"Miserere mei"
...
Novembre 1999,
1 anno dopo la battaglia.
L'aria era densa, i raggi del sole si posavano docilmente sulle merlature delle alte torri del castello.
Fuoco, puzza di bruciato, macerie in polvere che si disseminavano sotto forma di cenere.
Se si concentrava, riusciva ancora a percepire l'odore di morte, di bruciato. Riusciva ancora a vedere la cenere, che pareva peculiare neve nel mese autunnale.
Sebbene di macerie non ce ne fosse più traccia, sebbene il castello fosse stato ricostruito per accogliere tutti gli studenti che volevano almeno terminare i M.A.G.O.
Sebbene fosse passato un anno.
Hermione era ancora capace di assimilare i ricordi e renderli reali.
Scosse il capo, cercò di concentrarsi sui suoi appunti.
Nessuna traccia di Harry accanto a sé, nessuna traccia di Ron o Ginny o qualunque minima compagnia fosse riuscita ad arraffare durante quei 7 anni di totale emarginazione interna.
Tutti al Ministero, tutti a trovare conforto nel lavoro, nella carriera o quanto meno in qualcosa, che in quella società, veniva definito utile.
Lo studio non era utile, non più. Non dopo le battaglie, non dopo le guerre e l'odio, non dopo l'enorme crepa che si era creata in quella comunità in seguito alla morte del Signore Oscuro.
Lo studio era visto come un extra, un lusso perfino. Solo chi voleva aggiudicarsi un buon posto in un possibile futuro studiava, solo chi possedeva una determinazione ed un'ambizione smisurata. Solo chi riusciva a concentrarsi e ad opporsi a quel passato che continuava a perseguitarli poteva.
Tutti ad addestrarsi come Auror, tutti a trovare conforto dalla guerra nella guerra stessa, tutti a scampare dalla puzza di morte nelle pozzanghere di sangue che continuavano a persistere.
Il sistema magico iniziava a dilagare, iniziava già a riportare crepe, neanche un anno di pace. Né per loro, né per i babbani.
Non c'è bene senza male, non c'è male senza bene.
E lei che se ne stava a studiare davanti al gorgoglio del Lago Nero, con la tunica da Grifondoro e lo stemma di Prefetto sul petto. Certo il senso di inutilità se lo sentiva, mentre tutti erano riusciti a far qualcosa per mettere radice in un possibile futuro, lei se ne stava a studiare di fronte al Lago Nero, tra le macerie ricostruite di Hogwarts.
Ma a lei non bastava, ambizione, concentrazione, aveva sempre posseduto quelle abilità e avrebbe continuato a sfruttarle se questo serviva a scampare dall'oblio in modo eccelso. Non come Auror, non come semplice sforzo per la società.
Lei voleva di più, aveva sempre voluto di più.
Sospirò pesantemente, aprì il libro di trasfigurazione. Un bigliettino di pergamena accartocciato uscì da quello.
"Ti aspetto sempre.
R".
Poche semplici parole su un pezzo di carta, dalla Tana, la sua nuova casa. Non più a Hampstead, i suoi genitori erano ormai Molly e Arthur. Per quanto in realtà li vedesse, per quanto in realtà Hogwarts le portava sensi di colpa, a lei andava bene così.
La Tana non era più come un tempo, niente era più come un tempo. Passato, passato, passato.
Persino Harry, l'unico che si meritasse davvero un allontanamento dal passato, riusciva sempre ad abbozzare quei piccoli sorrisi di conforto ma angoscianti. Non stava bene, nessuno stava bene in realtà.
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Revelio | Dramione
FanfictionAnno 2004, post-guerra. In una società magica rastrellata dalla guerra, in una Londra distopica dove la paura divampa, i maggiori esponenti politici si sentono attaccati da una misteriosa minaccia. Il Ministero magico adotta quindi un piano per scov...