CHI NON LAVORA... CAPITOLO 5

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"sì signorina" mi dice una giovane ragazza bionda "ha pagato il ragazzo, non so se era con lei"
"mi scusi, quale ragazzo?" dico interdetta. Nella mia mente si forma un'ipotesi ma non posso pensare che sia possibile
"un ragazzo un po' alto, molto carino, magro e con alcuni tatuaggi" dice arrossendo. Cazzo. Mi guardo intorno e sulla gradinata prima del lido lo vedo la seduto. Fa un ghigno mentre finisce una sigaretta. Non so se baciarlo ovunque o prenderlo a sberle. Mi avvicino ringraziando la ragazza e vado verso di lui. Mi guarda e dice
"sorpresa?"
"tu sei pazzo. Mi chiedi se sono sorpresa?" fa una risata e un piccolo ghigno. Quanto è bello. Con questi jeans chiari e questa maglia bianca con sopra la giacca in pelle, col suo solito viso meraviglioso
"non sei felice di vedermi?" dice pestando la sigaretta
"come minchia hai fatto a trovarmi?" dico quasi divertita, ma senza darlo a vedere
"prima mi hai risposto su Whatsapp e hai la localizzazione attiva, poi me lo son anche fatto dire da tuo padre. Ho visto quale era più o meno la zona e mi son fatto un giro. Non ti trovavo, poi mi son fermato a mangiare e ti ho visto..." dice sorridendo.
"Non è così piacevole, interferisci col mio lavoro"
"Ella Madonna, addirittura!"
"Christian!" dico esasperata e poggiandomi una mano sulla fronte
"dove stai adesso?"
"a casa di mia madre" dice sorridendo e ridacchiando. Cazzo, lo avevo dimenticato
"perché non vieni la?" dice mentre sto girata di spalle per accendermi una sigaretta
"No, Christian, non posso... Sono d'accordo con Anna e non mi sembra il caso" guardiamo entrambi il mare e il lido, chiamato lido Mappatella, e sospiriamo. Forse stiamo pensando entrambi ai momenti vissuti qua mentre calpesto la sigaretta col piede
"Ti ricordi... dico pensierosa
"della casetta e di quando venivamo qua... Certo, come potrei" Non posso non sorridere beatamente.
"non posso credere che hai fatto le cose in questo modo, perché non mi hai detto civilmente che dovevi venir qua? Potevamo organizzarci"
"come scusa?" dico alterandomi "tu non ti sei comportato civilmente quella sera, come tante altre, e non avevo alcuna intenzione di chiederti di venire con me"
"vieni qua e salutami, stronza, manco mi hai salutato" sorrido e mi avvicino di più al gradino dandogli un bacio sulla guancia, uno sulle labbra e abbracciandolo. Lui si alza e mi bacia più passionalmente, mi posa il viso sul collo e ci respira
"non sai quanto mi fai incazzare, ti prenderei qua davanti al ristorante" mi bacia il collo e mi regge la schiena
"devo" dico gemendo "andare"
"dove?" mi chiede attaccato a me
"a casa, da Anna" faccio un verso di piacere perché passa la sua lingua per il collo
"mi sei mancato, sai, scemo?" dico ridendo e baciandogli anche io il collo, lui geme e si irrigidisce
"se ti sono mancato vieni con me, per favore..."
"ma Chri domani devo lavorare, ormai poi non posso paccarla così"
"e allora vengo con te"
"non so se è una buona idea, sta già facendo stare me"
"non gli costerà mica chi sa cosa una persona in più"
"eh va bene, ma solo per oggi..."
ci dirigiamo verso la mia macchina e torniamo a casa da Anna. Le spiego brevemente perché sono con un'altra persona e soprattutto chi sia, non la prende male ed è contenta. Così entriamo in camera e ci mettiamo seduti sul letto. Menomale che le altre camere sono di sopra! Mi stendo sul letto ed emano versi di stanchezza. Al bordo c'è Christian che sorride e mi tira, io strillo e mi trovo con le gambe a cavalcioni giù dal letto. Lui scende e mi viene davanti mentre sto ridacchiando ed anche agitandomi. Si posa su di me e mi bacia toccando tutto il mio corpo.
"mi... sei mancata..." dice col fiatone sul mio collo. E poi scende per le mie gambe, sento i pantaloni sulle caviglie e la mia maglia che si sfila. Sento le dita che fanno dentro e fuori e la sua lingua che si muove nel mio sesso. Lo guardo e vedo il suo viso tra le gambe, sempre un'immagine bellissima. Mi sento cedere, mi tremano le gambe e si offusca la vista.
Si toglie da me e mi guarda. Nella mia testa sento proprio "che cazzo sta facendo?"
Che razza di gioco è? Però mi fa perdere il controllo ancora di più.
Mi inizia ancora a mettere le dita e la sua bocca fa dei movimenti che mi fanno impazzire
"vuoi venire così?" mi chiede ed io annuisco buttando la testa indietro e cercando di divincolarmi
"dimmelo, non annuire"
"sì" dico distrutta
"dimmi cosa vuoi"
"devi usare... mani... E bocca..." dico cercando di stare calma. Lui si alza e lo scatto delle dita mi fa gemere, lo guardo con odio. Mi bacia in bocca con le mani sul mio viso. Mentre il suo membro preme sul mio sesso ed emetto dei versi
"così intendevi?"
"no!" Mi stende del tutto prima che finisco di parlare e rimette le dita e la bocca dove erano prima
"dillo"
"toccami... E leccami..."
Lui mette più pressione e rischio di stare per venire, respiro inarcando la schiena
"dove?"
"esattamente dove lo stai facendo ora" dico tenendo le mani sui suoi capelli e tirandoli un po' dolorosamente, lo premo con forza sul mio sesso e raggiungo il limite. Wow. Penso mentre sono stesa sul letto, lui si muove ancora nel mio intimo e sento un tipico dolore. Prendo il suo viso e lo faccio alzare verso me.
Lui mi guarda fisso e posa le due dita che ha usato dentro di me sulla sua bocca, per poi leccarle velocemente. Mi incenerisce con lo sguardo e io resto soggiogata
"andava bene?" dice sul mio collo
"se andava bene? Cazzo" dico ancora inerte. Lui ridacchia e mi accarezza. Gli do un bacio mentre stringo le mani sul collo. "vuoi che lo facciamo o posso fare io qualcosa per te ora?" Lui sorride divertito, sembra contento del mio atteggiamento
"più tardi stanotte potremo scopare beati, ora se ti va puoi fare te"
rido e mi lascio baciare sul collo, mi accaldo e metto le mani sulla sua schiena. Mi metto su a sedere e lo guardo intimidita. Ci baciamo ancora e passo la mano sui suoi capelli. Respiro vicino al suo collo. Ho davvero bisogno di questo ragazzo! Scendo con le mani al suo jeans e accarezzo distrattamente il suo intimo. Lui si irrigidisce e mi sussurra
"quando ti ho visto con questi leggings ho subito pensato che dovevo toglierteli e leccarti" Quanto è volgare e rozzo, faccio una risata e glielo dico
"beh, anche io l'ho pensato quando ho visto quei jeans..." Lui sorride e intanto li sto sbottonando, mi aiuta a tirarli giù e li lascio anche a lui sulle caviglie. Abbasso le mutande e son poggiata su lui, mentre si sporge indietro e si poggia sui gomiti. Inizio prima a toccarlo delicatamente con le mani e lo vedo gemere leggermente, quando lo metto in bocca un bel pezzo lo vedo buttare un po' la testa indietro ed esultare
"cazzo" esulta gemendo. Cerco di fare come so che piace a lui, muovo la lingua tutto attorno e vedo che impazzisce letteralmente
"oh... Cazzo... Sara" Geme, stringe gli occhi e cerca di alzare le anche per andarmi incontro. Metto una mano che gira per il suo petto, continuo a muovermi su e giù e cerco di stare attenta a non mettere i denti o non tirare. Mi piace un sacco anche a me, mi sento andare a fuoco. Lui emette versi e mi guarda in massima concentrazione
"usa... la mano sul... resto" metto la mano come dice lui e mi aiuto
"cazzo..." esulta ancora stringendo gli occhi. Mi prende la testa e mi spinge di più, mi fa andare tutto in bocca e mi viene quasi da vomitare ma cerco di controllarmi. Lui stringe gli occhi e geme. Continua a muovermi ed è meraviglioso vederlo perdere così il controllo sotto i miei occhi. Gemo leggermente, continuo a muovere la lingua attorno che sembra mandarlo fuori di senno ed emetto un gemito più deciso. "porca troia" dice gemendo, godendo e affannando anche a causa del mio apprezzamento. Lui mostra la stessa dominanza prendendo i miei capelli in un sua mano, li tiene forti e spinge così la mia testa verso il suo membro, si spinge passionale dentro la mia bocca. Tiene a tratti il mio collo per potermi muovere con più decisione verso il suo membro, quasi facendomi affogare ma rendendo tutto più intenso, mi fa gemere e devo soffocare le urla "piccola, ora... Sto venendo... quindi... emette un verso profondissimo a causa del mio andare più giù e del girare con la lingua "cazzo" dice gemendo. Vado ancora bene fino in fondo fino a che sento nella mia bocca il liquido aspro, da quasi dei conati ma resisto. Lui poggia la testa sulla mia fronte, mi stringe a sé. "è stato... Wow" dice ridendo "mi è piaciuto più del solito, non è che di solito non mi piaccia, ma sto pompino era proprio... bello"
"davvero?" dico ridendo mentre lui è poggiato a me
"te lo giuro!" sussurra ridendo e poi mi bacia il collo "mi è piaciuto tantissimo..." dice ancora affannando
"anche a me, prima" lui sorride e decidiamo di andare in cucina a mangiarci un panino con qualche cosa.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora