CADO DALLE NUBI (12)

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Sono in un bar di Merate col mio socio, sono appoggiato al bancone e sono piuttosto perso per i cazzi miei. Fino a quando arriva il suo messaggio "come hai fatto a permetterti queste cose? Hai esagerato, grazie"
Non rispondo, forse se ha visto le cose potrò parlarci! Saluto il mio socio e salgo subito in moto per raggiungerla, anche se inizio a lavarmi per la poggia. Spero che Sara sia a casa.
Appena arrivo la vedo la al balcone. Resta a fissarmi per molto. Solo vederla la, mi fa venire voglia di lei. Tolgo il casco e lascio che l'acqua mi bagni ovunque. Ora non mi interessa. Il mio giubbino Napapijri è inzuppato. Sara scende le scale con la felpa. L'acqua mi cola addosso frenetica. Rimango seduto sulla moto, spenta. Mentre vedo lei che si lava con la pioggia arrivando fino a me. Ci guardiamo, quando è abbastanza vicino. Siamo così lavati che non riusciamo a trattenere un piccolo ghigno sulla faccia. È bellissima, è veramente arrapante tutta lavata!
"dov'eri?" Mi chiede sussurrando. La sua voce, me lo fa quasi drizzare!
"ero al bar a Merate, sono passato subito"
"ti ho scritto perchè è esagerato quello che hai portato"
"non è esagerato, Sara" dico subito scosso dal terrore e dalla sofferenza. Il suo viso è scarno, deve essere stata parecchio male anche lei e il pensiero mi da i brividi. Le racconto tutto, che ho messo via i soldi dalle palestre, da alcune gare di moto clandestine e da qualche turno nei bar, perché sapevo di dover aprire la palestra. Quei soldi li ho usati, in parte, per la macchina nuova e per il mio disco che ha venduto e ha fatto un bel mucchietto di soldi. Finalmente, dopo tanti sbattimenti! I soldi dell'auto rubata a suo padre erano serviti per il debito della vecchia compagnia e per delle spese della nuova palestra, le ammetto. Con i guadagni di tutto quanto ero riuscito a ricomprare l'automobile.
La guardo, non ci importa dell'acqua perché siamo caldi solo guardandoci negli occhi. La vorrei adesso. All'improvviso si avvicina alla moto e le sue labbra si avvicinano alla mia bocca. Devo combattere contro il mio uccello per tenerlo a bada e per non strapparle i vestiti adesso! Sto ancora lottando con il mio uccello, quando mi spunta un sorriso sotto le sue labbra. Le nostre mani si appoggiano al corpo dell'altro, lei si appoggia al mio collo. Eh sì, mi fa totalmente impazzire! È meraviglioso! Il sapore della sua bocca è buonissimo! Anche con l'acqua che scroscia fra noi. Le nostre labbra e le nostre lingue si cercano, scivolando fra loro. Stringe le mani sui miei vestiti bagnati. Ho un sussulto che sento fino al mio pene. Così, anche io faccio lo stesso. Ma devo veramente controllarmi per non prenderla adesso. Mi batte il cuore e mi sento impazzire sotto quelle labbra che tanto mi sono mancate.
"non so" dico io tutto ad un tratto guardandola fissa e scostandomi un po' da lei, sento subito il vuoto della sua assenza ma devo per forza farle questa domanda "credo che impazziresti a vivere con me, ne sei davvero sicura?" dico ridacchiando "dubito che mi sopporteresti" dico cercando di fare ironia ma in realtà mi sto cagando addosso "oh mio dio, non ci credo!" dice ridacchiando anche lei "mi stai davvero chiedendo di vivere con te? Tu che eri quello che non voleva relazioni!" la prendo subito giocosamente e infatti faccio una mezza risata tesa e imbarazzata, ma felice. Questa piccola bastarda!
"che razza di stronza!" dico scuotendo la testa mentre la scruto attentamente e sorrido cercando di stare a pochi centimetri da lei
"e comunque sì beh, hai ragione. Non ti sopporterei..." i suoi occhi rimangono immersi nei miei e credo di rimanere bloccato lasciando trasparire tutto il panico che mi assale in quel momento, comunicandoglielo palesemente con lo sguardo. Sono davvero troppo trasparente con lei oramai! "saresti ciò che mi permette di affrontare ogni giorno" dice sorridendo e in quel momento vedo anche lei presa dall'imbarazzo e, come suo solito, volta un po' la testa per non guardarmi negli occhi. Fa così tenerezza quando lo fa! Ma risveglia anche le mie sensazioni. Faccio come un ghigno e rido, accarezzandole poi di istinto il collo e standole ancora più vicino
"siamo in vena di cose tenere eh?" dico poi ironizzando e cercando il suo sguardo, subito dopo cerco le sue labbra.
Cazzo. Questa ragazza, mi ha proprio ridato una vita!

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora