CADO DALLE NUBI (6)

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"vieni a mangiare da me stasera?" dice il messaggio di mio padre su Whatsapp, il Giovedì pomeriggio. Io rispondo che arrivo non appena esco da lavoro. Salgo in auto appena esco dal mio ufficio, mi dirigo diretta a casa di mio padre. Sto guidando e mi perdo nei miei pensieri. Mi perdo nella guida e nelle strisce del manto stradale. Arrivo al mio vecchio paesino. Mi dirigo nella corte dove c'è la casa di mio padre. Parcheggio davanti casa. Ci sono tutti i soliti edifici rovinati in questa corte! Apro la porta di casa dopo aver bussato per un po' e vedo che si aggirano per la casa mio padre, Anna, mio fratello, Palma e Christian! Ma perché lui è qua? Che diavolo ci fa? Beh, effettivamente, è il figlio di Anna. Mio padre mi saluta, ci scambiamo dei "wewe" da bravi meridionali e Christian resta a guardarmi fisso dal tavolo dove è seduto. Mi guarda quasi allibito. Vengo da lavoro, per cui sono vestita elegante e decente. Ho delle calze nere ed un po' trasparenti con una gonna nera e sensuale non troppo corta. Ho dei tacchi non a spillo ed una maglia a maniche corte, una felpa corta ed una giacca in jeans addosso a me. Mi squadra, dai capelli lisci e sistemati alle scarpe. Mi sta desiderando tremendamente, per me è lo stesso ma cerco di evitarlo. A tavola, lancio un'occhiata acida a Christian. Palma viene ad abbracciarmi e stringermi e mi racconta vari accaduti di scuola. Christian mi sta guardando teneramente, mentre la piccola è così presa dal parlare con me. È mentre sono con lei che lui si alza, vedo bene la sua t-shirt bianca morbida sul corpo muscoloso. Jeans sullo scuro, di Zara. Ha una cintura Fendi, solite Nike ai piedi e oggi non vedo catene al collo. Non riesco a non rimanere bloccata e senza fiato, nonostante io sia abituata. Anche Palma ha optato per jeans aderenti, una camicetta e delle All Star... Mentre Lollo ha uno stile molto più simile a Christian. Cerchiamo di mangiare senza discutere di cose troppo impegnative, fino a quando mio padre se ne viene dicendo
"ora, con tutto quello che mi costerà la macchina, bisogna stare un po' calmi" io guardo Christian e ingoio schiarendo la voce senza dire nulla
"vorrà dire che Christian non lo fai più venire" dico alzando le spalle e mostrando che stavo scherzando. Ridono tutti, lui mi guarda severo da incutermi terrore. Mi fa smettere di ridere e i suoi occhi mi scrutano con l'immenso
"dai, ma Christian ti ha dato di tutto scema" dice mio padre ridendo e io schiarisco ancora la voce. Odio il fatto che sto mantenendo la sua bugia, ma dirlo causerebbe problemi pure a me
"beh, non saprei"
"sei una stronza, uno schifo... Sai, credo sia molto meglio che lei si continui a scopare quel deficiente del suo ex, mi deve stare lontano..." dice alzandosi infuriato dalla tavola. Sbatte i pugni sul tavolo, Anna lo esorta a smettere in dialetto
"Christian smettila di fare il coglione, vatti te a scopare quella bella roba della donna che ti ha inaugurato" lui mi fissa severo, un'espressione indecifrabile ma piena di rabbia
"mi avete scassato il cazzo" dice spingendo la sedia ed uscendo dalla porta. Tutti mi guardano, perfino mio fratello sta alzando la testa dal piatto per vedere cosa sia successo. Palma mi guarda triste e intenerita
"Sara e ja, vai con lui... Non farlo restare così" Mi alzo intimidita ed esco dalla porta, vedo che è poggiato al muro poco lontano dalla porta di casa. Sta fumando una sigaretta, fa un sorriso non appena mi vede e poi sbuffa pieno di emozioni emanando del fumo
"che cazzo ti prende? Non sai manco scherzare?" Lo guardo severa e immergendomi nei suoi occhi
"fanculo, mi vuoi fare un bocchino adesso o dopo?" Rimango zitta e basita a guardare il suo viso malizioso e severo
"Christian, ne adesso, ne mai..."
"se, se, lo dici tu" dice guardandomi fisso. Mi scappa una risatina veloce per il suo viso convinto e la sua espressione
"sì, lo dico io. Guarda che hai iniziato tu a dire cazzate, non... Non volevo che facessimo questi spettacolini"
"mi hai fatto incazzare, come osi parlarmi così?" dice guardandomi serio
"ti rendi conto di che cazzo stai dicendo? Cristo Santo? Sei venuto in casa di mio padre, non so con che faccia, dopo quello che hai fatto! Ti avevo..." Smetto di urlare e di sputare rabbia, con occhi pieni di follia e rancore che viene fuori. Mi fermo perché lui si è avvicinato al mio viso di scatto, nonostante stessi urlando. Mi guarda negli occhi, è vicino, troppo vicino.
"ti avevo detto di non farti vedere..." sussurro con un filo di voce, soggiogata. Mentre lui sta sorridendo e ridacchiando divertito. Poggia le labbra alle mie e io mi scosto guardandolo male
"non sono venuto per vedere te, cara" sussurra vicino alla mia bocca. La rabbia mi percorre ancora, questo suo modo mi indispone
"grande testa di cazzo come ti permetti?" Dico guardando i suoi occhi luccicanti per me "e comunque, non mi interessa per cosa sei venuto qua. Non ti devi permettere. Già sei venuto in casa di mio padre, non ti senti un po' una merda seduto a guardarlo in faccia? E poi, non ti devi azzardare a dirmi quelle cose... Perché di certo se torno col mio ex o meno non sono affari tuoi..." sto socchiudendo gli occhi, respiro piano e cerco di imprimere tutta la rabbia nelle parole. Sono poco distante dal suo viso. Lui scuote la testa sorridendo
"oh, mio Dio... Senti ma quindi il bocchino?" dice con aria divertita, mi stuzzica facendomi arrabbiare ma non posso non fare un'espressione divertita, trattenendomi dal ridere
"Dio Christian smettila di fare il coglione!" dico seria, ma lui ride vedendomi
"ti sta venendo da ridere eh" dice guardandomi
"fai il serio una cazzo di volta" dico ridacchiando e allontanandolo con un braccio, è sempre uno sbaglio toccarlo. E lo vedo dai suoi occhi
"comunque, li c'è mia mamma e mia sorella, ho tutti i diritti di stare con loro... Quindi, sto cazzo!" dice facendomi il segno con due mani verso la sporgenza sui suoi jeans. Essendo vicino mi cade l'occhio e poi, guardando nei suoi occhi scuri, mi accorgo che mi ha visto. Mi imbarazzo, voltandomi di scatto e guardandolo come colta in fallo
"s... Smettila" dico senza respiro. Devo andarmene dentro. Che situazione assurda!
"ahia, beccata in pieno cara" dice scuotendo la testa e guardandomi sensualmente. Scuoto la testa e mi vengono mille cose per la mente
"e... Che vuoi farci, è così che va" dico guardandolo
"cosa?" dice lui stranito
"sto cazzo!" dico facendolo ridere e poi riprendo soggiogata dalla sua risata
"Christian, comunque, volevo dirti una cosa... Perché, pensavo fosse giusto che tu sapessi..."
"cosa?" dice guardandomi fisso e serio. Poi sorridendomi "Se mi dici ancora sto cazzo finisce male"
"no! non so come fare, ma te lo dico e basta... Omar... Ci ha provato ancora con me, mi aveva chiesto cosa poteva mangiare, eravamo in cucina..." Mi sta guardando fisso e mi sta divorando con gli occhi "l'ho fatto una merda" Dico alzando le spalle e lui rimane fisso e serio a guardarmi. Mi vorrebbe ribaltare per terra, lo vedo dalla furia nei suoi occhi
"e perché me lo dici, Sara?" dice guardandomi serio
"io... Volevo che fossi a conoscenza che... Non mi butto nelle braccia del primo che passa" lui mi guarda, senza dire niente e annuendo. Un po' indispettito
"è vero che non... Non c'entri con quelle teste di cazzo che mi hanno preso alla stazione?" Dico senza guardarlo troppo negli occhi. Lui ha un'aria ancora più turbata e guarda fisso verso me
"mi credi così? Credi che manderei delle persone o che non farei nulla se avessi saputo che volevano farti del male?" è severo mentre parla, non rispondo e schiarisco la voce
"allora?" mi esorta severo e io squittisco
"no, no!"
"perché non mi credi? Quando c'è da dirti qualcosa, te lo dico. Se ti dico che ho visto Milena e Simona no, devi credere a quello che cazzo ti dico. Non mi costa nulla dirti la verità. Soprattutto se tu non vuoi più saperne di me" dice schiarendo la voce e facendomi stringere lo stomaco per le sue parole
"beh, ne ero già a conoscenza... Bravo, ben per te... Ora possiamo andare" dico con un tono che purtroppo fa trasparire ancora gelosia. Lui si mette davanti a me, prendendomi un braccio
"non azzardarti, Christian!" urlo e lui resta fermo davanti a me
"non è stato nulla, Sara... Non me ne importa una minchia di lei... Ha provato a baciarmi ma l'ho rifiutata, tutto qua... Poi è sparita pure dalla compagnia"
"non me ne frega un cazzo, Christian" dico severamente
"le hai fatto parecchio male, cazzo se hai esagerato" dice sorridendomi e io scuoto la testa. Cerca solo di farmi andare su tutte le furie!
"la stai pure a difendere adesso?" urlo verso il suo viso. Si mette a ridere, vede benissimo che sono gelosa ma è così garbato da non farmelo pesare troppo
"non la difendo, sto solo dicendo che l'hai conciata male!" ride ancora
"se lo meritava, è un'amica del cazzo" dico decisa. Si avvicina al mio orecchio. Fa finta di dovermi dire qualcosa, mi tiene il braccio. Stando vicino all'orecchio mi sciolgo e ogni cellula del mio corpo si sveglia al suo tocco e sto quasi tremando...
"sei... Fottutamente gelosa" sussurra facendomi rabbrividire e dandomi un bacio umido sul collo. Lo spingo decisa e lo guardo malissimo
"deficiente..." lui sta ridendo di gusto e mentre cerca di andar via lo fermo con la mia voce
"Ma... Christian" lui si gira e mi guarda dritto negli occhi. Ho un colpo al cuore. Cavolo se è perfetto. Un perfetto coglione. Ma perfetto
"la palestra va bene almeno?" Mi sorride, annuisce alzando le spalle e toccandosi i capelli in un modo che osservo attentamente. Si bagna le labbra e mi guarda osservargliele
"oh, Saretta, Saretta" dice avvicinandosi e guardandomi negli occhi, con un sorriso pieno di me. Mi sfiora con un dito per le labbra, mi accarezza i capelli mentre mi rilasso al tocco. Il suo pollice, da una mano un po' tagliata sulle nocche, mi sfiora sul viso. Mi allontano quasi gemendo
"dai, andiamo, vieni a farmi sto bocchino o no?" dice mentre si allontana e poi inizia subito a scappare velocemente perché minaccio di picchiarlo, fino a che entriamo in casa.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora