Sono passati parecchi anni, ora manca poco ai ventuno anni e la situazione in cui mi trovo è parecchio diversa. Vivo ancora da mia madre a Usmate, nel mio solito paese, sono vicino, come sempre, a mio padre ed Anna, che vivono con la piccola Palma. Lavoro come segretaria all'Alcatel, che ora è diventata Nokia, e ringrazio mio padre per come è riuscito a darmi una mano. Mi trovo nella camera da letto, a casa non c'è nessuno, è pomeriggio... Appena usciti da essa si trova il corridoio che porta alla cucina e al bagno. In fondo al corridoio vi è il soggiorno. Sono distesa sul letto e penso all'orgasmo appena avuto con il ragazzo con cui mi sto frequentando, Daniel. Ha 24 anni ed è effettivamente un bel ragazzo, ha un viso scaltro e sveglio, occhi scuri contornati dai capelli castani e per concludere un bel fisico. Mi ci trovo bene ma non credo abbia troppo intenzioni serie. Penso che alla fine sto bene perché ho ottenuto molte cose... Un lavoro, una macchina, sebbene sia un Pandino di nuova generazione... Vedo ancora tutta la mia famiglia e riesco a dedicarle tempo, vedo ancora Anna, Palma e con Franco ci ho imparato a convivere, dato che ormai vive da tempo con mia madre, quando sale da Napoli... Riesco ancora a dedicarmi bene al combattimento, al Kung fu, vedendo anche le mie amiche e la nostra compagnia di rapper. Manca solo una cosa... Christian. Oramai è sparito da anni, circa tre. I primi periodi ero caduta in una specie di depressione. Non mangiavo, non facevo molto, vomitavo quel che mangiavo, dormivo... Ora non mi capita così spesso di pensare a lui ma in questo momento mi è rivenuto in mente un lampo del nostro passato. Nessuno ha preso tanto bene il fatto che Christian sia andato via, ne i suoi genitori, ne i suoi amici... Mi aveva detto addio dicendomi che fosse per lavoro. Non so dove sia ora... Non ci siamo più rivisti da molto tempo, ci siamo sentiti, visti un paio di volte, ma non abbiamo mai avuto il coraggio di fare andare avanti una relazione a distanza... Non potevamo fare la cazzata di mia madre e di suo padre. Non lo vedo da anni... Incredibile... Non so dove sia ora e non ha senso chiederlo, per quello siamo spariti dalle vite dell'altro... Dal letto mi si presenta un flash...
Era da poco passato capodanno.
Avevo indagato sempre più su Christian addentrandomi nelle parti più oscure della sua persona e lo stesso aveva fatto Christian per me...
Era un pomeriggio freddo e noioso di Febbraio quando Christian entrò in casa mia esitando... Quando gli apro la porta, da casa di mia madre, lo guardo sorpresa... Non lo avevo mai visto così deluso, distrutto e sconvolto... Non oso chiedergli subito cosa non andasse e gli chiedo se volesse o meno un caffè. Lui rifiuta e rimane appoggiato al muro, a guardarmi con le mani in mano... Uno sguardo dannato... Gli offro altre cose da bere o da mangiare, ma lui diceva di non volere nulla
"ma che succede Christian? Sei sconvolto" Lui mi guarda e si passa una mano sul viso, chinandolo e sospirando
"Allora?" Dico io, impaurita come non mai, piena di emozioni, avvicinandomi e passando una mano sulle sue braccia e sui suoi capelli
"non toccarmi!" Urla lui irritato e distrutto, rimango senza parole... Che ha in testa? Poi mi guarda e si getta in un abbraccio dato dall'anima. Si butta sul collo dandomi brividi e facendomi sentire quanto ne avesse bisogno e mi stringeva annaspando. Le dita premevano sul mio corpo in un abbraccio quasi doloroso
"mio padre adottivo" disse lui d'un fiato.
"Oh... Christian" dico con forte commozione, sostenendolo di più dato che lui incrementò l'abbraccio
"che è successo?" Dico decisa, allontanandomi un minimo e posando le mani sulle sue braccia... In realtà ho davvero paura...
"vuole vedermi, sta a Milano quel figlio di puttana..."
Rimase a guardarlo, scioccata da quelle parole e non sapevo esattamente che parole usare... Lo stomaco mi si contorceva. Stringo di nuovo le mani sulle sue braccia, lo lascio posarsi sul collo
"io non voglio"
"potrebbe perfino aiutarti a stare meglio Christian"
Spero solo di non fare danni... Lui sospira dannato e mi stringe la mano
"Christian..." dico posando la fronte sulla sua
"non ho mai fatto i conti con tutta quella merda"
"ed ora potresti farlo..." esorto
"non so pensavo di lasciare perdere e di mandarlo a fare in culo..."
Prese il suo viso e lo accarezzo, deve riuscirci...
"invece dovresti andare..."
"ho detto di no, non si discute..."
"ma Christian...
"Sara cazzo" dice e si altera "smettila di giocare al dottore e l'ammalato, io non ho bisogno di lui e te l'ho voluto dire perché questa cosa mi ha sconvolto"
"Ma io non sto giocando ad un cazzo, penso solo che potresti fare i conti con te stesso"
"ti ho detto di no cazzo!" Dice urlando e spostandosi da me. Non riesco a capire che cosa gli passa per la testa...
"non devi dirmi cosa fare e devi farti i cazzi tuoi" esulta facendo seguire una bestemmia. Apre la porta di casa e se ne va senza dire nulla...
Tutto il resto della giornata non riesco proprio a pensare ad altro... Lui aveva reagito così mentre stavo solo cercando di aiutarlo! Sono ben consapevole che questa cosa, nella testa, doveva avergli scatenato un bel putiferio... Però non era giustificato!
La mattina dopo era Sabato e non sento Christian se non con qualche messaggio su WhatsApp... Mi sembra veramente qualcosa da uscirci di senno.
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LA LUCE NELL'OMBRA (PARTE 2!)
RomantikPRIMA DI LEGGERE QUESTA STORIA, SI CONSIGLIA LA LETTURA DELLA PRIMA PARTE: LA LUCE E L'OMBRA! VI INFORMO CHE IN TUTTI I DIGITAL STORE E DIGITAL BOOK È POSSIBILE LEGGERE LA PARTE 1, OVVERO IL MIO LIBRO "LA LUCE E L'OMBRA". OPPURE PUOI ORDINARE IL CAR...