IO TI CHIEDO... ANCORA (6)

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Dopo mangiato aspettiamo un po', nessuno comunica troppo. Io sto discutendo con Palma di cosa mettersi in spiaggia. Mi diverto a pettinare i suoi capelli ed il tempo passa mentre Christian fa un caffè per tutti quanti. Dopo che beviamo la nostra tazzina, mi trascinano in auto e salutiamo mio padre ed Anna. Da quello che ho capito, vogliono stare al mare fino a sera. In spiaggia è praticamente già pomeriggio. Prendiamo tutti il sole, senza che ne io ne Christian osiamo guardarci troppo. Sono distesa con il costume che ho messo sotto, non posso fare a meno di guardare il fisico di Christian scolpito, mentre steso per terra si gode questo tiepore. Mi alzo per mettermi le cuffiette con la musica, Christian mi fissa interessato al mio costume. Si mangia il mio corpo con gli occhi ed io lo guardo, di sfuggita e teneramente. Mentre mi stendo con il mio cellulare e le canzoni. Dopo poco mi sto stufando, vado a mettere i piedi in acqua e sono sempre sotto gli occhi di Christian. Il freddo dell'acqua mi sovrasta e Palma arriva con Lorenzo iniziandomi a schizzare. Fa davvero freddissimo! Christian sopraggiunge e mi trascinano tutti in acqua. Il tocco di Christian per i miei fianchi mi accende, per un attimo non sento freddo. Tra le mie urla e le occhiate della gente in spiaggia, mi sento davvero rabbrividire fra le braccia di Christian... Le sue mani, il contatto con me e la sua pelle che non manca mai di farmi sciogliere per lui. Si allontana e si getta in acqua di testa. Anche io mi lascio andare, mi immergo e gioco con Palma e mio fratello. Dopo qualche insulto. Vedo che Christian nuota un po' più a largo ed io faccio qualche bracciata prima di uscire dall'acqua con mio fratello e Palma. Mi vado subito ad avvolgere nell'asciugamano per i brividi, sto tremando. Vedo Christian uscire dall'acqua dopo poco. Il suo corpo con dei Boxer e l'acqua che gronda su tutto lui. Il suo corpo bagnato, i capelli all'indietro lavati e un'immagine... A dir poco sensuale. Cerco di non farci caso e resto ad asciugarmi.
"ragazzi, se facciamo tutti un giro con nostro gommone?" dice Christian indicando il nostro gommone sgonfio
"ma è sgonfio a sce" dice Palma facendomi ridere "e poi dovremmo andare a casa, prima che nostra mamma sfasa" dice la piccola parlando col fratello
"we, we vediamo di stare calmi" risponde sorridente Christian "lo gonfiamo, non ci vuole un cazzo" dice col sorriso
"vacci con Sara, credo davvero che noi dobbiamo tornare" Palma ride e da una pacca al fratello che la guarda stranito. Christian mi guarda fisso, con occhi pieni di ardore. Fa un ghigno, come se la sapesse molto lunga
"gonfiamo qua, poi vi porto a casa a voi due allora" decido di non commentare. Ma la cosa mi metteva davvero agitazione. Christian si china vicino al gommone, neanche troppo grande. Apre la boccuccia e ci poggia la bocca iniziando con tutta la forza e la sua aria a gonfiare. Se deve riprendere una boccata d'aria lo vedo tappare la boccuccia. Gonfia subito il canotto, che diventa stabile. Dobbiamo tutti risalire in auto per portare a casa Palma e Lorenzo. Io mi rivesto pulendomi dalla sabbia e mi do una pettinata. Tutti ci rimettiamo su i vestiti. A casa prendiamo un'altra borsa, Christian ci mette dentro dei panini e delle focacce, prende vari affettati e alcune bibite. Perché tutto questo mi faceva pensare che stava per succedere qualcosa? Mi tolgo il costume bagnato da sotto ai vestiti e in camera mia mi metto sotto un altro costume. Rinfilandomi poi maglietta e pantaloncini. Mi metto le ciabatte da mare che avevo prima. Nel ritorno, io salgo davanti con Christian e restiamo zitti fino in spiaggia. Per fortuna che non ci vuole tanto. Sto deglutendo non appena scendo dall'auto. La vedo dura questa situazione... Bene, non si sono neanche rubati il gommone! Ce la potevo fare, lo guardo... Nella sua canottiera che lasciava vedere i tatuaggi ed un pantaloncino più lungo dei boxer. Mi passa una felpa lunga e pesante, una felpa dell'Adidas della foot Loker.
"potresti aver freddo" dice guardandomi fisso e facendomi sentire quasi sotto terra. La prendo annuendo e Christian mette sul gommone la borsa col cibo e porta su una felpa simile a quella che ho io anche per lui. Ma stavamo solo facendo un giro, a che serviva tutto questo? D'altronde, è vero che dovevamo cenare. Si avvicina ad una canoa e prende velocemente due remi, portandoli verso di noi. Mi trascina su e mi ordina di salire. I remi ci fanno affondare un po' di più nell'acqua ed inizia a remare piuttosto forte guardandosi indietro
"tu sei davvero scoppiato" dico ridacchiando e scuotendo la testa. Lui alza le spalle ridendo e continua a remare. Ha messo sul gommone anche un paio di asciugamani così mi stendo guardando il cielo. Mi abbandono, lasciandomi cullare dal mare e fidandomi di lui... Quando mi rimetto a sedere vedo che siamo in mezzo al nulla, la corrente trascina davvero forte
"ma dove stiamo andando?" chiedo preoccupata
"non lo so, non capisco più la direzione..." Si guarda intorno. Questa mi sembra davvero una presa per il culo.
"ma stai scherzando Christian? Non fare il coglione e torniamo a casa"
"non sto scherzando, Cristo, Sara!" guarda una costa vicino da noi, si avvicina e fa fermare il gommone sulla spiaggia. Dopo questa sabbia stupenda, questa isola deserta, c'è un prato in mezzo a delle rocce.
"che cosa stai facendo?" dico severa guardandolo fermarsi
"ho fame, è sera, è buio, non ho sbatta di remare ora..."
"ma come si fa? porca troia" dico scuotendo la testa "non ti preoccupi di dove siamo? Di come torniamo?"
"sì, ma non me ne voglio preoccupare ora, non siamo lontani, quindi potremo occuparcene quando ci sarà il sole..." Ma scherza o cosa? Davvero non ho parole! scendo a bocca aperta dal gommone
"mi stai prendendo per il culo, vero?" lui scuote la testa
"se non ti sta bene, buttati in acqua e vai..." dice scuotendo le spalle. Con un'aria indecifrabile. Lo guardo fissa, nei suoi occhi. Okay, andare in giro ora poteva esser rischioso... Ma l'idea era stata sua!
"tu adesso mi porti a casa, non me ne frega un cazzo" Lui scuote la testa ed io mi altero ancora di più. Vado verso il gommone, lui mi prende un braccio e mi tira vicino a sé... Inizio a sciogliermi vedendo i suoi occhi e sentendo il suo corpo.
"vuoi salire li su e remare da sola, adesso?" dice ridendo e guardandomi fisso e penetrante. Resto zitta, non ho così paura perché con me c'è lui... Questo mi fa sentire benissimo e mi preoccupa allo stesso tempo.
"non preoccuparti, Sara, non siamo dall'altra parte del mondo, prometto che tornerai a casa salva" dice guardandomi fisso, malizioso, un'aria sensuale...
"io non ho parole..." dico scuotendo la testa. Si mette a sedere in silenzio e prende alcuni biscotti dentro la borsa del cibo. Mi porge dei biscotti verso di me e io respiro forte sedendomi vicino a lui e prendendo qualche biscotto mentre lui ghigna sotto i baffi.
"faccio su?" mi chiede guardandomi fisso, tira fuori una bustina di erba ed io annuisco.
"magari tra un po', poi fa come vuoi" dico alzando le spalle. Lui si mette a ridacchiare
"non dovremmo avvertire a casa che restiamo qua?" dico guardandolo
"ti sei rassegnata a restare con me, eh? Pensavo seriamente che ti saresti buttata in acqua" Rido di gusto, non posso trattenermi "gliel'ho detto io che torniamo appena possiamo" mi dice ridendo ancora.
"ed ora, che facciamo?" dico guardando il cielo stando seduta per terra. Il cielo scuro con qualche nuvola, Christian vicino a me
"tu che cosa vuoi fare?" mi dice guardandomi malizioso con occhi persi nei miei
"non... Non lo so..." dico guardando verso il basso, arrossendo subito
"Saretta, non agitarti, tranquilla..." dice sorridendo verso di me
"non è una situazione in cui non debba agitarmi" dico ironica. Lui ride, evita di farmi domande. Dopo poco inizio ad avere freddo e Christian mi passa la felpa che abbiamo portato, inizio seriamente ad avere prova concreta del fatto che questa cosa lui l'abbia programmata. Anche se già lo presagivo dalla sua domanda iniziale e dal suo modo di guardarmi. Forse mi tranquillizzo per quello, so che è un modo per stare con me... Non so bene perché, non sono certa che sia come penso oppure no
"facciamo un fuoco? Per stare più al caldo?" mi guarda così profondamente che non capisco se è una provocazione o meno. Poi lo vedo alzarsi, mi dice che dobbiamo cercare dei sassi.
"beh, proviamo, cerchiamo di non incendiare tutto..." prendo dei sassi verso il prato che c'è prima delle rocce. Fa davvero freddo ora. Mettiamo tutte delle pietre in un cerchio ampio sul fondo della spiaggia e lo riempiamo di rami a cui diamo fuoco con gli accendini. I rami si passano il fuoco, alziamo una fiamma che resta in quel cerchio. Lo spero davvero! Ci sediamo vicini con la borsa del cibo dietro e ci guardiamo fissi. Lui fa su una canna in poco tempo e la fumiamo attorno al fuoco.
"vuoi la mia felpa da metterti sulle gambe?" dice guardandomi in modo protettivo
"no, non fa niente Christian" dico sorridendogli. Dopo poco la canna e il freddo mi fanno tremare, terribilmente tremare. Il fuoco cede ed io cerco di stare stesa per aver meno freddo. Sbatto i denti tra loro, credo sia una possibile conseguenza delle canne. Christian mi guarda e si avvicina a me.
"alla faccia che non fa niente" sorride e mi passa un'altra felpa, mi guarda stendendosi vicino a me
"vieni, sta vicino a me" mi ordina con occhi di fuoco, ardenti di passione. Io faccio come dice lui, voglio solo scaldarmi... Non resisto più. Sento i brividi dilagare per il corpo, ci guardiamo la bocca e gli occhi. Non possiamo smettere di guardare le labbra dell'altro. Poi lui mi tiene stretta, attraverso la felpa il suo tocco è rilassante e dolce... Mette la borsa sotto le nostre teste ed è così vicino che le sue labbra vanno sulle mie. Le sue mani mi stringono sulla felpa, io le tengo sulla sua e le sue labbra mi risvegliano il calore corporeo. I baci umidi sulla bocca, sul collo... Il suo respiro su di me e poi la sua bocca che accede alla mia, muovendo le nostre lingue in una danza passionale. Risucchia il mio labbro e continuiamo a baciarci mentre ci stringiamo a contatto col corpo dell'altro, col viso accanto al collo.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora