-Atto II-

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"Serendipity"

...

Novembre 2004.

Sanguemarcio.

Gli occhi vispi e scuri di Hermione caddero involontariamente sull'orribile e violacea deturpazione sul suo braccio.

Si tirò la manica della camicia che si era alzata per l'allungamento delle braccia, afferrò di scatto un elastico e cercò di tirarsi in sù i capelli ribelli. Fece una crocchia veloce prima di tirarsi alcuni fascicoli su un branco di Lupi Mannari avvistati nelle foreste del Cheshire e spedirli con un colpo di bacchetta al dipartimento 'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche.'

Hermione preferiva sempre anticiparsi a lavoro, arrivare prima degli altri era sempre meglio. Il Ministero era, come ci si aspettava, gremito di gente che scompariva e appariva dai camini infuocati. I chiacchiericci simultanei, i rapporti che sfrecciavano da un lato all'altro dei dipartimenti. Se avesse dato una forma al chaos Hermione avrebbe sicuramente pensato al Ministero.

Forse era per questo che le stava bene vivere lontana, nell'isolamento. Sopportava il chiasso ogni santo giorno, mezza popolazione magica inglese era incentrata in quell'unico luogo. Ma forse era un bene. Lavorare era un aiuto anche per lei, correre da una parte all'altra con fascicoli, sfruttare ogni singola particella del suo corpo e ritirarsi a sera stanca morta, era una routine che ormai faceva parte di lei. Se si fosse fermata sarebbe stato peggio.

Hermione cercò di captare le conversazioni che aleggiavano attorno a lei. Tutte uguali, tutti a parlare di Harry e della sua maledetta idea, e praticamente nessuno sembrava seguire il ragionamento del capo Auror.

E come biasimarli? Portare fuori un ex Mangiamorte, che aveva appoggiato tutto ciò che la guerra aveva portato, le morti e la distruzione in cui quel paese ricadeva, sarebbe stato come sbattere un tappeto pieno di polvere. Tutto era già andato al diavolo, e adesso sarebbe stato ancora peggio. Hermione non era affatto d'accordo. Come il resto degli altri.

Quella mattina il Patronus incorporeo di Dean Thomas le aveva fatto visita, Shacklebolt aveva mandato subito una spedizione di Guaritori ad Azkaban per cercare un possibile prigioniero. Non avevano perso tempo.

Hermione scacciò quel pensiero solo per dirigersi con Nippy - l'elfo più affidabile del Ministero - al dipartimento Auror.

"Spazio spazio!" Una voce acuta e incalzante riecheggiò nell'immenso atrio. "Fatemi passare!"

Hermione si voltò, gli Auror intenti a lavorare alzarono gli occhi dalle loro postazioni. La figura di Parvati correva verso di loro, tracciando e picchiettando concitata chiunque le passasse a tiro con due giornali arrotolati a mo' di randelli. I preseti guizzarono, la raggiunsero. Sembrava turbata, irrequieta. Si fermò a pochi passi da loro e si piegò sulle ginocchia per riprendere fiato. Allungò i giornali, Angelina li prese.

"Leggete" disse solo tra i respiri affannosi.

Angelina la guardò circospetta prima di srotolare i giornali e stirarli per eliminare le spiegazzature. Hermione si accostò al gruppo per leggere.

'Nuovo corpo trovato sulla dodicesima di Woburn Walk!' Urlava il titolo in prima pagina del Times. 'La polizia di Londra si tira indietro. "Non è questione di nostra competenza," comunica lo sceriffo a capo del Met. Aspettiamo ulteriori riscontri."

Revelio | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora