NUOVA VITA: CAPITOLO 6

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Christian è tornato due giorni prima di me perché aveva già il biglietto e non coincideva col mio. Scendo dal treno che da Milano si ferma a Carnate, con direzione Lecco. Tiro con me la valigia e guardo questo paesino rovinato, questo piccolo Bronx della provincia e ridacchio. Mi fa quasi piacere rivederla! Mia mamma è in macchina e mi aspetta per riportarmi a casa. Andrò da lei per stasera, così poi parlerò con mio padre. Sono davvero stanca per il viaggio ed il lavoro. Quando arrivo a casa saluto anche mio fratello e dato che è sera tardi mi dirigo a letto facendo sapere a Christian che sono a casa e che sono viva. La mattina dopo vado a lavoro e la trascorro normalmente. Decido di chiamare Christian perché, tra tutte le cose, solo ora mi sono ricordata che non l'ho avvertito del fatto che non starò più a Milano. Gli dico le cose brevemente, cercando di non farlo irritare e sperando che non si arrabbi troppo
"non ci credo ma come hai fatto a dimenticarti di dirmi una cosa così?"
"c'erano tante cose da fare, di mezzo... E ogni volta mi dimenticavo di avvertirti... Beh, in ogni caso non è un dramma"
"okay, sì, ma avrei preferito saperlo... Non so se potrò tornare là" discutiamo per un po', cerchiamo di non litigare. Per fortuna che ho pagato l'ultimo affitto prima della trasferta.
Dopo il lavoro vado da mio padre, lui è in telelavoro, cioè il lavoro da casa. Parcheggio nella corte e scendo dalla macchina. Gli vado a suonare e non appena esce gli parlo del fatto che mi serve una delle case della corte che lui affitta. Mi chiede solo trecento euro, che è il prezzo dell'affitto, senza anticipi. Parliamo un attimo e da buon padre apprensivo e terrone mi dice che posso pure già entrare. Salgo in macchina e vado a prelevare dal mio conto i soldi da dargli, passo da mia mamma e prendo una valigia in cui mettere qualche vestito e varie cose. La abbraccio e la bacio con affetto, tanto sarò sempre qua vicino ma comunque mi mancherà! Ritorno con l'auto verso casa di mio padre e porto la valigia al piano di sopra, dove ci sarà la mia casa. Salgo le scale e apro la porta già aperta. Un corridoio piccolino porta ad una stanza da letto sul lato destro e, invece, andando dritto c'è un bel soggiorno con cucina arredato, col bagno sul fondo. Veramente intimo e carino, complimenti a mio padre per il lavoro! Scendo e lo chiamo cercandolo e gli do i soldi dicendo di passarmi le chiavi, si raccomanda per l'ennesima volta e torno nella mia piccola tana.
Apro la porta e mio fratello si fionda in casa ridendo
"adesso qua bordello ciè" dice parlando col modo della compagnia con cui sta da quando aveva tredici  anni e che conosco bene
"bordello il cazzo" dico ridendo e lui mi insulta in marocchino. Lorenzo è molto cresciuto, è mediamente alto e i suoi capelli biondi contornano un viso quasi adulto. Ma d'altronde a quindici anni non si ha mai la testa a posto. Lui, però, fuma e si comporta in modo pericoloso da quando aveva tredici anni... Ha provato anche altre robe e crescendo è sempre peggio. I miei non gli sono più stati dietro come una volta e quindi lui è venuto su come poteva. Ha tanta rabbia dentro che non ha mai affrontato e tutto questo lo capisco, spero solo che arrivi a crescere e capire
"sei da Feddi?" chiedo, sapendo che nella corte abita un nostro caro amico
"per forza" dice ridendo e mi chiede se ho una sigaretta. Gliene porgo una e se ne va contento...
Arriva Christian in serata e lo stringo fra le mie braccia. Come sempre è stupendo e lo abbraccio mentre subito ci iniziamo a baciare. Ordiniamo due pizze e delle bibite ed inizio a mettere qualcosa in televisione. Il fattorino arriva e ci porta una Margherita ed una Marinara, ci sediamo sul divano ed iniziamo a mangiare accompagnati da una birra. Metto un po' di musica Rap e non facciamo altro che ridere, giocare e ritrovarci fra le braccia dell'altro. Ci ritroviamo a lanciarci i cuscini e questo ci fa poi trovare l'uno sopra l'altro. Fa un passo indietro, tenendomi il volto tra le mani e guardandomi negli occhi con aria smarrita
"ti fidi di me, vero?" Chiede tutto ad un tratto ed io annuisco, sorpresa dalla consapevolezza che è proprio così. "Che vuole fare adesso?"
"brava piccola" dice sorridendo e percorrendo le mie labbra.
"sembri ancora così una bambina" mormora, facendo un passo verso di me e io indietreggio di impulso, fino a sfiorare il bordo del mio divano
"mannaggia, cosa dovrei farti?" mormora, mentre mi fa adagiare sul divano. Mi prende una mano fra le sue.
"rispondi" ordina con voce vellutata.
"perché devo decidere io?" mi resta un filo di voce. Come può farmi ancora questo effetto?
Sono ipnotizzata dalla sua lingua che si accarezza lenta il suo labbro superiore. Mi guarda negli occhi, come per soppesarmi. Si china e mi stampa un casto, rapido, bacio sulle labbra.
"allora adesso ti bacerò dappertutto" sussurra, resto a guardarlo mentre si toglie la maglia e mi sfila subito la mia
"va bene?" chiede deciso
"sì" dico mostrando sicurezza. Poi mi afferra il mento, sollevandolo per avere accesso alla mia bocca. Passa per il mio collo e tutto il mio corpo si mette in allerta. Il sangue si annida ardente nel ventre, gemo. Muovo le mani e gli prendo delicatamente i capelli e lo sento emettere un mugugno. Quando con le labbra raggiunge l'incavo, le sue mani mi sfiorano il corpo ed i seni. Sfilando velocemente il mio reggiseno... Descrive cerchi con la punta del naso fino a miei seni. Li mordicchia succhiandomi teneramente i capezzoli "dio santissimo" i miei fianchi iniziano ad oscillare e a muoversi, adattandosi al ritmo
"sta buona" mi avverte. Sento il fiato caldo sulla pelle. Sfiora piano piano la mia pancia con i denti. Il mio corpo si inarca.
"sei sempre così dolce" il suo naso arriva al mio sesso. Di colpo si inginocchia ai miei piedi facendomi sedere di scatto sul divano e divaricandomi le gambe "oh signore."
Mi sfila i pantaloni con anche il mio aiuto.
Mi riempie la coscia di baci, lecca, succhia e sfiora il mio sesso con il naso
"oh... Per favore" lo imploro
"mi piace farmi supplicare" allora mi sfila le mutande ed inizia a leccare su e giù, imprime più decisione. La sua lingua mi circonda piano il clitoride e le sue mani intanto mi stringono i fianchi
"ah!" Gemo. Il mio corpo freme e si inarca al suo tocco. Non smette di torturarmi mentre io sto perdendo ogni controllo. Lui infila due dita dentro di me e poi mi viene vicino per darmi un bacio, al quale rispondo con passione. Mordo il suo labbro inferiore e lo sento gemere e socchiudere gli occhi. Stringo forte i suoi capelli e la sua testa mentre lo bacio. Passo le mani lungo il petto e lungo il suo corpo e lo sento impazzire mentre scendo anche a stampargli dei baci sul petto, ai quali socchiude gli occhi ed emette gemiti. Torna a muoversi più deciso dentro di me con le dita
"oh piccola, mi piace che ti bagni tanto per me" descrive un ampio cerchio con le dita nel mio sesso, il mio corpo prova sollievo. Mi lascio andare e passo distrattamente una mano sul suo membro eretto, facendolo gemere e sussultare. Lui continua e sparisce ogni pensiero razionale, mentre il godimento mi investe. Lancio un urlo e il mondo sparisce dalla mia vista... Ansimo e d'un tratto lui entra dentro di me facendomi gemere e sussultare. Inizia lentamente a muoversi, una mano tiene i miei capelli impadronendosi del mio viso. Oddio. È una sensazione così dolce, brutale e tenera allo stesso tempo.
"come ti senti?" Mormora
"bene" sussurro. Si muove sempre più, spingendosi dentro di me. Mugolo all'unisono con lui.
"vieni piccola" ha la voce roca, aspra ed io esplodo sotto le sue spinte.
"è fantastico" sussurra gemendo. Spinge un'ultima volta e viene, stringendomi forte. Ha il corpo rigido. Quando crolla sopra di me, affondando. Gli getto al collo le braccia mentre lui respira sul mio.
La mattina mi sveglio per andare a lavoro e mi tolgo da lui, amorevolmente vicino a me. Preparo il latte e mentre faccio colazione si alza pure lui e mi viene ad abbracciare. Ci prepariamo insieme, lui si veste ed io mi trucco in bagno. Poi lui entra per darsi una sciacquata ed io mi preparo ad uscire di casa dopo essermi lavata e vestita. Ma non posso non ammirare il suo corpo nudo, il suo petto coi muscoli leggermente in risalto, i tatuaggi e la sua cicatrice che lo fa attraente ancora di più. I suoi capelli scompigliati ed il suo viso mi fanno avere voglia matta di lui
"ti godi lo spettacolo?" Mi dice sorridendo ed io annuisco. Mi passa un dito sul labbro venendomi ad una vicinanza inebriante e mi accende ogni fibra del corpo. I nostri occhi si promettono cose molto intime.
Da casa mia e ci salutiamo dolcemente, superando questo momento dal quale riprendo fiato. Prima che parto viene vicino alla mia macchina e mi guarda. Con quella felpa e quei pantaloni potrei voler tornare a casa. I suoi occhi mi fanno morire dentro.
"mi son dimenticato di dirti che ho avuto l'idea di aprire una palestra a Merate... Potrebbe starci, che ne pensi?" Sorrido e lo guardo perdendomi in lui
"ci sta, ma con quella di Milano che farai?"
"la terrò" dice ridendo. Mi prende dal finestrino dolcemente e mi bacia facendomi entrare a far parte del sedile
"buon lavoro" mi sussurra e io annuisco sconvolta
"anche a te"
La vita al nord è così. Abbastanza monotona. Se non fosse per Christian che rende migliore il mio mondo e mi fa stare bene, le cose fra noi non possono che essere favolose. Ci sono i soliti litigi ma non possiamo e non vogliamo stare l'uno senza l'altro. Nulla sembra poterci dividere.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora