"Hodie Mihi, Cras Tibi."
...
Novembre 1999,
La sera stessa Draco si svegliò di soprassalto, con la schiena dolente e un sudore freddo che gli imperlava la fronte. Aveva sognato nuovamente lo stesso sogno, ma, anche stavolta, gli era rimasto solo un vago ricordo. Dei ricci, ricordava spesso che nei suoi sogni erano ricorrenti dei folti ricci fumosi, poi ne disperdeva le tracce.
Si passò una mano sul viso, eliminando anche quel piccolo dettaglio che gli era rimasto incollato. Mugolò non appena provò a muoversi, e le manette raschiarono, facendogli ritornare a memoria dove diamine fosse, e rammentandogli la sua ormai crudele realtà.
Si rimise subito in giù, facendo riappiattire la schiena sul materiale rigido dell'asse che, qualche ora prima, Williamson, gettandolo in quella cella, gli aveva indicato derisoriamente come: "Il vostro letto a baldacchino, Altezza", prima di costringersi a rimettersi, e a guardarsi attorno per delucidare la mente.
Fissò il soffitto alto e umido che, di tanto in tanto, faceva colare piccole gocce d'acqua ticchettanti, bagnando il pavimento di pietra ancora più freddo, e umido. Lo sbocco minuto al lato del suo "letto" faceva entrare, di tanto in tanto, lievi spifferi che strabordavano dalle grate che lo opprimevano, smuovendo la sua divisa leggera come tende di seta, e creando piccole ondicelle nell'acqua sul pavimento.
Si chiuse nelle spalle, e cercò alla bell'e meglio di coprirsi, e cercare, vanamente, una posizione più comoda. La trovò sul fianco destro, e si mise a fissare la parete di fronte a lui, nella quale, all'estremità, affondava un'enorme crepa ben aperta, che in realtà la rendeva più una piccola breccia nella pietra. Si perse nel buio che inghiottiva il buco.
Era stato, appunto, Williamson a portarlo lì, subito dopo la cena nel refettorio. Erano stati tutti fatti alzare, e poi, dalle guardie, erano stati portati in un'altra ala ancora, dove delle lunghe scale emergevano, portando a vari piani. Si era unito anche l'Auror che aveva scortato Astoria, e che lui capì finalmente trattarsi di Dawlish, per portarli all'apice, e separarli in gruppi da 4 per ogni guardia.
Lui, assieme ad altri, era stato portato da Williamson quasi al limite del corridoio pieno di grate di metallo, che poi s'erano dimostrate essere le celle, e quindi le loro camere. Era stato spinto quasi nell'ultima, prima di essere chiuso dentro da vari incantesimi, ed essere lasciato lì fino a quel momento.
Draco, subito dopo essersi ristabilito, s'era messo subito a decifrarne lo spazio. Ci metteva tempo ad ambientarsi alle cose, lui, e allora aveva studiato più volte quel soffitto gocciolante, e il pavimento di pietra umido. Aveva tastato il legno cigolante dell'asse dura del suo bel letto a baldacchino, e ancora lo sbocco spifferante. Aveva analizzato già tante volte quel parato grigiastro, e ne aveva delineato il bordo della breccia sottile, per constatarne l'apertura.
Infine si era avvicinato alle grate del cancello d'entrata, trovandole terribilmente spesse, e orribilmente imbottite di incantesimi lucchetto, così tanti che appena ne aveva sfiorato le trame forti della magia che le conteneva, aveva ritirato la mano come scottato. La sua essenza, a causa delle manette, veniva schiacciata, distrutta, e perciò, appena incontrava, anche solo di sfuggita, tanto afflusso, non ne riusciva più a trattenere la forza.
Era come un Babbano che si ritrovava a smanettare con una bacchetta; ne percepiva la forza sovrannaturale, ma era tanto carica da surclassare il suo stesso essere fragile, e incompatibile.
Si strinse ancora di più nelle spalle, e rintanò la testa nelle braccia incrociate nel disperato tentativo di scrollarsi quelle brutte cose dalla testa. Lui, un'essere che viveva di magia come d'ossigeno, un mago da sempre, era stato privato della sua stessa natura, rendendolo fragile, e incompatibile a quella.
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Revelio | Dramione
FanficAnno 2004, post-guerra. In una società magica rastrellata dalla guerra, in una Londra distopica dove la paura divampa, i maggiori esponenti politici si sentono attaccati da una misteriosa minaccia. Il Ministero magico adotta quindi un piano per scov...