"Dov'eri finito?" Shoto sollevò gli occhi al cielo e si girò, stavolta si trattava del vero Bakugou, ma comunque avrebbe preferito lo avesse raggiunto qualsiasi altra persona. Non riusciva a togliersi dalla mente lo sguardo lascivo con cui lo aveva guardato il falso Bakugou poco prima. Rabbrividì e scrollò le braccia, come per scacciare quell'immagine dalla mente.
"Facevo un giro"
"Ti ho visto allontanarti con l'altro me"
"Stavo prendendo in considerazione l'idea di sostituirti con lui, magari anche gli altri apprezzerebbero la proposta" si strinse nelle spalle e sorrise, sperando che la presa in giro non facesse infuriare troppo il biondo e allo stesso tempo lo distraesse dal discorso.
"Io sono decisamente più simpatico"
"Non ne sarei così sicuro" Shoto gli fece l'occhiolino e si allontanò puntando casualmente in direzione di Kirishima, come se in quel modo potesse sembrare che si stava allontanando per un motivo ben preciso e non per evitare di restare in compagnia del biondo. Per quel giorno ne aveva abbastanza di Bakugou, anche se sapeva che probabilmente non si sarebbe liberato di lui tanto facilmente. Istintivamente cercò con lo sguardo Shinso, come se semplicemente guardandolo potesse sentire la sua mano sulla schiena sorreggerlo, e lo vide controllare con espressione assorta gli stipiti delle finestre.
"Cosa sta facendo?" chiese a Kirishima indicando il viola che si era spostato di fronte a un'altra finestra e stava passando le dita sul bordo che congiungeva il vetro ai mattoni.
"Credo stia controllando i cardini delle finestre. Probabilmente non si sente al sicuro in un alloggio con delle finestre" rispose il rosso realizzando che il bunker non presentava nessun accesso oltre alla porta blindata che loro si premuravano di chiudere a chiave ogni sera prima di recarsi a letto.
"È normale?" Shoto inarcò un sopracciglio, quello color latte, e rimase a fissare i movimenti del viola. Quello sembrava seguire uno schema ben preciso per ogni finestra: prima controllava il bordo in basso, si accertava che non ci fosse uno spazio tale per poggiare un ginocchio o una mano, poi passava ai due bordi laterali e, infine, lanciava un'occhiata al limite superiore, lì non ci arrivava con la mano quindi lo scrutava dal basso e basta.
"Trovami una sola persona che dopo due anni di catastrofi si comporta ancora in modo normale e ti regalo il primo mandarino che trovo" non era un'affermazione a caso, i mandarini non se ne trovavano più ormai da un anno, probabilmente erano spariti da ogni angolo della terra, e tutti ne sentivano la mancanza. Non sapevano il motivo preciso, ma tutti avrebbero voluto assaggiare di nuovo uno spicchio di mandarino.
"Pensavo che tu avessi mantenuto una lucidità tale da non fare cose così strane" Shoto indicò di nuovo il viola che ora era passato al tubo pluviale e cercava di scalarlo.
"Io ho provato a condire e mangiare il prato" Kirishima non guardò Shoto, preferiva tenere lo sguardo fisso davanti a sé.
"Puoi spiegarti meglio?"
"Ero stanco delle solite patate lesse" si giustificò, stringendosi nelle spalle "Sono stato malissimo, a quanto pare non fa bene mangiare il prato, oltre che avere un sapore amaro e disgustoso"
Shoto rise e scosse la testa, ricordandosi di quando suo fratello Natsuo aveva provato ad assaggiare i croccantini per gatti che aveva trovato in una casa abbandonata e mezza crollata. Effettivamente, quella fine del mondo aveva messo a dura prova la sanità mentale di tutti.
"Quindi è ufficiale? Ci trasferiamo in una casa? Una casa senza porta blindata, facilmente penetrabile per la presenza di finestre e comignolo?"

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Broken mirror
FanficIn un mondo post apocalittico i nostri ragazzi dovranno affrontare le situazioni più strane ed estreme. Dovranno decidere se fidarsi gli uni degli altri e dovranno imparare come sopravvivere. Faranno incontri contro ogni immaginazione e dovranno af...