Nei giorni seguenti vengo a scoprire che per un mese sarei dovuta andare a svolgere del lavoro e della campagna informativa per l'ufficio della Decathlon vicino Napoli, alla Nokia di Napoli. Penso subito di poter stare da mia zia Anna, la cugina di mio padre, che non abita lontano. Nella mia mente compare Christian e mi immagino la sua reazione, prevedo un bello scontro. Mia madre mi chiama nella stessa giornata e la sento triste, sola. Non posso fare a meno di sentire pena e decido di tornare qualche giorno a farle compagnia. Sono nella mia casa nella caotica città di Milano e Christian non è ancora tornato. Ho finito di mangiare e passa altro tempo mentre mi metto a guardare la televisione. Che senso ha stare qua se devo vivere da sola? Christian non è adatto alle relazioni, l'ho sempre saputo. Sono colta dall'ira, preparo un grosso borsone e metto dentro le mie cose. Vestiti, oggetti vari, trucchi. Mi si stringe il cuore a pensare a lui... Lo amo così tanto eppure i nostri profondi sentimenti, sebbene ci abbiano migliorato, non ci hanno fatto superare questi casini e le nostre divergenze. Sicuramente ci verrò a parlare del mio viaggio. Ora voglio solo tornare da mia mamma. Guido ipnotizzata fino a casa di mia madre, fisso la strada. Appena torno nel mio paese e poi nel mio palazzo si fanno vividi tutti i ricordi della mia adolescenza, tutti i giorni passati in giro. Suono il citofono e mia madre chiede chi è, rimane molto sorpresa nel sentire la mia voce. La bacio appena entro in casa calorosamente e saluto anche mio fratello. Spiego velocemente cosa succede e il viaggio che dovrò fare. Metto subito la valigia in camera mia. Guardo il telefono e mi accorgo di aver cinque chiamate perse da Christian, lo richiamo, temendo il peggio
"Pronto?" dico esitante
"dove cazzo sei finita?" dice col tono molto svarionato e arrabbiato
"per prima cosa modera i termini, poi eri tu che non rientravi a casa e non starò la i miei giorni ad aspettare te che torni in casa e per finire non ti devo spiegazioni se te non me le hai date..."
"tu sei una sclerata fuori di testa" dice col tono piuttosto ubriaco
"benissimo, siamo pure ubriachi marci... Questo non può essere quello che si prospetta Christian"
"non sono ubriaco" dice con tono malinconico ed una voce che suggerisce il contrario
"se, il cazzo... Ascoltami bene Chri, io parto... Devo stare via più di un mese per lavoro... E deve essere una frazione di tempo che ci serva a riflettere. Non siamo partiti bene. E non devi starmi addosso che dovrò lavorare. Parto tra due giorni, se domani ricorderai qualcosa di quello che ti ho detto pensaci, per favore" Sento silenzio dall'altro capo del telefono. Immagino la sua faccia interdetta
"Christian?" sussurro esitante
"e mi stai lasciando così? E dove sarai a lavorare?" dice con voce persa di me, distrutta, addolorata
"mi hai sentito dire che ti sto lasciando? Non credo... Andrò a Napoli..." lo congedo prima che possa fare altre domande. Sono sull'aereo in uno stato di dormiveglia. Siamo quasi arrivati a Napoli e con l'aereo è una figata perché ci metti solo un'oretta. Sento che l'aereo rallenta e si abbassa. Stiamo per atterrare. Dopo poco sento le ruote arrivare per terra e la bella sensazione allo stomaco che si prova. Parte un applauso per il buon atterraggio. Fuori ci dovrebbe essere la mia cara zia Anna, intima cugina di mio padre, che mi aspetta. Non mi piaceva affatto l'idea di stare da sola a Napoli. Scendo le scale dell'aereo con la valigia e vago per l'aeroporto finché la vedo fuori dall'auto. Una stupenda donna con i capelli neri e lunghi, sulla quarantina ma comunque una donna più che meravigliosa per la sua età, con un fisico bellissimo. La abbraccio e ci salutiamo. Mi sento davvero bene a sentire accenti della mia patria. Mi fanno sentire viva. Poi mi chiedo perché mi abbiano chiesto di dare una mano proprio qui. Penso che magari questa città ha bisogno di uno slancio, finalmente. Siamo in macchina e penso a Christian e a come possa stare senza di me ed io senza di lui, sento una stretta allo stomaco. Con Anna vado immediatamente in una concessionaria vicino da lei per affittare una macchina, mi servirà anche per lavoro. Affitto una Punto nera piuttosto carina, senza spendere troppo e prima di andar via Anna mi guarda e mi sorride scherzosa, col suo bel viso mediterraneo ed i suoi occhi neri
"per tutto il resto tanto starai da noi e non avrai da spendere" le famiglie terrone le amo per questo, cerco di dirle che non possono far tutto e che baderò anche io a me stessa. Ma lei non sembra convinta. Usciamo dal grosso parcheggio pieno di auto e andiamo via dalla concessionaria, io la seguo con la nuova auto. Dopo poco arrivo a casa sua e parcheggiamo prima del cortile del suo palazzo. Melito è vicino a Secondigliano, ciò significa che non è affatto una bella zona ma son comunque felice di prendere una pausa dal quotidiano. Entriamo nel palazzo e vedo subito quanto sia trascurato, non me lo ricordavo così. Penso tra me e me. Al secondo piano entro in casa sua e vado subito incontro alle mie due cugine Alessia e Claudia. Due ragazze molto carine, alte e con un bel fisico. Alessia ha un anno in più di me ed ha una chioma folta e riccia, porta un bel paio di occhiali grossi. Claudia ha quasi diciotto anni ed ha capelli lisci ed un viso più femminile. Le abbraccio e le saluto e mi sistemo la roba nella camera che mi danno. Purtroppo a loro è morto da poco il padre e quindi c'è una camera vuota, che mi mette un attimo soggezione aprire. Sistemo la mia roba e vorrei stare da sola in camera. Poco spazio, un letto, un armadio, ma vorrei poter stare qua a pensare per i fatti miei ma da buona famiglia terrona non è possibile, perché arrivano gli zii, nonché nonni delle ragazze Zia Teresa e zio Claudio. Arriva mio cugino Michele, sulla quarantina pure lui, in realtà cugino di mio padre. Un bell'uomo se non fosse per la droga usata in passato che gli ha lasciato acciacchi per tutto il corpo. Ci salutiamo e non mi mollano più per tutta sera, contatti vari e domande su domande, mi manca Christian. Dopo cena vado in camera e decido di chiamarlo, sembra sobrio e molto malinconico. Mi scuso per come sono scattata e chiacchieriamo un po'. La mattina dopo sono all'Alcatel, diventata Nokia, al mio posto di lavoro, familiarizzo con alcuni colleghi e il capo, William, un uomo sulla cinquantina, mi spiega che vogliono fare una riunione e che hanno bisogno di riprendere bene l'attività per non farla fallire. Sono seduta sulla scrivania e sono in mezzo tra fogli ed un telefono a cui rispondo per le esigenze dei clienti. Faccio chiamate col mio cellulare a mio padre e mia madre per tranquillizzarli. Vengo chiamata sul mio cellulare. Il mio capo mi dice che riavrò il posto a Vimercate. Mi dice che, a parte le trasferte, sarà sicuro. Un'altra svolta inaspettata. Probabilmente starò in una casa a Lomagna di quelle che affitta mio padre, non è una cattiva idea. Mi concentro e passo la giornata tra chiamate, persone con cui parlare e il capo che esalta spesso il suo ego. Quando esco mi faccio un giro in macchina per la zona, perché a piedi ho paura. Poi decido di andare sul lungomare di Mergellina, così da fare riaffiorare ricordi bellissimi di me e Christian, su questo lungomare e nella sua casetta. Mi mangio una pizza praticamente dove voglio, la maggior parte qua fanno pizza fatta bene. L'indomani si presenta uguale, finisco alle 17 di lavorare e me ne vado a fare un altro giretto perché adoro girare per Napoli. Adoro il casino di queste vie, la povertà eppure la solidarietà e amorevolezza di alcuni dei suoi abitanti. Sono in una pizzeria nel lungomare di Mergellina, l'aria è fresca e si può stare con la felpa, è Ottobre e fa comunque caldo. Vedo le persone che parlano o fanno più baccano, bambini che giocano e innamorati sul lido sotto di me. Faccio un forte sospiro, meglio tornare a casa, prima che Anna pensi che la sto sfruttando. Vado per pagare la pizza e la bibita e mi dicono che è già stato pagato, esordisco con versi per non aver compreso. Non può essere.
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LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)
RomantikPRIMA DI LEGGERE QUESTA STORIA, SI CONSIGLIA LA LETTURA DELLA PRIMA PARTE: LA LUCE E L'OMBRA! VI INFORMO CHE IN TUTTI I DIGITAL STORE E DIGITAL BOOK È POSSIBILE LEGGERE LA PARTE 1, OVVERO IL MIO LIBRO "LA LUCE E L'OMBRA". OPPURE PUOI ORDINARE IL CAR...