L'ESTATE ADDOSSO (3)

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Mi sveglio la mattina e Christian è steso sul divano accanto a me, un braccio mi è attaccato e posso intravedere quei bei tatuaggi. Il viso è così tenero, sembra un cucciolo mentre dorme! Accarezzo il so viso, i suoi capelli brizzolati, la rasatura leggera ai lati, tocco le sue braccia, percorrendo i tatuaggi, poi inizio a muovere delicatamente le mie unghie sulla sua schiena. Lui fa dei versi, dei mugugni e sorride
"continua a farlo" dice respirando sul cuscino. Io passo le mie mani sulla schiena e sulle braccia, non pensavo fosse sveglio. Sento i suoi versi che ogni tanto escono dalle sue labbra, vedo la sua pelle che si accappona e lui si rilassa. Dopo un po', mi chiede "posso farteli anche io i grattini?" sorrido e mi viene da ridere, i suoi occhi ormai sono aperti e mi guardano. Da quando chiede il permesso? Annuisco e mi lascio stendere, mentre le sue mani sulla schiena mi fanno accapponare la pelle anche a me. Il suo tocco sulle braccia, sulla schiena, sui miei tatuaggi sulla spalla, mi fanno rilassare ed emettere versi di piacere. Il suo tocco sui capelli mi piace tantissimo, adoro quando mi si toccano i capelli. Soprattutto da lui. Sul letto arriva Vanessa, sale sulle coperte ed inizia a saltare. Io e Christian ridiamo guardandola, accusiamo qualche colpo tra i suoi salti e poi ci alziamo per andare a vestirci. Ci cambiamo in bagno, mentre cerco di tenere giù le mani di Christian. In cucina c'è Franco, Christian gli chiede una sigaretta. Non ho visto scenate, menomale! Christian mi dice che deve riportare a casa la bambina e se voglio accompagnarlo. La sua è più un'ordinazione che una richiesta. Scendiamo insieme con la piccola Vanessa. Salgo nella mia macchina e lego nei sedili posteriori la bambina. Così, ascolto le sue mille domande, i suoi racconti mentre guido fino a Milano e seguo Christian. Arriviamo in zona periferia, a delle case in cui Christian si ferma e parcheggia. Io metto l'auto in sosta e scendo portando con me la piccola Vanessa. Christian mi viene incontro e vediamo uscire di casa un ragazzo insieme a Giulio. Questo signore sta fumando una sigaretta e subito mi ipnotizzo lasciando la mano della bambina, a bocca aperta. Un flash si presenta nella mia mente...

Ero a Lomagna, avevo diciotto anni e Christian era partito da poco. Stavo prendendo le sigarette al distributore quando da una macchina dietro di me scendono due ragazzi piuttosto grossi. dopo aver adocchiato una ragazza da sola sembra abbiano trovato inaspettatamente pane per i loro denti.
"prendi le sigarette?" avrebbe affermato lo sconosciuto a quella che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto diventare la sua futura vittima. Cerco di mostrarmi gentile e di non spaventarmi inutilmente. Si avvicinano ed iniziano a provocarmi, la paura dentro di me sale incredibilmente. Mi dicono frasi poco pulite e non so cosa fare, ho paura mentre si avvicinano. Non appena ha provato a saltarmi addosso uno dei due per immobilizzarmi e consumare lo stupro, l'ho steso per terra... Avevano già iniziato a lavorare di buona lena e, nonostante l'avvertimento appena ricevuto, il controllo dei loro flussi sanguigni non stava affatto dando priorità al cervello, favorendo invece altre zone meno intelligenti.
Così, uno di loro stava a guardare e ridere, l'altro ha pensato bene di provare ad aggredirmi di nuovo. L'uomo è stato steso nuovamente, in pochissimo tempo. Il tutto è stato nuovamente ripreso dalle telecamere a circuito chiuso del parcheggio che non solo hanno immortalato, ma hanno anche permesso alla polizia di rintracciarlo. Le abilità nelle arti marziali mi hanno salvato la vita. Il mio assalitore non ha nemmeno capito cosa l'abbia colpito... Una leva, ginocchiate, calci, spinta a terra. All'improvviso lui si è ritrovato disteso. Ma l'altro, vedendomi colpire l'amico, prima che fosse per terra mi ha tirato via per le braccia. Mi sono girata con un pugno al viso e una ginocchiata... Tecniche apprese nel nostro allenamento che fanno parte della difesa personale. Anche con lui, che tentava di difendersi, l'ho scaraventato a terra e li ho colpiti ai genitali fortissimo per poter scappare via. Prontezza, paura, sangue che scorre, abilità, salvano la vita.

Christian attira la mia attenzione e mi chiede cosa mi prenda. La piccola va con Giulio e l'altro mi guarda. I due entrano in casa, Christian mi porta vicino alla macchina, mi vede assente
"oh! Cazzo, ci sei o no?" dice muovendo le mani davanti a me
"sì, ci sono" dico tornando alla realtà
"che succede? Sei tipo sbiancata con quello la, eri bloccata"
"no, io..." dico guardando i suoi occhi scuri, la sua felpa del giorno prima
"Sara, non farmi incazzare... Ti ho visto, dimmelo" dice con uno sguardo più severo. Gli racconto brevemente quello che era accaduto, singhiozzo e tremo mentre parlo. Lui ha i tratti induriti
"io entro in casa e lo vado a prendere" fermo il suo braccio, cerco di calmarlo
"no, Christian... Lascia stare. Mi sono difesa già io, sta tranquillo" dico guardando i suoi occhi
"cazzo non puoi dirmi di stare tranquillo!" dice urlando e guardandomi "è un uomo morto"
"Christian, è un fatto passato, la polizia ha già provato a fare il suo dovere, gli ha rotto abbastanza i coglioni, sono già stati denunciati anche se non arrestati... E le hanno già prese" Lui mi fissa serio
"andiamo, sali in macchina e se vuoi vieni da me" dico accarezzandolo e sorridendogli.

Passano i mesi e sembra tutto pieno di passione, amore, sensualità. Nella mia vita nessuno è stato importante come Christian, nessuno mi ha mai fatto provare le stesse emozioni.
Nel mese di Marzo, dopo aver compiuto da pochi mesi ventuno anni, Christian, Alice, Daniele ed io abbiamo deciso di festeggiare le gare che molti di noi hanno vinto con medaglie di bronzo, d'argento ed oro. Io sono contentissima di aver ottenuto una medaglia d'oro! Dopo tanti anni di impegni e sacrifici.
La nostra idea è quella di passare dalla Svizzera per festeggiare.... Come? Comprando il Makatussin! Uno sciroppo che mischiato nell'acqua e bevuto in grandi quantità da l'effetto di leggerezza simile a quello dell'erba e un piacevolissimo benessere. In sé non è qualcosa di allucinogeno, non fa quasi nulla se non è mischiato con le canne.
Per arrivare in svizzera non ci vuole molto, è necessaria circa un'ora e mezza per poter vedere Lugano. Una città che all'Italia fa davvero il mazzo! Camminiamo contenti per le vie di Lugano e ciò che si vede è impressionante. Il paesaggio è fantastico, pulito, ordinato e con moltissime strutture. Il paesaggio circostante offre molto per trekking, passeggiate, rampichino, arrampicate. Si tratta di una città piccola un po' provinciale... Monti, colline, laghi, golfi. Davvero mozzafiato, è vicinissima all'Italia, ma non è esagerato dire che si tratta di un altro mondo. Stento a capire il segreto di questa città. Come fanno a funzionare le cose così bene? Mentre mi chiedo, come già altre volte mi ero chiesta andando in giro per Lugano, i misteri di questo posto, vedo Christian dentro alla farmacia che esce riponendo qualcosa nella giacca. Sorride e noi capiamo che ce l'ha fatta. Alice mi guarda e scattiamo a ridere, ha preso una boccia che divideremo noi quattro. Credo che all'incirca sarà un bicchiere a testa o poco più.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora