-53-

161 22 6
                                    

Kirishima era il suo tutto, non poteva rischiare di perderlo a causa della collisione dei due mondi. Non poteva permettere che una catastrofe glielo portasse via. Denki non poteva nemmeno immaginare la propria vita senza quella chioma rossa ad accarezzargli le guance quando si trovavano sdraiati uno di fianco all'altro sul letto. Senza quel paio di occhi color del fuoco o quelle carezze tanto calde quanto delicate. Lui non poteva permettere che qualcun altro vivesse al posto del suo grande amore.

Si diresse con passo deciso lì dove aveva dato appuntamento a quel qualcuno che minacciava la sua felicità futura. L'ombra degli alberi si allungava sul terreno arido con il calare del sole e Denki decise di rimanere in piedi, pensava che il ragazzo con cui si doveva incontrare stesse tardando, mentre in realtà era proprio dietro uno dei tronchi e lo aveva aspettato con una spalla poggiata contro la corteccia, la stessa corteccia che fino a quel momento aveva staccato con le dita sporcandosi le unghie.

"È l'amore della tua vita" la voce così simile a quella di Kirishima fece tremare fin dentro le ossa il biondo che si voltò di scatto sgranando gli occhi. Il doppelganger del suo fidanzato era in piedi di fronte a lui e sfoggiava un sorriso saccente. Un sorriso che non avrebbe dovuto mostrare se solo avesse avuto anche solo l'ombra dell'idea di ciò che Denki aveva intenzione di fare.

"Sì, lo è" rispose con sicurezza Denki, prima di stringere le mani a pugno. Avrebbe dovuto recuperare ciò che si era portato dietro per salvaguardare il proprio futuro, ma non lo fece, almeno non subito. Sembrò soppesare i secondi che lo stavano dividendo dall'inevitabile momento in cui si sarebbe trasformato nell'essere più spregevole presente in quel posto.

"Allora dovresti prendere ciò che hai portato" il falso Kirishima indicò il fianco del biondo, sapendo bene cosa fosse nascosto tra il bordo dei pantaloni e la schiena di quel ragazzo dallo sguardo luminoso. Guardandolo meglio, il rosso notò che però quelle iridi che avrebbero dovuto sfidare la luce naturale del sole erano più spente di quanto le avesse mai viste.

Denki esitò sui propri piedi, vacillò spostando il peso da un lato all'altro. Sembrava voler racimolare un po' di tempo, trovare in quei pochi secondi il coraggio di agire, ma era già certo che il coraggio gli sarebbe mancato. Lui non faceva quelle cose, lui era il ragazzo del teaser, quello che veniva protetto la maggior parte delle volte, non quello che prendeva in mano la situazione. Socchiuse gli occhi, si rifugiò all'interno delle proprie palpebre nella speranza che anche il resto del mondo potesse ignorarlo come lui faceva con tutto ciò che lo circondava in quel momento.

Sentì un sospiro poco distante, non era riuscito a nascondersi dalla persona che si trovava in piedi davanti a lui, non poteva sfuggirgli, non dal momento in cui era stato proprio lui ad averlo cercato.

Riaprì gli occhi, piano, come se la luce del sole morente potesse bruciargli la retina. Il falso Kirishima era ancora lì, non era scappato, non se l'era data a gambe come avrebbe fatto un qualsiasi essere umano in pericolo. Lui era lì, in piedi e sembrava fiero di aver trovato il coraggio di non spostarsi.

"Posso sapere come l'hai capito?" chiese, forse anche lui nella speranza di racimolare un po' di tempo in più. Non sembrava il tipo di ragazzo che pensava a dei sotterfugi per cavarsela, la sua era pura curiosità senza un secondo fine.

"Izuku mi ha spiegato l'incompatibilità dei due mondi, non possono esistere due persone uguali sullo stesso pianeta" un sorriso triste attraversò il volto del biondo, che subito tornò a chiudere gli occhi e a isolarsi dalla realtà. Lui non era destinato al paradiso, lo aveva capito quasi subito, lui rideva vedendo su internet i video delle persone che cadevano. Come poteva una persona del genere aspirare al paradiso? Poi si era ricreduto, dopo la pioggia di meteoriti. Dopo aver sopportato un evento del genere, come minimo mi devono dare la stanza più lussuosa del paradiso, aveva pensato mentre spostava le macerie alla ricerca delle persone rimaste schiacciate dai detriti. Aveva ricambiato idea dopo aver ucciso la prima volta. Il paradiso, che illuso che ero, come è possibile andare in paradiso quando si è già all'inferno, aveva sussurrato contro un cielo stellato, mentre si sciacquava via il sangue dalle mani.

Broken mirrorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora