Trovarsi in mezzo a tutti quei ragazzi provenienti dall'altro mondo non era di certo la migliore delle situazioni, Monoma se ne sarebbe reso conto anche senza l'urlo disperato di Tamaki dall'altro lato del campo. Li aveva raggiunti di corsa e, a diversi metri di distanza, aveva urlato buttando fuori tutta l'aria che aveva nei polmoni. "Correte" aveva urlato disperatamente a lui e Awase, nella speranza di dare loro un vantaggio, ma ovviamente, essendo in minoranza numerica, non avevano potuto fare più di qualche metro prima di venir circondati da gente armata.
Loro, attrezzati di soli due pugnali, uno per uno, strinsero i denti e si guardarono intorno, finché nella folla non videro degli sguardi leggermente diversi, più spaventati e meno sfacciati. I loro doppelganger ricambiavano quel contatto visivo mantenendo una sorta di umanità sul volto, sembravano quasi dispiaciuti per ciò che stavano per fare.
Uccidere o venire uccisi, era questo ciò che si ripetevano in quel momento il falso Monoma e il falso Awase per convincersi di star prendendo la decisione giusta. Consapevoli che da quel giorno in poi le loro mani sarebbero state macchiate con del sangue indelebile. Sangue uguale a quello che scorreva nelle loro vene.
"Siete qui per toglierci la vita, non è vero?" Monoma si fece avanti coprendo come poteva il suo compagno. Dire che avrebbe combattuto fino alla fine per proteggerlo era come dire che Achille non amasse Patroclo, lui avrebbe fatto molto di più per Awase, avrebbe sacrificato più della propria vita, così come Achille non amava semplicemente Patroclo, lo considerava parte di sé, un tutto.
Estrasse il pugnale dalla cintola e lo mostrò agli avversari, o meglio vi fece specchiare il suo doppelganger, come per mostrargli il futuro all'interno di uno specchio. In quel momento, se avesse avuto la lucidità per sdrammatizzare, avrebbe tanto voluto dire "Specchio, specchio delle mie brame chi sarà la vittima del reame?". La lucidità in quel momento, però, scarseggiava, così come la voglia di fare battute. Ma quanto avrebbe voluto vedere l'espressione su quei volti una volta detta la propria battuta.
Monoma era così, immaginava scenari in cui lui era il barzellettiere e il resto del mondo il suo pubblico adulatore. Sorrise proprio mentre quella battuta prendeva vita nella sua mente.
"Che hai da ridere?" il falso Monoma non aveva ignorato il fatto che quel ragazzo avesse mostrato proprio a lui il filo tagliente dell'arma. Sembrava indicarlo e sussurrargli nell'orecchio "Tu uccidimi e io ti porto con me".
"Siete solo dei vigliacchi, circondarci quando siamo solo in due" si girò per un istante per controllare come fosse messo Tamaki e scoprì che lo avevano bloccato tenendolo per le braccia e con un coltello puntato alla gola. Nessun altro del loro gruppo sembrava essere presente. Ricordava che Touya era andato a cercare Natsuo, nonsapendo che proprio in quel momento il maggiore dei Todoroki si trovava riversosul corpo senza vita del fratello e che stava dando sfogo a tutta la propriadisperazione urlando a squarciagola. Shoto e Bakugou erano spariti oltre una delle villette, dovesi stava svolgendo una scena altrettanto dolorosa, Sero e Izuku erano insieme a Kirishima, , queitre erano forse i più tranquilli e ignari di ciò che stava accadendo nel restodell'accampamento, e Denki si era allontanato con uno sguardo scuro sul volto. Shinso non si vedeva da un po' e così i membri del loro gruppo ristretto erano tutti piuttosto occupati.
Avrebbe voluto urlare per la frustrazione. Siete sempre in mezzo alle palle e ora che mi servite non ci siete, pensò con rammarico.
"Non toccateli" la voce di Tamaki, seppur abbastanza vicina, gli risultava fin troppo lontana. Monoma sapeva che tutto ciò che di lì a poco sarebbe accaduto sarebbe stato sotto gli occhi del corvino e che quello non si sarebbe mai perdonato per non esser riuscito a proteggerli. Non voleva che quel ragazzo si sentisse in colpa per il resto della vita.
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Broken mirror
FanfictionIn un mondo post apocalittico i nostri ragazzi dovranno affrontare le situazioni più strane ed estreme. Dovranno decidere se fidarsi gli uni degli altri e dovranno imparare come sopravvivere. Faranno incontri contro ogni immaginazione e dovranno af...