Troppo semplice dire 'ringraziamenti'

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Cara Pinghis,
se posso permettermi di chiamarti così, spero tu non abbia giá tolto la mia storia dalla tua biblioteca personale su questo sito, perchè finalmente, dopo mesi, stò per dirti qualcosa di importante.
Ricordi la foto, quella li sopra? È stata la prima copertina di She sleeps alone. Mi vengono le lacrime solo a pensarci. Quasi un anno fa, precisamente il 30 aprile 2014, ho scaricato quella foto di Luke, dopo aver visto il loro video di She looks so perfect. E poco dopo è iniziato questo viaggio, le mie idee hanno preso vita, sono state impresse, sono state lette, apprezzate o anche odiate. Sono riuscite a trasmettere qualcosa, oppure hanno creato disgusto. Io sono fiera di ciò che ho fatto. Sono felice di essere riuscita a comunicarti qualcosa, perché ne ho la certezza. Mi hai scritto lunghi messaggi fatti di complimenti, mi hai scritto poche parole ma stupende, mi hai semplicemente messo una stellina a fine capitolo o ti sei limitata a leggere questo piccolo ma grande meraviglioso disastro. Si perché non avrei mai pensato, se me lo avessi chiesto un anno fa, di arrivare a questo punto. Con più di mille ragazze che mi seguono, ad aver scritto una delle storie più lette sul mio idolo, ad aver composto capitoli di una vita che varrebbe la pena di essere vissuta, ad aver fatto un processo di crescita che è inserito in questa fiction, proprio come vi ho messo ciò che sono. Perché, come si può scrivere non inserendo pezzi di se stessi? Come si può inventare capitoli di vita senza provare a viverli? E come avrei fatto a trasmetterti le emozioni se prima non le avessi vissute sulla mia pelle? Come potevo parlare del dolore se prima non fossi caduta a terra? Ma questa storia testimonia anche che io mi sono alzata, non sono mai rimasta a guardare tutto accadere da solo. A volte credevo di farlo, forse davvero ci sono stati momenti in cui la mia vita trascorreva senza di me. Ma poi mi sono fatta coraggio. E sono ciò che vedi. Ciò che leggi. Che critichi o apprezzi. Io sono questa persona che ti ho posto tra le righe, e che forse tu hai compreso o ci hai rinunciato. Sono questo ammasso di parole, o forse poco più. Perché non ho questa vita che hai letto. Non ho pregi. Ma ho superato più difficoltà, e ce ne saranno ancora. Per questo continuo a scrivere, ma non della mia vita. A chi interessa la vita di una ragazza come tante? A chi interessa leggere la vita di qualcuno?  È come a scuola, chi studia e trova interessante la vira degli autori? A noi piace scorrere gli occhi tra le righe della vita di qualcuno che non esiste, che ha ciò che non abbiamo, che non ha sentimenti se non quelli infilatogli nel petto dall'autore che li ha vissuti sulla pelle viva. Noi inghiottiamo frasi e vite di personaggi che vorremmo essere. Ma è immaginazione. Perché pensaci, cos'altro ci rimane per distaccarci dalla monotonia, se non l'immaginazione?
Dopo questo lungo e noioso boh, non so come definirlo, ti ringrazio lettrice o lettore. Grazie per avermi sopportata. Grazie per tutte le parole stupende e i complimenti che soni troppi per me, che non meriterei. Grazie per aver fatte tue le mie emozioni e avermi fatto entrare nella tua vita, dedicandomi un pò di tempo. 600 parole o poco più non saranno mai abbastanza per dirti tutto ciò che vorrei, per farti tutti i santi ringraziamenti che meriteresti. Ma spero tu capisca, sei stata importante per questa storia e per me. GRAZIE. ❤
Jess.

She sleeps alone.||Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora