IO TI CHIEDO... ANCORA (8)

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La sera non c'è nulla da fare... Sono in camera mia e guardo in giro. Non ho sonno.
Sbuffo e decido andare a vedermi un po' di tele, è ancora presto, non sarà manco mezzanotte. Apro la porta del soggiorno e vedo Christian seduto sul divano... Lo fisso, è con una maglia a maniche corte scura quasi a canottiera e porta pantaloni non troppo aderenti e costosi.
Mi vede ed io sussurro con la porta aperta
"scusami, scusa io... Vado in camera" ho la testa chinata ma vedo che mi guarda
"ma va, resta se vuoi"
"io... Non volevo darti fastidio" cosa sto dicendo? Dannazione!
"non mi dai fastidio... Sara! Vieni, non farti problemi! Tengo le mani a posto" dice alzando le braccia in aria e mi fa sorridere con il suo ridacchiare.
Mi sta guardando fisso ed invitandomi. Mi siedo per inerzia vicino a lui. Vedo che sta guardando un film, ma non so quanto lo stia seguendo perché gira per un po' di canali e lascia sui Simpson. Tattica perfetta per poter approcciare con me! Ridiamo a qualche battuta, restando a guardarci ogni tanto
"renditi conto di che combina l'america" mi dice divorandomi con gli occhi e ride
"beh, guarda chi li governa ora..." dico ridacchiando da sola e vedendo che lui annuisce sorridendo
"insomma, nulla di peggio di chi ha governato noi" davvero stavamo discutendo di politica?
"è colpa delle teste di cazzo italiane, non solo di Berlusconi"
"bah" dice guardando fisso avanti
"perché credi che Berlusconi vinca ancora qualche sondaggio? A parte comprarsi tutto quello che può"
"sì è comprato ogni cosa" dice ridendo
"che merda" dico ridendo e scuotendo la testa
"beh, aveva puttane, faceva festini con tanto di pippotti... La stima ce l'ha"
Resto zitta un attimo per il suo commento, vedo che mi guarda sorridendo
"'sti cazzi, altro che stima" dico ridendo
"posso chiederti una cosa, Saretta?" Inizio ad andare in panico, cerco di respirare sperando che non siano domande strane, mentre annuisco
"secondo te, che hai studiato psicologia... Perché, a volte, quando andavo dal mio psicologo mi capitava di provare tanta rabbia e... Rancore, verso di lui? Ce, non mi aveva fatto niente! A lui ho sempre cercato di non dimostrarglielo, perché non aveva senso..." resto muta. Mi ha sconvolto totalmente. Rimango stupita per queste parole...
"in realtà, ha molto senso... E devi parlargliene se continui ancora. È il fenomeno che Freud chiamava Transfert. Cioè, tu... Trasferisci, sul tuo psicoterapeuta, sentimenti ed emozioni forti che hai provato in infanzia per una figura importante... Come potrebbe essere il padre o la madre, ma non solamente loro" noto che mi fissa a bocca quasi aperta. Mi guarda con ammirazione, amore, stima e tante altre emozioni
"capisco... Interessante" dice sorridendomi "e capita solo al... Paziente?" Dice schifando con la bocca quella parola
"capita anche allo psicoterapeuta, che può riversare i sentimenti sul cliente..."
Lui sembra felice di sentirmi raccontare queste cose, ammira le mie parole
"ah, ecco... Ma secondo te, il fatto che a volte soffro di insonnia può esser dato... Dal passato?" Sussurra per dire piano l'ultima parola.
Mi sento davvero emozionata e mi da tenerezza in modo assurdo. È stupendo. Con quella pelle adesso liscia e quei capelli un poco sbarazzini e la lieve rasatura ai lati.
"può darsi... L'insonnia è un tema tosto, con molte sfumature... Ma quella è la droga però" dico facendolo ridere
"forse hai ragione."
Parliamo di alcuni pezzi Rap usciti recentemente. Sento le cose che ho sempre sentito. Cioè sento che posso parlargli di qualsiasi cosa ed è meraviglioso.
Mi fa vedere un video di uno che fa scherzi idioti, finiti male... Stiamo distanti, cercando di guardare dal suo cellulare.
Ridiamo insieme e poi ci guardiamo fissi non appena finisce. I suoi occhi scuri mi fissano
"lo ami?" Dice all'improvviso, cogliendomi di sorpresa. Sono zitta a guardarlo, so di chi parla
"chi?" Dico sussurrando
"sto cazzo." Dice facendomi ridere "chi? Il tuo tipo!" Dice col tono scherzoso.
"no, Christian, e poi non è esattamente il mio ragazzo" dico senza guardarlo.
"no?" Dice restando con occhi fissi su di me
"mi vuoi far dire cosa? Che sono una puttana a stare con qualcuno per cui non provo amore?"
"Sara, non sto dicendo questo... È che..." so cosa può avere in testa. Io e lui siamo sempre stati incredibilmente sinceri e diretti. Tra le nostre diversità, ci ha permesso di capirci e relazionarci la nostra loquacità e la nostra volontà di dirci più cose possibili.
"è che... Nessuno mi ha mai fatto provare le stesse cose..." dico trascinando e sperando che non insista
"le stesse cose che?" Dice guardandomi sorridendo. E ti pareva.
"che provavo per te... Non mi è mai più mancato il respiro come con te"
Oddio. Cosa avevo detto...
"ed ora?" Dice con la bocca aperta, guardandomi fisso
"ora cosa?" Dico evitando il suo sguardo
"ora ti manca il respiro con me?"
Resto zitta un attimo.
"sì, Chri" dico senza guardarlo e rivolto la domanda a lui che rimane sorpreso. Mi guarda fisso
"sì, mi manca il respiro..." dice ridacchiando e guardandomi come se volesse dirmi che ancora ha difficoltà a esternare sentimenti.
Rimango a guardarlo.
"e tu ami Simona?" Mi esce spontaneo ed istintivo. Rimane in silenzio a guardarmi.
"no, sai che per me non è facile dare di più. Con te è stato possibile, e ne sono così... Felice" dice alzando lo sguardo come se fosse una scarica di vita, poi riprende "anche se non dovessimo stare insieme, io ti sono grato... Per quello... Per ciò che abbiamo vissuto, per quello che mi hai reso possibile vivere" sono terribilmente commossa. Lo guardo sorridente
"ti sono grata per quello che hai fatto vivere anche tu a me" annuisce, cercando di non far trasparire altre angosce
"e com'era il sesso con... Come si chiama sto babbo?" Dice ridendo. Come cazzo poteva mettersi a fare domande simili?
"Christian, ma cosa cazzo dici!" dico alzando la voce. Si mette a ridere
"dai, cazzo, Sara! Non me la prendo. Giuro. È una domanda senza nessun doppio fine"
"non... Non è che fosse chi sa quanto particolare... E non ti riguarda questo argomento" dico e non posso trattenere una risata
"nulla di nuovo, diciamo?" Dice ridendo. Io rido e mi metto una mano sulla testa. Noto un suo certo fastidio nel sapere che c'erano stati rapporti con un altro. Beh, che cosa si aspettava? Poi, è stato lui a fare domande
"mi sei mancata davvero tanto" dice con un viso trafitto dalla sofferenza, mettendo una mano sul mio viso. Che mi accende ovunque.
"anche tu mi sei mancato tanto!"
Mi accarezza i capelli e mi rilasso terribilmente... D'un tratto mi prende il telefono di mano. Io inizio ad urlare e cerco di prenderglielo. Lui lo nasconde dietro di sé agilmente. Trucco stupido e da pischelli. Schiaccia il tasto del mio Galaxy per vedere che sfondo ho.
"vuoi darmi sto telefono? È un trucco da pischelli"
"non è un trucco. Ho giurato che tenevo le mani a posto!" Dice ridendo. Perché tutto il giorno mi tratta male e ora mi tratta con questi modi? Forse perché io stavo frequentando un altro e questo lo fa incazzare! Mi sento stupida a essermi posta la domanda.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora