Entro in palestra e vedo Christian guardarmi con aria strana, ha un ghigno e un mezzo sorriso. Finito l'allenamento mi vado a vestire ed esco dallo spogliatoio, mi guarda
"devi ancora berti quel caffè con me" mi giro e lo guardo, non so cosa dire
"perché fai questo?" dico con aria seria
"senti, possiamo berci questo caffè così parliamo di tutto ciò che dobbiamo dirci? Senza che continui ad affrontarmi? Non pensare sempre male..."
"eh va bene, andiamo" lo seguo mentre ci dirigiamo alla sua macchina, sto rabbrividendo... Non so perché lo sto facendo, provo sensazioni forti. Salgo in macchina e nessuno dei due osa parlare. Lui guarda fisso la strada, ed io mi fingo interessata a ciò che vedo per la città. Scendiamo al bar poco distante e nel caos di Milano entriamo ed ordiniamo due caffè al bancone. Ci sediamo e mi guarda negli occhi
"bene"
"dunque?" dico io guardandolo mentre muoio di voglia guardando i suoi lineamenti e il suo viso
"è bello vedere che ci facciamo ancora quell'effetto..."
"lo trovi bello così puoi usarmi quando vuoi come la tua puttana?" Gira gli occhi di lato, sbuffa come fosse infastidito
"non è assolutamente questo... Sara"
"sai che ho provato qualcosa di forte per te e non potrò mai cancellare del tutto quello che c'è stato" Annuisco e mentre mi sento tremare dico
"anche per me"
"ci ho pensato, mi fa male, ma credo che abbia ragione tu..." dice prendendo il caffè che era arrivato dal cameriere e mi porge il mio. Lo guardo come per dirgli di continuare, aggiungo lo zucchero e giro nella tazzina col cucchiaino
"dicevi" dico io sottovoce
"quel bacio, è stato... Insomma non lo so cosa è stato... Ma so che è stato meraviglioso" sospiriamo ed io annuisco, mi sento ferita e mi sento una cogliona... Non è possibile. Lui sta finendo il caffè e, schiarendosi la voce, cambia argomento
"di te non mi hai detto nulla, come mai a Milano? Racconta qualcosa"
"Non capisco cosa possa interessarti, ma stavo lavorando per la Nokia, quando vivevo a Usmate, il mio capo mi ha detto che non c'era posto e che mi avrebbero licenziato e che se volevo lavorare potevo venir qua a Milano, stando in una casa un po' fuori Milano in affitto... Mi ha dato una mano mio padre" Lui mi ascolta e lo guardo perdersi nelle mie labbra e nelle mie parole
"wow, bello! Stanno tutti bene ad Usmate? i ragazzi?"
"stanno tutti bene, Palma e Lollo crescono... tutti i ragazzi del gruppo stanno benone... "
Mi sento male e mi sento delusa... Ma cosa mi aspettavo? Non lo so manco io. Usciamo dal bar e fumiamo una sigaretta vicini alla macchina. Lui si avvicina al muro e si poggia, mi guarda come una divinità e io come un Dio, a mia volta... Non abbiamo il coraggio di dirci nulla
"mi sei mancata tanto..." dice avvicinandosi, troppo per i miei gusti!
Lo guardo fisso
"Christian, smettila" Mi guarda da vicino e mi passa una mano tra i capelli
"tu non vuoi davvero che io smetta" Okay, è troppo... Seriamente sta diventando uno stronzo. Cerco di andare via, mi ferma per un braccio e mi cinge la vita. Gira su se stesso e senza accorgermene mi trovo poggiata al muro e lui preme su di me, il suo viso è troppo vicino. Sento il suo odore e mi sento cedere
"ti bagni ancora subito per me" dice accarezzandomi il mento in modo sensuale
"Christian sei veramente uno stronzo! Perché lo fai? Non è corretto, mi hai appena detto che..."
"io...
"un cazzo, non voglio esser la tua amante, come puoi volermi trattare così dopo quello che c'è stato tra noi?"
"io. Ho bisogno. Di te" dice scandendo le parole e guardandomi fisso. Mi fa sospirare e pressare le labbra.
"non hai idea di come... Come sia stato senza di te. Io non voglio..." socchiude gli occhi e prende un respiro, la sua lotta con i sentimenti va abbastanza meglio!
"stare senza te... Sara" dice guardandomi fisso. Voglio dirgli qualcosa ma non so che parole usare.
Mi suona il telefono, facendomi distrarre, è Daniel... Non rispondo perché non ho voglia. Lui è attaccato a me e mi guarda voglioso
"non rispondi?" Faccio di no con la testa
"chi è?" dice serio con i tratti che si induriscono
"non ti interessa" mi guarda serio come per ripormi la domanda
"chi cazzo è?"
"ma Christian ma che cazzo hai? Non ti riesco a capire"
"puoi semplicemente dirmi chi cazzo è?" dice fissandomi serioso da vicino
"è il ragazzo con cui mi frequento, oggi l'ho beccato farsi con un'altra"
"ah, mi dispiace" dice rilassandosi, sembra compiaciuto. Mette le mani nei miei capelli, mi bacia il collo, infame! Sa che è il mio punto debole. Mi morde il mento e poi il labbro mentre mi stringe i fianchi con le mani. Mi tocca tutta la schiena e poi va sui seni con le mani. Mi sento andare a fuoco, quanto mi è mancato quel tocco...
Mi alza il viso dal mento, con una mano, e respira sul mio collo. Si trova così vicino a me! Sento il suo profumo inebriarmi. Si avvicina alle mie labbra e mi bacia. Mischia le labbra alle mie e poi le lingue si esplorano e le labbra si cercano, si risucchiano... Restiamo attaccati, non possiamo dividerci
"Christian" dico ansimando e mettendo le mani sulle sue spalle
"Sara... Penso che se succede è perché ancora ci vogliamo, perché proviamo qualcosa..." Non rispondo e rimango poggiata a lui, sfioro il suo petto possente e respiro sul suo collo
"non credi sia così?" sussurra lui
"io... Non lo so, prima dici una cosa, poi un'altra... Non riesco a capire... Ho paura..."
"non ho mai più amato una donna come te, Sara... Sei stata la ragazza che mi ha insegnato ad amare... E non posso scordarti" rimango senza parole
"anche tu sei il primo ragazzo che ho amato davvero... E sicuramente provo ancora qualcosa per te..." faccio un sospiro, ci baciamo ancora, un bacio passionale. Le sue mani stringono i miei fianchi, stringo i suoi capelli, lunghi sul collo e sento il suo fisico perfetto. Penso a quello che abbiamo passato noi ragazzi, con la separazione.
"Christian, non posso. Devo andare..." dico poggiando una mano sulla spalla e scappando lontano da lui. Chiamo un taxi e me ne vado, mentre rimane basito e immobile. Cammino e salgo su un taxi. Seduta in macchina dico dove sono diretta. Mi sento sconvolta... Che cosa ho fatto? Mi scende qualche lacrima. Quando sono in casa sono presa dal panico, non voglio più vederlo... Non so cosa fare e sono sopraffatta da quello che provo. Sono molto scossa e confusa da tutto quanto. Lui cerca di chiamarmi un paio di volte, non rispondo e lui ci rinuncia.Ma Christian, poi, mi comunica che vorrebbe fare una rimpatriata di tutti i ragazzi del gruppo Rap. Non riesco a resistere alla perseverante Alice che insisteva anche lei e così organizziamo un ritrovo nel Venerdì, a casa mia, dato che mia madre era a giocare a carte.
STAI LEGGENDO
LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)
RomancePRIMA DI LEGGERE QUESTA STORIA, SI CONSIGLIA LA LETTURA DELLA PRIMA PARTE: LA LUCE E L'OMBRA! VI INFORMO CHE IN TUTTI I DIGITAL STORE E DIGITAL BOOK È POSSIBILE LEGGERE LA PARTE 1, OVVERO IL MIO LIBRO "LA LUCE E L'OMBRA". OPPURE PUOI ORDINARE IL CAR...