio perché rispose annuendo e sorridendo.

Che stupido modo di salutarsi, pensò Kirishima. Lui sapeva che, se per qualsiasi motivo, il suo migliore amico non fosse tornato, si sarebbe pentito di non averlo abbracciato un'ultima volta, solo per mostrarsi virile di fronte ai suoi compagni. Che stupido. Erano di spalle, non poteva vedere cosa stesse facendo il biondo, probabilmente si stava allontanando come era normale che facesse. Kirishima chiuse le mani lungo i fianchi e si fermò, lasciò che Mirio facesse un paio di passi senza di lui. Si voltò e corse dall'amico. Si tuffò sulla schiena del falso Bakugou e lo strinse da dietro.

"Torna, amico" disse strizzando gli occhi e premendo la fronte contro la spalla dell'altro. Non poteva vederlo in faccia, ma sentì la sua mano tirargli piano i capelli e così sollevò il viso e si girò quel poco che bastava per vedere il profilo del biondo. La loro amicizia era sempre stata quel legame necessario per andare avanti nelle situazioni difficili. Entrambi avevano perso la persona che amavano, chi un modo e chi in un altro. Avevano sofferto talmente tanto da arrivare a desiderare di smettere di respirare, ma erano sopravvissuti al proprio dolore. Si erano risollevati da quel terreno polveroso che si era idratato con le loro lacrime. Si erano rimessi in piedi solo perché avevano l'un l'altro.

"Non ho intenzione di andare da nessuna parte" il falso Bakugou si girò e guardò negli occhi quel suo amico. La persona che condivideva con lui lo stesso colore delle iridi ma che aveva una luminosità invidiabile in quegli occhi. Invidiabile. Indescrivibile. Sembrava quasi che avesse ereditato la luminosità degli occhi ambrati di Denki una volta che lo aveva perso.

Si separarono definitivamente e si diressero in zone opposte della città.

"Andate molto d'accordo" Shoto camminava con la testa china, come se si fosse dimenticato di mantenere alta la guardia. Come se in quel momento si sentisse al sicuro da qualsiasi pericolo.

"Quando ho perso Shoto lui mi ha teso la mano" confessò il biondo senza voltarsi a guardare il bicolore. Sapeva che lo stava seguendo perché sentiva il suo passo, seppur estremamente leggero.

Proseguirono lungo la strada per una ventina di minuti, finché il falso Bakugou si illuminò quando la grande croce verde, ormai spenta da chissà quanto tempo, invase la sua visuale. Velocizzò il proprio passo, facendo sempre attenzione a sentire i passi di Shoto dietro di lui. Forzò la porta a vetri e si lanciò letteralmente nella farmacia. Gli scaffali erano pieni di medicinali, molti dei quali ormai scaduti, ma poco gli importava, era sempre meglio di niente. Sicuramente avevano bisogno del disinfettante e quello non aveva una scadenza troppo vicina.

Si girò a guardare il bicolore e con un cenno del capo gli indicò lo scaffale alla sua sinistra, invitandolo a prendere quanti più medicinali riuscisse.

Riempirono delle buste che trovarono dietro il bancone della cassa e uscirono con il bottino sottobraccio. Erano felici di aver trovato ciò per cui si erano recati lì, non avrebbero potuto sperare in un risultato migliore. Gli rimaneva solo da fare la via a ritroso per tornare al veicolo che avevano lasciato sul ciglio della strada. Lì dove avevano appuntamento anche con Mirio e il falso Kirishima.

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