LUKE'S POV.
Il viaggio un macchina dall'aereoporto fino a casa nostra fu silenzioso. Nessuno sapeva cosa dire, non c'erano parole. Jessica mancava a tutti. Era entrata nella nostra vita un giorno qualunque e se ne era andata via così facilmente. Il senso di colpa mi divorava, non avrei dovuto lasciarla andare.. Non so come, ma avrei dovuto tenerla con me.
Accompagnammo Elena e Viola a casa. Michael propose di uscire come ai vecchi tempi, ma nemmeno lui ne era convinto. L'umore non era quello adatto per ridere e scherzare.
Entrai in casa e mi guardai attorno. Sembrava tutto troppo fuori posto, quel luogo non era più lo stesso perchè quella ragazza era riuscita a portare l'armonia che era scomparsa con lei. So perfettamente che esistono i cellulari e la webcam per vedersi e sentirsi, ma purtroppo non hanno inventato un apparecchio per abbracciarsi, per sentire il profumo dell'altro, per baciarsi. Ripensai in quel momento alle sue labbra, così vicine quel giorno, ma infondo aveva ragione. Non so come sarebbe stato baciarla, sono so cosa significa unire le nostre labbra in un'unica emozione. Ma sono certo che mi sarebbe piaciuto, mi avrebbe dato un motivo in più per desiderarla. Ma poi l'avrei desiderata ancora di più perchè in un bacio metti a tacere le parole per sfogare nel modo più semplice i sentimenti e le emozioni. In un bacio non pensi a nulla, svuoti la mente perchè il tuo cuore batte troppo forte, me mani stringono e avvolgono in un abbraccio come a non voler lasciare andare, la mente cerca di elencare tutte le emozioni ma sono troppe e lo stomaco viene sorpreso da un'invasione di insetti.
"Luke non ceni?" mi chiese Ash poggiando una mano sulla mia spalla per cercare di consolarmi, ma non poteva farlo. Ci voleva tempo. Dicono che con esso le ferite si chiudono. Ma secondo me vi ci viene solo messo un cerotto sopra, che qualche volta si riapre facendo riprovare dolore. Non si dimentica il male, si impara solo a convivere con esso.
"No Ash, vado a letto, anche se dubito di riuacire a dormire" iniziai a salire le scale.
"Ti va una chiacchierata? Hai bisogno di sfogarti" stavo per rispondere no, ma in realtà aveva ragione.
"Saliamo in camera mia" risposi annuendogli. Mi seguì fino alla stanza da letto e chiuse la porta alle sue spalle. Ci sedemmo a terra con la schina appoggiata al bordo del letto. Iniziai a parlare fidandomi dell'amico che mi era sempre stato accanto, lui non mi criticava. Le parole uscivano da sole mentre fissavo il pavimento.
"Sono uno stupido Ash. Ho avuto tutto il tempo necessario per dichiararle tutto e non l'ho fatto. Quelle parole che dovevo dirgli sono rimaste dentro di me e ora si ribellano colpendomi il cuore, lesionandomi dentro. Come posso dimenticarla? Ovvio che non lo farei neppure se potessi, ma vorrei dimenticare ciò che ho dentro solo per poter andare avanti. Come farò senza lei? Faceva parte di ogni giornata capisci? Passavo ogni serata prima di addormentarmi a pensare a una nuova sorpresa, una nuova giornata da farle passare con me. Avevo altre sorprese che non ho potuto fare, dedicate solo a lei. So che pensi che possa farle ad un'altra ragazza, ma non voglio. Erano pensate solo per lei e lo saranno per sempre. Mi manca. Mi manca prepararle la colazione prima di scuola e tu sai benissimo che sono una persona a cui piace dormire e che non si sveglierebbe per nessuno, ma per lei avrei fatto di tutto. Perchè ci illudiamo esprimendo desideri che non si avvereranno mai guardando le stelle? Pensiamo che affidando a dei massi enormi che galleggiano in un certo senso nell'universo i nostri pensieri più profondi si avverino? Perchè ci feriamo così inutilmente illudendoci? Perchè non capiamo che fa solo troppo male? È tutto un'enorme stronzata. Crediamo di poter fare di tutto, che nulla sia impossibile invece non faciamo proprio nulla. Speriamo speriamo distriggendoci l'anima con illusioni poi buttarci in un letto a piangere sperando che qualcuno ci venga a salvare. Ma chi può salvare qualcun altro se anche lui si trova nella stessa situazione? Siamo come robot impostati per autodistruggerci di illusioni e sogni che non si avvereranno mai perchè non abbiamo il potere di fare nulla. Ma la colpa è nostra se desideriamo cose troppo difficili. Quella sera, desiderando lei che era così vicina, il mio sogno non mi sembrava così impossibile." Ashton mi ascoltava in silenzio rimanendo stupito delle parole che erano uscite dalla mia bocca.