Christian ed io siamo nel bagno a casa del bagno di sopra della nostra casa di Napoli. È una tranquilla domenica e sta piovendo a dirotto fuori. Ci guardiamo fissi e abbiamo abbandonato i vestiti... Ho dei tremori guardandolo, il suo fisico scolpito e i suoi boxer ancora addosso. Sento urla divertite al piano di sotto mentre guardano la tele. Mi viene un'enorme vergogna! Se ci dovessero vedere? Lui passa le mani per tutto il mio corpo senza togliermi gli occhi di dosso
"tranquilla, non saliranno" sussurra vicino a me. Mi tocca, muove le dita sui miei capezzoli facendoli diventare più turgidi. Mi bacia, accede alla mia bocca delicatamente e poi mi guarda, mentre gemo forte per il suo torcere i miei capezzoli
"potrei farti venire così" sussurra e credo che abbia seriamente ragione
Mi bacia ancora e mi sussurra "ma ho altre idee"
La mia pelle si accappona e mi lascio travolgere dal suo tocco, mentre emetto gemiti.
Entriamo nella doccia mentre l'acqua scroscia. Il calore scivola sui nostri corpi. Ci stringiamo l'un l'altro. Lui mi inizia ad insaponare mentre passa dalle spalle al mio sedere... Teneramente. Sento il suo membro scoperto solleticare il mio sesso e poi il sedere mentre il suo viso veniva a baciarmi passionalmente.
Mi insapona passando anche, con le mani, ai miei seni. Andava alle gambe, al mio sesso, al sedere ed era proprio in quei punti che ansimavo e gemevo. Poi venne il mio turno, lo toccavo per tutto il corpo, era sempre accecante l'effetto che faceva la sua pelle a contatto con la mia. Era sempre veramente piacevole poter toccare il suo corpo. Lui emetteva dei lamenti soffocati, dei mugugni e dei gemiti leggeri quando insapono delicatamente il suo membro ormai già indurito.
Sono nuovamente di spalle e lui bacia la mia pelle, sulle mie spalle e fino al sedere. La bocca sopra la mia pelle bagnata mi faceva uscire di senno.
Le sue mani avvolgevano i miei seni mentre i pollici pizzicavano i capezzoli. Il suo membro puntava verso il mio sesso, mi sentivo stonata e vogliosa dal suo contatto, il suo viso che dietro di me baciava il mio collo.
Mi prende il sedere e si abbassa a baciarlo. Mi bacia dentro al mio sesso ed io gemo forte buttando le mani sopra il muro della doccia. Mi fa inarcare leggermente e tornando in piedi mi ordina di tenere le mani poggiate. Mi sciacqua via dalla schiena il poco di bagnoschiuma rimasto, buttandomi il getto d'acqua e toccandomi il corpo. Mi sposta i capelli, il calore dell'acqua appena riversato risvegliava ancor di più i miei sensi. Lascia andare il getto d'acqua davanti al mio sesso, mentre con una mossa agile entra dentro di me e mi avvolge ancora i seni, venendomi vicino. Sobbalzo e gemo mentre lui afferra il mio viso e riempie la mia bocca con la sua lingua. Gemo forte e respiro dannatamente. Una mia mano cerca di andare verso il getto d'acqua che andava al mio sesso. Mi muovevo gemendo e lui mi rimette ferma come mi voleva. Mi fa inarcare nuovamente posando le mani sul muro e spingeva dentro di me continuando con una mano e lasciare davanti il getto d'acqua. Vedo tutto annebbiato. Lui domina prendendo i miei capelli in un sua mano, li tiene forti e spinge così il mio corpo verso il suo, passa anche a stringere vogliosamente la mia gola e mi spinge passionale verso il suo membro. Tiene il mio collo, usando questa sua stretta per potermi muovere con più decisione verso il suo membro, mi fa gemere e urlare e respiro sconnessa per quanto l'atto è rude, mi era terribilmente mancato. È una sensazione così forte da annebbiarmi la vista, da farmi controllare poco tutte le sensazioni e mi abbandono al piacere spiaccicandomi con la faccia sul muro. Mette due dita nelle mia bocca e me le fa succhiare, le muove nella mia bocca sensuale. Lui viene gemendo e spingendomi verso di sé. Io raggiungo il massimo piacere mentre ancora mi spinge verso il suo membro facendomi ansimare. Mi sposta il viso dal muro e mi volta, baciandomi. Ancora affannato, disperato, con fiamme negli occhi. Era la prima volta che non usavamo il preservativo da quando ci eravamo rivisti. Annaspo guardandolo negli occhi. Lui apre una specie di tavolino dentro alla doccia, che permette di sedersi. Mi fa sedere e mi guarda fisso, incenerendomi mentre si abbassa tra le mie gambe. Mentre cerco di calmarmi dall'orgasmo appena avuto, lui inizia a mettere le mani sulle mie gambe e a leccarmi voglioso sul mio sesso. Lo guardo, spingendomi con la schiena verso il muro mentre gemo. Abbiamo di nuovo tremendamente voglia in un lampo, tutti e due. Resto seduta, gemo e mi divincolo. Lui entra dentro di me e sobbalziamo entrambi. Si poggia al mio collo, gemiamo respirando vicino al viso dell'altro. Io accarezzo il suo corpo, mentre gemo con i suoi movimenti e lui si rilassa, gemendo per esser dentro di me e per il mio contatto.Passa il weekend a Napoli, la sera dopo sono seduta a guardare la televisione sul divano di Christian e vedo che è veramente tardi e lui non è tornato a casa. Non so dove sia. Guardo l'ora ed è mezzanotte passata. Esco di casa arrabbiata e vado al bar per bermi qualcosa, faccio un giro in qualche ristorante e in una creperia mi prendo una crepes. Il bello di Milano è che se giri di notte c'è ancora vita e puoi farti passare il malumore con tutto ciò che questa metropoli possiede. Quando rientro a casa le luci sono spente. Mi aggiro silenziosa per la casa e vado in camera da letto. Sono quasi le tre e Christian sta già dormendo. Lo guardo e provo rabbia. Dove cazzo sarà stato? Poteva almeno avvertire. Prendo il telefono che ha posato sul comodino e vedo un messaggio su WhatsApp. Riesco a leggere "grazie mille per il tuo aiuto questa sera, ho apprezzato davvero" leggo l'ora, vi è scritto all'una e quarantacinque. Vuol dire che sarà tornato circa a quell'ora. Provo troppa rabbia. Sono basita e non so cosa pensare, leggo che il messaggio è di Simona. Prendo le mie cose che ho per la casa e decido di andare via. Salgo nella mia macchina e vado via. Ripenso ai momenti tra noi, ma questo non riesco a sopportarlo. Torno a casa mia e sento un forte magone. Mi butto a letto e spengo il telefono. Il giorno dopo, come mi aspettavo, trovo chiamate perse da Christian. Mi preparo per andare a lavoro, mentre sono nel nell'ufficio rispondo a Daniel che vuole a tutti i costi vedermi, gli dico di venire a lavoro, alle cinque, quando avrò finito. Christian finisce sempre di lavorare un po' prima di me. Sono così incazzata con lui... Come si è permesso? Se è successo qualcosa tra loro non voglio più vederlo. Daniel è fuori dalla porta dell'edificio. Lo guardo, è leggermente alto, bello, con i capelli castani che avvolgono il suo viso.
"è tanto che non ti sei fatta vedere" annuisco, lui mi prende un braccio e non mi fa uscire dall'edificio
"lo so, sono stata piuttosto impegnata"
"chi ti sei scopata?" Ma cosa vuole questo qua? Mi spinge e non mi lascia uscire.
"Non sei altro che una zoccola" Mi spinge di nuovo, cerca di prendermi ma riesco a schivare, cerca di prendermi e mi trovo attaccata a lui, con un braccio colpisco decisa sul collo. Si accascia per terra e si rialza deciso e arrabbiato
"mi sembra che la signorina non abbia molto piacere" dice una voce familiare. Lo guardo, è Christian, sono così contenta!
"che cazzo vuoi tu?" Daniel si avvicina e discute con lui, cerca di colpirlo ma Christian colpisce con un gancio diretto al suo viso. Lo guarda dolorante e sospira arrabbiato
"vattene" dice Christian e Daniel ubbidisce subito, andando via alterato. Christian mi guarda con i tratti duri e contratti, è molto arrabbiato. Ma lo sono di più io.
"sempre nei casini, eh"
"ti ringrazio, ma che ci fai qua?"
"non hai risposto, so che ti posso trovare qua... E poi ho il GPS che mi dice dove ti trovi, è molto utile" scuote le spalle e sorride
"cazzo, sei uno stalker"
"se ti faceva piacere restare con lui, bastava dirlo... Sono davvero furioso, eri con quel deficiente e poteva accaderti qualcosa" è serio e deciso
"sono io che non dovrei più parlarti, ora fammi andare" esco dal locale, Christian è uscito ed è dietro di me. Mi sento mancare il respiro.
"dove vai?" Mi chiede preoccupato
"adesso ti interessa dove vado io?"
"Sara non farmi incazzare..."
"vado a casa mia, grazie per l'interessamento"
"perché sei andata via? Che ti ho fatto?"
"che mi hai fatto?" dico voltandomi verso di lui e guardando il suo bel viso "nulla, a parte sparire fino all'una passata con Simona" lui rimane serio e zitto
"dovevo aiutarla, stava male, l'avevano ricoverata"
Mi sembra così strano, non doveva partire?
"ha avuto qualche imprevisto e non è partita, però ha intenzione di andarsene... Ora è stata male" Rimaniamo in silenzio, senza dire nulla. Poi lui dice tutto ad un tratto "mi ha baciato, si è avvicinata, ha iniziato e c'è stato un bacio..."
ha i tratti ancora contratti e mi guarda con gli occhi lucidi. Io scuoto la testa. Sono delusa e schifata da lui, mi sembra non sia cambiato nulla. Faccio un sospiro di tristezza e delusione e inizio a tirargli dei pugni sulle braccia. Mi prende un pugno, entra nella mia posizione, con la sua gamba si aggancia dietro alla gamba per terra e mi spinge di lato per farmi capire che potrei cadere. Mi rimette in piedi tenendomi le braccia
"smettila di fare così"
"certo, lei sta male allora baciamola!" mi viene da piangere mentre son poggiata sulle sue spalle, mi giro e dico
"vattene" Mi volto e cerco di andare via... Mi prende un braccio e mi volta verso di se, lo guardo negli occhi
"ti prego torna da me"
"Christian non se ne parla neanche, non riesco a capire come hai potuto... Sei pure sparito senza dire niente"
"non volevo farti preoccupare... Ti prego, non lasciarmi"
Guardo il suo viso, è così fragile... Mi volto
"vattene a casa, non voglio vederti" me ne vado in macchina e torno a casa mia. Non riesco a capire perché è venuto fino a lavoro per dirmi questo. Non riesco a crederci.
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LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)
RomantikPRIMA DI LEGGERE QUESTA STORIA, SI CONSIGLIA LA LETTURA DELLA PRIMA PARTE: LA LUCE E L'OMBRA! VI INFORMO CHE IN TUTTI I DIGITAL STORE E DIGITAL BOOK È POSSIBILE LEGGERE LA PARTE 1, OVVERO IL MIO LIBRO "LA LUCE E L'OMBRA". OPPURE PUOI ORDINARE IL CAR...