I giorni passarono e le acque si calmarono, o per meglio dire: il falso Bakugou non si avvicinò più a Shoto, almeno non in luoghi dove il suo gemello dell'altro mondo potesse vederlo.
Tra Kaminari e Kirishima sembrava andare tutto a gonfie vele, così come tra Bakugou e Izuku che ormai non giravano più separati per l'accampamento. Sempre mano nella mano. Sempre con quei sorrisi sul volto, o meglio il verde sempre con il sorriso, il biondo sempre con una leggera smorfia simile più a un ghigno che a un sorriso.
Shinso e Shoto non avevano più parlato da quando il viola si era scagliato con tutta la propria rabbia contro il falso Bakugou. Il bicolore non ce l'aveva con lui, quel distanziamento sembrava dettato dalla necessità di Shinso di trovarsi sempre dalla parte opposta rispetto a Shoto. Sembrava quasi che si fosse offeso perché non aveva ricevuto alcun tipo di ringraziamento da parte del bicolore dopo che lo aveva difeso a spada tratta. Ma nemmeno gli aveva dato la possibilità di avvicinarsi più di tanto.
Il falso Kirishima aveva cominciato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti degli abitanti dell'altro mondo. Li guardava con circospezione, come se sospettasse di loro o volesse distanziarsi il più possibile. Forse la storia di Shinso e del suo amico Bakugou lo aveva turbato più del dovuto. Mirio, al contrario, sembrava aver stretto un legame con Natsuo e lo tartassava di domande di tutti i generi.
Dopo un mese di convivenza dei due popoli dei due mondi, sembravano quasi indistinguibili tra di loro i ragazzi. Ovviamente, era ancora strano vedere due Bakugou o due Kirishima gironzolare nello stesso accampamento, ma piano piano si stavano abituando tutti a quella situazione. Anche Awase e Monoma che non avevano ancora fatto amicizia con nessun doppione.
"Bakugou, ti va di venire con me?" Izuku si affiancò a colui che ormai definiva il suo ragazzo. Le loro braccia si sfiorarono e le mani si cercarono istintivamente.
"Vuoi portarmi in camer..."
"Idiota, vieni con me e basta" il verde nascose il rossore sulle guance premendo il viso contro il bicipite del maggiore e poi gli tirò la mano per farlo muovere. La loro relazione era diventata così: pura, semplice, con delle sorprese ogni tanto e carezze. Un'infinità di carezze.
"Dove mi stai portando?" chiese Bakugou, seguendo il passo deciso del lentigginoso. Ed ecco che si ricordava di una cosa che ancora non aveva fatto quel giorno. Arrestò il passo, strattonò la mano del minore, lo fece voltare e gli prese il viso tra le mani.
"Che stai facen..."
"Sshh, lasciami fare" i pollici accarezzarono gli zigomi sporgenti del verde e poi i nasi si sfiorarono.
"Quelle sul tuo viso sono le uniche costellazioni che con la collisione dei mondi non sono cambiate. Mi piace tornare indietro nel passato attraverso le tue lentiggini che sono rimaste le stesse identiche di quando andavamo all'asilo" Bakugou gli baciò prima uno zigomo e poi l'altro.
"Lascia che ti dica un'altra cosa che non è cambiata" disse Izuku alzandosi sulla punta dei piedi e circondando il collo del biondo con le braccia. Con l'indice poteva sentire una ciocca color granturco solleticargli il polpastrello.
"Sorprendimi"
"Il mio amore per te. Inizialmente una semplice amicizia, un'adorazione nei tuoi confronti praticamente e poi amore puro, sincero, passionale, indescrivibile. Non importa ciò che accadrà, io ti amerò per sempre, così come ti amavo prima della pioggia dei meteoriti"
Bakugou sorrise e posò le proprie labbra screpolate su quelle morbide del verde. In qualche modo, che ancora non riusciva a spiegarsi, la bocca di Izuku sapeva di cocco fresco. Cocco, un frutto che non mangiavano da anni, che anche prima della pioggia di meteoriti assaggiavano raramente. Inspiegabile, un sapore del tutto inspiegabile e incredibile.
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Broken mirror
FanfictionIn un mondo post apocalittico i nostri ragazzi dovranno affrontare le situazioni più strane ed estreme. Dovranno decidere se fidarsi gli uni degli altri e dovranno imparare come sopravvivere. Faranno incontri contro ogni immaginazione e dovranno af...