Saluto Palma e gli altri appena esco, Christian mi raggiunge, ha gli occhi ancora eccitati, pieni di me, il respiro quasi ancora affannato e ci intratteniamo a parlare. Mio padre ci dice che sta per uscire con Palma ed Anna. Prima che me ne renda conto, sono di nuovo sola con Christian. Si tocca le costole delicatamente. Socchiudendo gli occhi.
"ho avuto pure la brillante idea di fare le gare..." sussurra maledendosi e mordendosi il labbro. Sorrido cauta e sospiro. Soffre mentre cerca di muoversi. Si avvicina al bagno e subito deglutisco ed ho un fremito. Non posso restare.
"mi dai una mano, ad insaponarmi?" I suoi occhi ardono di passione. So già che non resisto. Devo dirgli di no. Deglutisco e lo guardo nei suoi occhi profondi e infuocati. Annuisco prima che me ne possa accorgere.
Lui sgrana gli occhi, ora erano pieni di lussuria e lucentezza. Lo guardo fisso.
I tatuaggi sparsi, quel corpo... Magnifico pure con la cicatrice.
Andiamo nel bagno e lo osservo togliersi i pantaloni e restare nudo sotto la doccia. Si sta per toccare le mutande, sono senza fiato. Mi guarda con un mezzo ghigno e un contatto visivo estremamente intimo
"se te le bagni non è un problema, no? Credo sia meglio che le tieni" si morde un labbro, poi si bagna le labbra e fa una mezza risatina isterica. Non dice nulla e resta sotto l'acqua con le mutande.
Prendo il bagnoschiuma, sospiro forte e prendo un po' del bagnoschiuma sulla mano.
Prendo un bel respiro prima di toccare con le mani il suo corpo. L'acqua mi bagna un po' i vestiti.
Le mie mani passano per tutta la sua favolosa schiena. Faccio movimenti lenti per assaporare il suo corpo. Circolari, fino alla fine della schiena. Sento subito i suoi muscoli distendersi... Arrivo alla base della schiena, nel punto in cui questa finisce.
Lo sento muoversi di poco inspirando. Risalgo tra le sue scapole e lo vedo portare indietro leggermente la testa, mentre vado per tutta la schiena.
Lui si gira, facendomi deglutire, alzo lo sguardo per vedere i suoi occhi che sembrano, come al solito in queste occasioni, rimasti chiusi per un po'.
Sfioro il suo petto, non riesco più a muovermi per pulirlo
"dio mio Sara"
Mormora con occhi socchiusi. Mi prosciuga guardandomi con un ardore ed una intimità indescrivibile.
Io schiudo le labbra, bocca asciutta. La solita sensazione nel petto e l'inebriante piacere.
"cosa? Devi stare... Devi stare fermo" sussurro ridacchiando.
Lascia le labbra premute sul mio collo, avvicinandosi impetuoso.
È la solita scarica che si dirama in tutto il corpo.
La bocca sul mio collo mi bacia ancora ed il suo naso mi sfiora lungo la mascella. Le nostre labbra sono vicinissime e si sfiorano.
Lui aveva gli occhi chiusi. Li riapre puntandoli nei miei, facendomi sentire tutto il piacere concentrato. Occhi infuocati, fissi.
Mi afferra per i fianchi e mette le labbra sulle mie con forza. Imprimendo voglia, passione. Le esploriamo come sempre. Finisco, in un lampo, addosso alla parete della doccia, non faccio caso al fatto che sia fredda. Aderisce al mio corpo, sussulto per il suo corpo nudo attaccato al mio... Mi tiene il viso con una mano, baciandomi continuamente. Imprime passione, gemo nella sua bocca facendogli fare altrettanto. Sento la sua mano, mi fa rabbrividire come sempre, immensamente, passando per i fianchi e le gambe. La mia lingua si muove delicata facendolo gemere leggermente e muoviamo entrambi le lingue fra le bocche. Ci assaporiamo, mischiandole piano
"Christian..." dico gemendo nella sua bocca
"dimmi" sussurra lui con il viso vicino al mio e le mani che mi trattengono i fianchi attaccati a lui.
"ti aiuto se vuoi e poi vado..." lui annuisce, un po' deluso. Prendo aria, appena mi stacco. Faccio un respiro profondo che lo fa sorridere. Per tutto il viaggio in auto resto a pensarci, provo terrore per quel che era accaduto.Mi sono rivista con Daniel, saranno quasi tre mesi che non mi vedo con Christian... Daniel a tutti i costi voleva rivedermi e offrirmi una birra. Era passato a prendermi sotto casa, un Venerdì sera, siamo stati al bar vicino a casa mia ed era bello poter distrarsi e vedere una persona diversa. Mi faceva davvero male non esser la con Christian.
I suoi occhi erano belli, vivi e stranamente era anche bello parlare con lui. D'un tratto lui si è avvicinato a me e ha iniziato a baciarmi teneramente. Forse, non eravamo mai stati così in sintonia. Mi rilasso alle sue labbra morbide, ricambio timidamente il bacio. Mi piace il respiro su di me, il contatto. Mi viene anche da piangere, perché sapevo che accanto a me stavo immaginando Christian... Avevo bisogno d'affetto, era bello avere quelle braccia che mi stringevano e mi portavano a stare quasi meglio. Le sue labbra mi baciavano, come mi baciava Daniel una volta. Col suo sapore e molto in modo coinvolgente. Sembrava davvero meglio di come eravamo prima. La lingua cercava la mia, le nostre braccia stringevano l'altro. Un bacio con passione e sull'orlo del pianto e di una crisi isterica. Certo, non era Christian, ma quel bacio non era male... Quando apro gli occhi, però, non c'è chi voglio io. Ci siamo visti ancora in qualche uscita scambiando baci ed effusioni.
Passa poco tempo, neanche una settimana, alla mia porta c'è Daniel pronto per uscire. Ha insistito così tanto che non ho potuto tenergli più testa. Gli dico che non ho alcuna voglia di fare cose stravaganti e stiamo al bar di un paese a fianco al mio. In auto mi chiede
"sicura che va tutto bene?" sorrido, col massimo della mia finzione
"sì, tranquillo" Chiacchieriamo un po', anche se sono molto assente, fino al bar. Una volta parcheggiato, entriamo. Ci sediamo e ci facciamo arrivare due Heineken. Sono nel mio mondo e sono isolata tutto il tempo, mi spiace per lui ma forse non è il momento di ricominciare. Mentre vago nel mio mondo, vedo l'ultima cosa che vorrei vedere: Christian. Il viso pallido, sconvolto, triste... Sembra che non dorme da tempo e penso subito che è messo come me. Sono ad occhi sbarrati, per fortuna usciamo dal locale e spero non ci veda. Mentre stiamo uscendo anche Christian si dirige fuori e ci vede. Rimane scosso da non so quali terribili emozioni, mi fa quasi pena.
Lo guardo fissa e chiudo la porta del bar dietro di me.
Lui la riapre ed esce, ha il viso pieno di ira. Si avvicina a Daniel e inizia a prenderlo a pugni, le mie grida non lo fermano. La gente da dentro non lo vede ma qualcuno esce, senza fare nulla. Vedo arrivare a Daniel di quei calci e di quei pugni che stento a crederlo vivo.
Daniel è steso per terra, perde sangue. Rimane la, accasciato e dolorante. Qualcuno blocca Christian e riesce a fermarlo e tirarlo via... Io scuoto la testa e mentre urlo cerco di vedere se Daniel è vivo. A Christian non dico una parola, ma mentre lo trascinano via da Daniel gli mostro disprezzo e schifo con il mio sguardo. Lui mi guarda fisso, quegli occhi che mi implorano e che mi chiedono aiuto. Sento il solito fremito e il solito brivido, per tutta me stessa. Qualcuno mi sprona, svegliandomi, ad aiutare Daniel. Christian se ne va. Ringrazio Dio che mio padre sta dividendo l'auto con Anna, ancora mi chiedo come abbia potuto... E ora ha ridotto Daniel così. Da quel giorno non so se Daniel vorrà più vedermi, per ora non si è fatto più sentire... La mia vita continua, triste e monotona.
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LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)
RomancePRIMA DI LEGGERE QUESTA STORIA, SI CONSIGLIA LA LETTURA DELLA PRIMA PARTE: LA LUCE E L'OMBRA! VI INFORMO CHE IN TUTTI I DIGITAL STORE E DIGITAL BOOK È POSSIBILE LEGGERE LA PARTE 1, OVVERO IL MIO LIBRO "LA LUCE E L'OMBRA". OPPURE PUOI ORDINARE IL CAR...