E SE RIVEDENDOTI (3)

91 18 0
                                    

Sento suonare il citofono e rispondo impaurita e speranzosa
"Sara... Scendi" dice la voce di Christian distrutta e sconvolta. Mi sento saltare il cuore in gola... Prendo la borsa e mi dirigo giù. Scendo le scale e dopo la porta del palazzo lo vide appoggiato all'auto... Occhi neri, profondi e pieni di dispiacere. Così fragile da poterlo distruggere con un dito
"che ti salta in mente?" Non riesco davvero a capirci niente!
"mi dispiace" sussurra dannato "non voglio litigare, Sara...
"cazzo ma ti sembra una reazione normale quella che hai avuto ieri?"
"non lo è, ma nella mia testa sì... Perdonami... E vorrei..."
"cosa? Vorresti cosa?" Esulto esasperata
"andiamoci insieme" mi dice serio. Io ho un altro balzo nel cuore... Rimango a guardarlo fisso
"non ce la farei mai ad andare io... Ma tu mi hai fatto fare robe inimmaginabili nella mia vita... Con te posso tutto..."
"oddio Christian" dico commossa, quasi con le lacrime agli occhi e gettandomi fra le sue braccia... Poso il mio viso sul suo collo, mentre lui respira sul mio e imprime le sue dita sulla mia schiena
"ti voglio con me anche perché se no potrei ucciderlo" faccio una risatina ed il nostro abbraccio è la nostra fortezza
"vedrai che andrà tutto bene, sta tranquillo Chri"
Mi prende per mano e mi fa salire in macchina, dicendomi che quest'uomo sa già che stavamo per arrivare là a breve.
Nell'automobile Christian mette la musica ma io vedevo benissimo che la sua agitazione era palpabile, il suo stress e la sua paura crescevano... Tutte le emozioni erano visibili sul suo viso. Così passo una mano sul suo braccio, mentre guidava, per cercare di farlo calmare... Lui fa un sorriso, ma non lo vedo calmarsi. Tra noi basta comunque solo un tocco per passarci una scarica soprannaturale fino a dentro di noi.
Provo a parlarci, tentando di farlo pensare ad altro e di distrarlo.
Giungiamo nei pressi di Milano, il quartiere era molto prima del Duomo...
In questa zona, parcheggiamo la macchina e vedo Christian fare un bel respiro quando scende. Sembra spiazzato e sembra morire dentro, ma guardandomi si calmava... Mi prende la mano istintivamente e la stringe come un bambino che deve fare un esame del sangue o un brutto intervento. Bussiamo ad una porta, in una corte abbastanza rovinata. C'era un piccolo giardinetto comune, prima della porta. Stringo la sua mano e lo guardo sorridendo ed annuendo come a dire "devi farlo, ormai sei qua"
Apre la porta un uomo sulla cinquantina, è piuttosto bassino e pelato. Sorride ed era meglio non lo facesse, perché i suoi denti rovinati risaltano... Io mi presento e Christian lo guarda duramente. Si capiva subito che era stato un uomo che beveva tanto e che forse ha ancora questo vizietto
"entrate" dice l'uomo rompendo il ghiaccio. Io mi sento quasi frastornata, in ansia forse quanto Christian... Ma da come lui sbatte la porta e respira penso che forse lui butta fuori molto di più di me il suo stato d'animo.
"allora, Antonio, precisamente perché ci hai fatto venire?" Mi sento il cuore in gola e temo il peggio
"oh caro Christian potresti mostrare un po' più di educazione?"
"educazione?" Sospira Christian ispirando aria, per calmare la sua ira
"io non so manco perché cazzo sono qua davanti ad uno che...
"sei molto cresciuto" dice l'uomo rabbuiandosi e guardandolo intenerito
"puoi rispondermi? Perché volevi vedermi?"
"volevo conoscerti meglio, non abbiamo passato il migliore tempo insieme"
"e dopo tutto quello che ho passato, hai creduto fosse bello rivedermi? Per dirmi cosa? Che ora vuoi fare il padre o qualcosa di simile?"
Dice Christian urlando e facendo pure una risata sarcastica, a me si strinse il cuore e temo per un attimo di averlo convinto a fare qualcosa che gli facesse del male
"no, no..." dice Antonio sconcertato e viene subito bloccato da Christian
"bene, mettiamo in chiaro una cosa, non sarei voluto essere qua, non avrei voluto mai vederti se non per sputarti in faccia... Solo questa ragazza, questa Santa al mio fianco, mi ha convinto che sarebbe stata la cosa giusta... Ma tu non sarai mai nulla di simile ad un padre"
Mi viene un sobbalzo e mi sento svenire per l'emozione
"Christian andiamo calmati" dico toccando il suo braccio
"non è questo, cerca di calmarti ragazzo... Sei venuto qua per sputare odio in faccia? Hai accettato te, hai vent'anni ora e non sarò tuo padre"
è a pochi passi da Christian, che lo guardava con i tratti del viso induriti e severi
"bevete qualcosa? Rum, birra?" Dice Antonio cercando di sviare il discorso
"no, non siamo venuti qua per fare gli amiconi, le domande che avevo te le ho fatte, non hai saputo manco rispondermi... Possiamo anche andare"
"Christian..." dico subito toccandolo. Sento immediatamente che è teso e irrequieto
"okay, solo una birra"
"dai un po' retta a questa fanciulla" dice Antonio andando a prendere una birra per noi. Ci sediamo al tavolo e Christian inizia a bere e ad ogni sorso la sua rabbia si imprime sul bicchiere
"lei è la tua ragazza?" Dice Antonio per cercare di parlare di qualcosa. Christian si irrigidisce e indurisce i tratti del viso. Io stringo il suo braccio per tranquillizzarlo
"sì, è la mia ragazza" Dice deciso Christian come per dirgli di non guardarmi neanche minimamente... Per me è davvero bello sentirglielo dire!
"hai convinto tu Christian?" Chiede Antonio rivolgendosi a me
"beh, gli avevo detto che chiarirsi magari qualche dubbio lo avrebbe aiutato e poi alla fine ha deciso lui" mi sento tesa e intimorita... Vedo il viso preoccupato di Christian e sorrido, perché io mai avrei detto della nostra litigata
"bene, sai sono contento che ora tu stia da tua zia e che le cose vadano meglio"
"non è vero, a te non frega un cazzo"
"invece sì... Tua mamma era una donna davvero forte"
"tu.... La conoscevi?" Sussurra Christian basito e guardandolo incredulo
"beh, sì, sono un suo cugino di secondo grado..." dice Antonio sorridendo. Christian è incredulo e non riusciva a profilare parola...
"ho solo una cosa prima che vada. Perché?"
"perché?" Richiede Antonio guardandolo dall'altra parte del tavolo
"perché mi hai preso con te? Per poi trattare un bambino così? Perché mi hai mandato in un orfanotrofio?" Mi si gela il sangue nelle vene
"io...
Antonio abbassa lo sguardo e si guarda le mani
"non lo so..."
"non lo sai?" Dice Christian con una risata di esasperazione
"no... Credo che volessi far del bene, ma avevo tanti problemi... Il lavoro andava male, mia moglie e bevevo spesso... E si decise che era meglio portarti in un orfanotrofio, per poter...
"sì, lo so" dice Christian con uno sguardo gelido.
Spinge il bicchiere verso Antonio e si alza distrutto. Ora cosa devo fare? Sono impaurita
"noi possiamo anche andare"
"ma...
"sai, se prima non avevo idea del perché tua moglie ti avesse lasciato solo, ora capisco..." Christian mi prende per mano e mi trascina fuori.
Christian non mi dice nulla e con uno sguardo serio si avvicina all'automobile per aprirla. Tenendomi per mano.
Si passa una mano sulla testa e avrebbe voluto piangere, urlare, spaccare qualcosa...
"Chri, mi dispiace"
"non centri nulla" dice sussurrando e decido che per una volta era meglio non insistere
"vuoi andare da qualche parte?" Sussurro cercando di tranquillizzarlo. Lui si posa sopra di me, con la fronte aderente alla mia e le mani impresse nei miei fianchi
"ho bisogno che resti con me, vieni a casa mia?"
"ehm, okay" dico respirando a fatica per la sua vicinanza. E penso... Wow! Credo che praticamente sono la sua distrazione preferita. E mi fa sentir bene!
"andiamo" sussurra facendomi salire in auto... Menomale che Antonio non ha provato a seguirci o sarebbe finita male!
Nell'automobile io provo a riprendere qualcuna delle cose che erano state dette prima, cercavo di farlo sfogare e il far sì che potesse sputare fuori la rabbia lo faceva stare meglio.
Nella sua casa, a Carnate, possiamo parcheggiare. Penso subito che da lui effettivamente non c'ero stata molte volte...
Nel piccolo appartamento Palma sta guardando la televisione e Christian le chiede dove fosse Anna. La piccola risponde
"a comprare qualcosa, non so quando torna"
Mi trascina in camera sua... Aveva tremendamente bisogno di me, ed io di lui. Aveva un viso agitato, scosso, triste... Tante altre paranoie e sofferenze si affliggevano su di lui. Quasi come se gli mancasse l'aria mi mette sul muro e mi inizia a baciare con impeto... Si muove anche sul mio collo e mentre io ricambio il bacio ci perdiamo l'uno nell'altro.
Christian si lascia adiacente a me, perché tutto il suo corpo senta il mio attaccato
"finalmente" sospira Christian come se avesse ripreso a vivere "ho bisogno di te, Sara, lo sai?"
"anche io di te Chri" mi sento davvero commossa.
Mentre mi bacia, si toglie la maglia in una passionale foga... Sfila la mia e subito le sue mani tastano dolcemente i miei seni
"vuoi che lo facciamo?"
Sussurra quasi come un'implorazione. Ed era una necessità di avermi, di potersi perdere in me per lasciare lontano le cose negative... Era.... Fare l'amore
"sì" dico appendendo le mie mani al collo di lui e lasciando che mi spogliasse. Mentre i pantaloni erano alle caviglie mi toglie gli stivaletti ed i calzini ai piedi. Sale a baciarmi dalle gambe e sulle mie mutande imprime la sua bocca, respirando, muovendola e facendomi gemere e impazzire... Poi me le toglie e mi gusta ancora per poco, muovendo la lingua per il clitoride. Ma la voglia è ormai troppa e subito mi porta in braccio sedendosi sul bordo del letto, senza smettere di baciarmi.
La sensazione dei corpi nudi è sempre sorprendente. Io sono sulle sue gambe e il sentire l'erezione sotto di me mi fa rabbrividire e ogni parte del corpo stava desiderando Christian. Lui non smette di baciarmi e cerca di prendere il preservativo dai jeans che si era tolto, quasi senza che io me ne accorgessi... "sto prendendo la pillola..." dico io gemendo e tenendo Christian verso di me. Lui fa un sorriso, la tensione e la rabbia gli stanno andando via. Si alza dal letto, tenendosi attaccato a me e baciandomi ancora, si toglie le mutande senza che neanche lo noto, dato che sono persa nel bacio, però poi sento la sua erezione scoperta e quando mi riporta seduta entra dentro di me con un colpo secco e improvviso. Subito faccio un verso profondo, molto simile ad un urlo, che Christian smorza con la sua mano. Mi fa stendere di schiena sul letto, senza uscire da me, e si mette sopra respirando sul mio collo e muovendosi con decisione ma anche con delicatezza. Io intanto alzo il ventre e cerco di andargli incontro mettendo le mani sulla sua schiena. Cerco di restare a ritmo dei suoi movimenti e mi perdo nel piacere, perdiamo il controllo tramite l'altro e precedo di poco l'orgasmo di Christian. Lui si accascia sul mio collo e mi bacia delicatamente, io sto ancora tenendo le mani sulla schiena e restiamo a respirarci sul collo... Quando ci alziamo vedo piccoli graffi sulla sua schiena "oddio Chri, devo averti graffiato" dico sorridendo e finendo di tirarmi giù la maglietta mentre ci avvolgiamo ancora fra le braccia dell'altro.
"non fa niente, non mi sono accorto" dice ridendo e baciandomi delicatamente
"ti sei calmato?" dico io ironica
"sto meglio" dice ridacchiando e stringendomi a sé
"andiamo in cucina a mangiarci qualcosa?" io annuisco e rido.

LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora