Shinso non aveva idea di come avvertire della propria presenza quando si trattava di voler entrare in una tenda. Non poteva bussare, questo era ovvio, come si poteva bussare su una tela? Si guardò intorno e alla fine decise di avvertire della propria presenza semplicemente schiarendosi la voce. Il rumore che sopraggiunse dal fondo della sua gola fu gutturale e leggermente afono.
"Chi è?" la voce di Sero giunse dall'interno della tenda e dopo poco la cerniera si alzò e il viso del corvino vi fece capolino. Shinso si ricordava che, durante gli anni del liceo, lo aveva visto spesso passeggiare per i corridoi sempre con un braccio intorno alle spalle di uno dei suoi amici. Certe volte lo aveva visto ridere con Kirishima, altre volte con Denki e, nelle occasioni rare, addirittura in compagnia di Bakugou. Sero era sicuramente uno di quei ragazzi che riusciva a fare amicizia con chiunque gli si presentasse di fronte, forse era stata una fortuna trovare lui in tenda.
"Scusa, sto cercando Shoto" disse il viola lanciando un'occhiata oltre le spalle dal compagno. Già senza affacciarsi si poteva vedere che era completamente solo in quell'angusta tendina da campeggio.
"Non è tornato alla tenda, l'ho visto recarsi dietro la villetta numero..." il corvino si sporse con tutto il busto fuori della tenda, allungò il collo in direzione delle case e contò mentalmente le porte "...cinque" concluse tornando a sedersi comodo all'interno della tenda.
Shinso ringraziò l'amico e si diresse subito lì dove sperava di incontrare il bicolore. Voleva sapere come era andata la missione, se aveva litigato con uno dei due Bakugou, se ne aveva eliminato uno perché due erano troppi da sopportare e se aveva scoperto qualcosa riguardo ad eventuali sopravvissuti.
Camminò velocemente, non si accertò che nessuno lo seguisse, non gli importava più di tanto. Non stava andando a parlare di segreti con quel suo nuovo amico, anzi, non era in vena di sentirlo parlare del suo cuore spezzato per il verde e il biondo che si sbaciucchiavano. Preferiva trovare altri argomenti di cui parlare con quel ragazzo.
Lo trovò seduto su un marciapiede di mattoncini rossi, sguardo assorto, lontano dal mondo in cui si trovavano. Shinso quasi tornò indietro per non disturbarlo. Si fermò per qualche secondo, pochi, si potevano contare sulle dita di una mano, poi sospirò sperando che quel lieve rumore di aria potesse destare Shoto da qualsiasi fossero i pensieri che lo tenevano occupato.
Fece un passo avanti, schiacciò volutamente dei rametti secchi, così da produrre un rumore qualsiasi che potesse attirare l'attenzione del bicolore. Lo vide inarcare il sopracciglio e voltarsi lentamente nella sua direzione. Notò le guance lucide, segno che aveva pianto da poco e si sentì un mostro per aver pensato di non voler ascoltare i suoi problemi di cuore. Era evidente che quel ragazzo ne stesse passando troppe.
"Ti ascolto" disse piano sedendosi accanto al bicolore e mettendogli un braccio intorno alle spalle. Sentì il suo leggero peso, troppo leggero, doveva assolutamente far mangiare di più quel ragazzo, contro il proprio fianco e si girò per posare il naso tra i capelli di due colori diversi. Inspirò, non seppe come mai quel gesto gli veniva così naturale, ma lo fece e non se ne pentì, anzi, si sentì pervadere dal profumo che si portava dietro quel ragazzo e si sentì parte del suo dolore. Credeva di poterlo comprendere un pochino meglio.
"Voglio smettere di amare, fa troppo male. Oggi mi sono sentito dire che sarei dovuto morire al posto del mio doppelganger solo per amore" confessò il bicolore. Aveva riflettuto sul racconto del falso Bakugou ed era arrivato alla conclusione che l'amore era solo una sofferenza inutile, che tutti muoiono, che tutti si disperdono nel tempo e nell'aria, che è inutile legarsi tanto a qualcuno se poi si è destinati a finire in tempi diversi. Lui aveva preso quella decisione per se stesso, ma allo stesso tempo continuava a pensare al fatto che Izuku e Bakugou fossero destinati a stare insieme e che era impossibile separarli. Non che lui lo volesse, ma vedeva la loro unione come necessaria per far girare la terra, così come era necessaria, quindi, la sua sofferenza, perché era chiaro ciò che lui provava per uno dei due.
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Broken mirror
FanfictionIn un mondo post apocalittico i nostri ragazzi dovranno affrontare le situazioni più strane ed estreme. Dovranno decidere se fidarsi gli uni degli altri e dovranno imparare come sopravvivere. Faranno incontri contro ogni immaginazione e dovranno af...