Non passa molto tempo, il mio capo mi dice che devo andare di nuovo in trasferta per quasi due settimane. Con tutti i dubbi del caso, mi trovo a partire per Parigi. L'aereo atterra e scendo dal mezzo prendendo la mia valigia. E così, quando scendo, guardo ciò che si può ammirare della capitale. Parigi sarà una potenza, sarà bella, sarà storia... Ma i suoi abitanti spesso se la credono un po' troppo.
La delusione e il timore mi assalgono fino al mio hotel. Un piccolo alloggio carino e accogliente. Nel soggiorno di questo albergo, vicino al lavoro, continuo a pensare a Christian, non riesco a togliermi dalla testa che possa fare cose pericolose per se stesso. Anche se ci troviamo in questa situazione dolorosa e incapibile lui è tutto per me, non riesco ad immaginarmi che possa succedergli qualcosa, non me lo perdonerei. Sono afflitta da mille pensieri e lavorare risulta molto difficile. Con la macchina che ho affittato vado a lavoro. L'ufficio è piuttosto informale, una scrivania e tutto ciò che occorre. Il capo è una persona molto carina, ha trentacinque anni, si chiama Gabriel. Ci sono persone di etnie e lingue diverse, ovviamente molti Francesi. Il tempo passa veloce e l'assenza di Christian mi distrugge. Conosco Melissa, la scrivania accanto alla mia, un'italiana scappata dall'Italia
"sai, anche io mi son lasciata con mio marito... Si è scopato la mia migliore amica e fidati, non è finita bene" faccio un sorriso di non so quale emozione
"ma non so come possa esser successa una cosa simile... Si è comportato da deficiente" dico scuotendo la testa
"ma alla fine l'ha fatto per una vostra cosa, voleva esser qualcosa di buono" dice guardandomi e squittendo
"ma non ha fatto qualcosa di buono!" dico distrutta.
"ma va beh!" che strane persone che si incontrano!
Non faccio altro che pensare a lui, in quei giorni, sono incredibilmente giù di morale e non tengo per niente alla mia salute. Un giorno, a lavoro, vedo una chiamata di Christian. Decido di richiamarlo, sono curiosa e soprattutto... Preoccupata!
"pronto" dico esitando mentre mi allontano dagli altri e mi dirigo in giardino
"Sara" la sua voce è strana da decifrare
"mi manchi Sara" è distrutto, un poco' ubriaco e non so che altro!
"Christian io sto lavorando, che cosa stai facendo?"
"sono... Sono da solo e sto male..." dice quasi come preghiera
"Christian mi... Mi dispiace" che cosa stai dicendo? Perché gli dico che mi dispiace? Beh, per la sua condizione e la mia, mi dispiace...
"tu... Non sei qua con me e io..." "Christian ascoltami io..." che cosa devo dire se è ubriaco e non sta dietro a nulla di quello che dico? Che faccio?
"io voglio morire Sara, voglio morire. Voglio farla finita con questa vita di merda, questo schifo assoluto..." la sua voce è quasi un pianto, mi sento cedere le gambe e sento lo stomaco contorcersi
"Christian non dire stupidate, ascoltami un attimo" sento che sta respirando forte e che non è in sé "Christian, fai un bel respiro e ascoltami" lo sento respirare e deglutire
"ora tu, vai a casa, anche da Anna, ti prepari qualcosa tipo una bella tisana e mettiti a dormire"
"ma tu, tu quando torni?"
"torno fra pochi giorni Chri" sento il suo sollievo per avergli dato il suo nomignolo, voglio solo che stia bene
"potrò... Parlare con te? Anche solo qualche minuto?" il suo tono è così sconvolto che ci penso qualche secondo
"sì, poi parliamo" mi esce spontaneo dalle mie labbra. Non voglio che gli succeda qualcosa! Ho così paura.La tappa Notre-Dame era irrinunciabile, ci vado con Melissa che mi mostra qualcosa la famossisima chiesa sul Ile de la Citè. Bellissima e imponente, con le sue bellissime vetrate! Uno spettacolo unico con il sole, ma anche bella da esplorare in una giornata grigia, tipica a Parigi. C'è anche la possibilità di vedere il Tesoro di Notre Dame, sove sono custodite parte delle reliquie di Cristo. Dopo il giro alla Cattedrale facciamo un giro sull'isola e poi ci spostiamo sulla "Terra ferma" passeggiando per la zona del Centre Pompidou. L'Arte moderna è imperatrice di questa zona, dove si respira proprio un'aria differente strutture strane e colorate, fontane con bellissime sculture moderne... Anche un po' definibili "fuori di testa"
Decisamente la parte di Parigi che preferisco!
Ci fermiamo in un cafè, ci facciamo prendere dall'atmosfera parigina, con calma e tranquillità. Decidiamo di tornare all'hotel passeggiando, attraversando tutta Rue de Rivoli fino a Piazza della Bastiglia e da lì fino alla Gare de Lyon ci fermiamo per cena in uno dei bistrot in zona e torno in Hotel.Melissa mi chiede di andare a mangiare fuori con lei e due amici. Non so oppormi ed accetto. Così la sera raggiungo il ristorante in cui lei vuole andare e vedo parecchia gente. Le macchine parcheggiate sono tante e su una vedo Melissa poggiata che mi fa segno con la mano. È con due uomini sui venticinque anni e saluto tutti non appena arrivo da loro
"piacere, Sara" dico al ragazzo alto e moro vicino a Melissa
"piacere, Dario" i suoi occhi ammiccano. L'altro, scuro di capelli e con un bello stile mi porge la mano
"Ivano, piacere" è veramente un bel ragazzo! Ma questa situazione è così imbarazzante... Tutti italiani sto trovando? Eppure qua non siamo bene accolti.
Entriamo nel ristorante e ci sediamo per ordinare. Parliamo un po', senza qualcosa di troppo serio. Per fortuna il cibo arriva subito e mangiamo in silenzio. Arriva anche il secondo ed altre cose. Dopo aver finito, Dario, veramente un bel ragazzo anche lui, interviene. Tirando fuori dei soldi per sé
"io devo prendere le sigarette, Melissa, vieni con me?" lei rimane a guardarlo
"Così parliamo anche" lei si alza e lo segue
"aspettateci furori, arrivo subito" io sono interdetta e bloccata. Dovrò restare sola con quel ragazzo la? Si alza e prende i soldi di Melissa, chiede i nostri e sia io che Ivan prendiamo i soldi per la nostra parte. Li vedo andare a pagare verso la cassa. Dio mio... Sono da sola con questo qua che neanche conosco? Come si fa a mettersi in queste situazioni? Lui interrompe i miei pensieri e mi dice di uscire fuori. Fuori c'è gente che parla, fuma o si fa gli affari suoi, raramente... Siamo vicino ad un cancello prima della strada. Mi guarda fisso
"sei molto carina, sai?" mi sfiora i capelli. No. Non voglio farlo. Il tocco, lo sguardo che lui ha fatto nei miei confronti mi ricordano solamente quelli da parte di Christian. Non sono pronta. E non potrei mai esserlo se Christian è nelle vicinanze nella mia vita.
Mi scosto subito. Vedo l'automobile di Melissa e lo guardo male, prima di dirigermi verso l'auto.
La conoscenza di questa ragazza è stata davvero piacevole. Ci salutiamo prima di partire, mi mancherà! E così altre ore di treno mi avvolgono per ritornare al nord Italia.
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LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)
RomancePRIMA DI LEGGERE QUESTA STORIA, SI CONSIGLIA LA LETTURA DELLA PRIMA PARTE: LA LUCE E L'OMBRA! VI INFORMO CHE IN TUTTI I DIGITAL STORE E DIGITAL BOOK È POSSIBILE LEGGERE LA PARTE 1, OVVERO IL MIO LIBRO "LA LUCE E L'OMBRA". OPPURE PUOI ORDINARE IL CAR...