NUOVA VITA (4)

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In una lezione successiva, vedo Christian dentro alla palestra appena arrivo. Vedo una bambina di circa quattro anni, biondina e semplicemente un angioletto. Seduta sulla panchina, Christian la allontana e la tratta male... Che diavolo fa? Mi guarda in modo severo
"che ti ha fatto quella bambina?"
"nulla" dice impaurito e guardandomi fisso
"allora perché la tratti male?" dico quasi urlando
"non ti riguarda, non mi piacciono i bambini" ma che cazzo sta dicendo? Rimango a bocca aperta e vado ad accarezzare quella bambina.
"è un coglione, non è colpa tua" dico ad alta voce facendo ridere Christian che mi ha sentito...
Conduciamo la lezione e dopo poco vedo entrare una donna che era fuori a fumare
"posso aiutarla?" dico sorridente
"sto guardando il mio compagno" dice indicandomi un uomo del corso arrivato da poco. Christian mi guarda spaventato.
"la bambina...
"oh, è mia figlia... Sai, abbiamo stima del lavoro che può fare Christian..."
"lo conosce bene?" chiedo un po' incredula
"beh, ero la moglie dell'uomo che l'ha tenuto in casa, sai, il cugino di Anna"
Rabbrividisco totalmente a quelle parole. Capisco perché respinge la bambina! Gli occhi marroni della donna mi guardano
"piacere, Sara" dico stringendole la mano
"Chiara" dice sorridendomi. Christian interviene e la guarda fisso
"ciao, Christian"
"Chiara" dice lui muovendo la testa con uno sguardo gelido.
"Christian, va a spiegare che stavo parlando con lei" dico io. Mi fulmina con gli occhi e la donna interviene
"no, figurati, mi metto sulla panchina anche io, vai se devi" ci dirigiamo verso gli allievi.
Finisce la lezione e sono usciti tutti, Christian ed io siamo rimasti a sistemare.
Tutti gli allievi se ne vanno e anche questa famigliola, Chiara, il marito e la bambina, ci saluta mentre Christian sembra essere un tantino più carino con la piccola.
Una ragazza, fuori dalla palestra, ci interrompe dal sistemare e parlare discutendo. Una donna bionda, alta, magra, col viso veramente bello... È molto giovane. Christian rimane immobile e non smette di fissarla. La guarda e non dice una parola
"che ci fai qua, Veronica?"
"volevo solo vederti..." devo picchiarla? Cosa vuole?
"vattene, per favore, non posso, non me la sento" lei rimane zitta a guardarlo implorante e lui ripete quasi urlando
"vattene!"
Che cosa significa? Cosa significa? Sono pietrificata e lo guardo con non so quanta delusione
"chi era quella la?" dico una volta che è andata via
"che cazzo vuoi adesso che mi guardi così?" è fuori di testa, penso fra me e me
"dimmi chi cazzo era quella"
"non ti interessa! Cazzo!" dice urlando "non ti deve interessasse" dice urlando ancora e facendo seguire una bestemmia calcata. Posa una mano sul suo viso
"Christian, se non mi dici chi cazzo era quella, io me ne vado da qua e non mi rivedrai più" sto quasi per piangere. So che non sarebbe vero, ma devo farlo. Lui mi fissa ad occhi spalancati
"è mia sorella, va bene?" dice urlando. Sono senza parole. Lo seguo mentre si allontana
"scusami" dico sussurrando
"scusami un cazzo... Non so perché quella viene ancora a cercarmi!" bestemmia di nuovo.
Rimango in silenzio e lo guardo disperarsi
"come fa ad essere tua sorella?"
"abbiamo lo stesso padre di merda, se così si può definire. Ma lei è cresciuta di più da sua mamma" dice duramente
"Christian...
"no, Sara, sta zitta, non mi devi compatire con qualche cazzata" dice guardandomi furioso
"ma io non ti sto compatendo cazzo Christian!"
"ti stavo per dire che dovresti darle modo di parlare con te" riprendo
"non esiste" dice urlando
"non voglio... Non voglio nulla che mi ricordi mio padre"
"ma lei non è tuo padre!" dico e guardo i suoi occhi distrutti e tristi
"Sara, lascia perdere, per favore..." dice irritandosi visibilmente
"quanti anni ha?" chiedo verso di lui
"ne ha diciotto-diciannove credo"
"perché lei vuole chiarire e tu no?"
"non ne ho idea e non mi interessa" rimango in silenzio
"intendevo dire che lei è più piccola di te ed ha capito che tu non centri nulla con quello che è successo e con tuo padre"
Rimane zitto e mi guarda. Ho paura della sua vicinanza
"Sara, porca troia... Non voglio vederla e ripercorrere certe cose"
"dov'era lei quel giorno?" chiedo mentre è voltato e guarda la palestra
"lei è sempre stata con sua madre... Dalla donna con cui mio padre aveva avuto lei..." sta singhiozzando e mi guarda. Capisco come possa sentirsi, vado vicino a lui e stringo le sue braccia facendolo calmare e rilassare visibilmente. Accarezzo il suo viso mentre sospira.

Sembra tutto chiarito, a Christian non piace molto tornare nel passato. In una lezione successiva tengo io l'allenamento, perché Christian è in studio a registrare. Trascorre la lezione e quando sono fuori dalla palestra vedo una ragazza impaurita che vuole velocemente salire nella propria auto accorgendosi di me... Veronica
"aspetta, non scappare" dico guardando verso di lei. Veronica mi fissa e deglutisce, torna più vicina
"piacere, sono Sara" dico porgendole la mano
"Veronica" dice timidamente
"lo so, ho sentito Christian" dico sorridendo "sei sua sorella?" lei annuisce cercando di decifrarmi
"e tu sei... la sua ragazza?"
"sì" dico guardando i suoi occhi marroni e verdi
"è veramente bello... Che lui finalmente abbia trovato una ragazza con cui stare seriamente, l'ho visto veramente bene"
"beh, ti ringrazio" dico sorridendo. Questa ragazza è piccola, magra, timida, fragile e debole. Da l'idea di una che distruggi con un dito
"come mai lui non vuole vederti?" dico riprendendo con coraggio. Mi guarda fisso e mi indaga
"non... Non vuole nulla che gli ricordi il padre" la vedo agitata
"già, lo credo..." lei mi fissa ancora, molto a disagio
"non ti ha detto nulla? Che io e lui abbiamo fatto sesso?" mi sento svenire per terra, mi sento rabbia, furia e sgomento sul mio corpo
"come... Come?" dico quasi urlando e fulminandola con gli occhi
"anni fa, non sapevamo di..." sta singhiozzando
"parla, muoviti" esordisco io, questa ragazza non può in nessun modo ispirare violenza. Sembra come me, simile, ma non di carattere.
"non sapevamo di essere fratelli, i nostri genitori non ce ne avevano mai parlato... Non ci vedevamo da un sacco di anni. E una sera l'abbiamo fatto, e da li non ha più voluto vedermi"
"come cazzo è possibile? Non sapevate di avere un fratello e una sorella?"
"sì, ma non ci eravamo visti da un sacco, stavo da mia madre" dice afflitta e sgomenta "giuro che io ora lo vedo come un fratello, io vorrei avere solo un rapporto normale ma lui me lo impedisce..." la guardo fissa
"è molto meglio per te che lo vedi come un fratello e che vuoi un rapporto normale, ora vai, prima che ti riempio di botte fino a sfasciarti"
Sale in macchina e senza dire nulla se ne va. Perché Christian non mi dice le cose? Sono furiosa. Torno a casa mia e dopo poco tempo deve arrivare Christian. Lo guardo severa e lui mi scruta attentamente. Una camicia aperta sulla maglia bianca e dei jeans perfetti
"cos'hai?" mi chiede cercando di nascondere emozioni
"cos'ho? Oggi c'era la tua sorellina in palestra" dico con tono acido facendo le virgolette sulla parola sorellina. Il suo sguardo è fisso e impaurito
"Sara ma Cristo" dice urlando e guardandomi
"perché non mi dici mai un cazzo?"
"non era una cosa bella da dire le prime volte che si esce insieme, e neanche dopo" dice severamente
"perché hai così paura? Non mi hai parlato manco di Simona..." dico urlando
"non ho paura..." dice guardandomi fisso.
"voglio sentire da te quello che è successo..."
"Sara, non devi rompere i coglioni con questa storia!"
"benissimo, se io e te dobbiamo avere un rapporto, Christian, le cose vanno dette" lo guardo attentamente mentre mi volto e non so che fare, siamo in casa mia! Lui si poggia al muro e mette un pugno su di esso... Non lo farà di nuovo? Penso fra me e me. Cosa mi sono persa? È passato da urlare a piangere addosso ad un muro?
"Veronica avrà avuto quattordici anni ed io diciotto. Eravamo ad una festa ed ero conciato male.... Non ricordo molto, me la sono scopata. Non sapevo manco che lei si trovasse al nord, invece era venuta qua con sua mamma" dice e singhiozza. Io mi avvicino a lui a guardarlo
"mi dissero che cosa avevo fatto, io non ci credevo, parlai a lei e mi disse che era vero... E da la non l'ho voluta più vedere. Ma neanche prima ci vedevamo, non sapevamo quasi di esistere. Ma io sono convinto che lei lo sapeva... Lo sapeva e non ha fatto niente!"
"come puoi dire che lo sapeva?" dico sussurrando
"non lo so..." sbatte il pugno sul muro. Rimane in silenzio
"quando te ne sei andata e sono... Insomma, lo sai, sono stato così male, Simona è stata l'unica a starmi vicino. Veniva in ospedale e mi ha dato una grossa mano" queste parole mi spezzano il cuore e mi fanno sobbalzare "ci siamo rimessi insieme e siamo stati insieme, ma non la amavo, ho voluto dare anche io una mano a lei e la sua bambina, lo sai... Ma non l'ho mai amata" mi guarda con occhi che mi fanno venire un colpo al cuore, per la sue parole
"non come te... Mai... Lei mi ha insegnato a scopare Sara, niente di più" passo una mano sul suo braccio e poi sul suo viso. Mi guarda cercando di indagare e io lo attiro verso di me, è contento del mio contatto e lo vedo socchiudere gli occhi e prendere le mie labbra fra le sue
"grazie di avermi detto quelle cose" dico attaccata al suo corpo con il suo mento e la sua bocca vicino al mio viso.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora