Matt entrò al bar alla solita ora, sapendo già che avrebbe trovato Leslie ad aspettarlo lì, al loro solito tavolo, pronta per affrontare una nuova giornata di noiose lezioni universitarie. Come ogni mattina, il ragazzo avrebbe guardato prima nell'angolo dove sedevano di solito, poi verso il bancone per salutare le cameriere, quindi avrebbe esaminato con attenzione il locale alla ricerca di qualcuno di nuovo e interessante, infine avrebbe riportato gli occhi su Les e l'avrebbe raggiunta.
Quella mattina, la prima occhiata distratta che rivolse in direzione dell'amica fu anche l'unica che diede alla tavola calda, perché rimase talmente sbigottito dalla scena che si trovò davanti agli occhi da non riuscire più a distogliere lo sguardo.
Leslie era sempre stata una ragazza solitaria e, molto probabilmente, era proprio per quel motivo che avevano legato. Erano tre anni che si conoscevano, da una lezione di Storia della Chiesa, quando si erano ritrovati seduti uno accanto all'altra per puro caso. Poco importava che lei fosse più grande di lui e che avesse già una laurea, era stata educata e gentile, anche se un po' fredda e distaccata. In pratica, si era comportata come una qualunque buona compagna di scuola. Avevano cominciato a vedersi spesso perché frequentavano lo stesso bar, oltre che gli stessi corsi. Iniziare a studiare insieme era stata una conseguenza naturale e, un po' per volta, da semplici compagni di studi si erano ritrovati a essere amici. Lui le aveva confessato la propria omosessualità e lei gli aveva confidato di non essere in grado di avere storie serie. Così, per gioco, avevano cominciato a uscire la sera, andando insieme per locali a caccia di qualche avventura di una notte. Ci sguazzavano in quella doppia vita: studenti modello di giorno, predatori di ragazzi giovani e belli la notte. Quanto si erano divertiti in quei tre anni! Fu una cosa spontanea, passando tutto quel tempo insieme, che lei fosse diventata la sua migliore amica, la sua confidente. Certo, aveva quella strana abitudine di sparire per settimane intere, di tanto in tanto. Ogni volta, però, tornava da lui, ogni volta il loro rapporto si rinsaldava e ogni volta riprendevano le proprie abitudini ricominciando a studiare insieme, a uscire insieme e, soprattutto, a raccontarsi i dettagli delle loro avventure e conquiste. Tutto come se non se fosse mai andata, tutto come sempre, tranne questa volta.
Era stata lontana più delle volte precedenti, quasi un mese per la precisione, e da quando era tornata, appena un paio di giorni prima, si erano visti solamente per studiare e sostenere l'esame. Niente chiacchiere intime, niente domande su cosa avesse fatto lui durante la sua assenza, niente interrogatori su come si fosse divertito e distratto senza di lei. Sembrava che ovunque se ne fosse andata Les per staccare, la sua testa (o più probabilmente il suo cuore) fosse rimasta lì e non fosse tornata da lui insieme al suo corpo. C'era poco da fare, questa situazione gli stava dando sui nervi perché lui rivoleva la sua amica, la sua complice, la sua compagna di caccia. Sapeva che era un pensiero egoistico e infantile, che avrebbe dovuto essere felice per lei, ma sentiva che la stava perdendo e che non poteva farci nulla.
Era ovvio, evidente come il sole che splendeva quella mattina nel cielo, che i tre che erano con lei in quel momento erano la causa del suo cambiamento, e lui non poteva far altro che ammettere con se stesso che quello che vedeva lo rendeva geloso e invidioso. Da quando si erano conosciuti, lui era stato la sua unica compagnia fissa, il suo unico amico, l'unico a cui riservasse i suoi rari sorrisi sinceri. Ora, invece, erano arrivati questi qua e tutto stava cambiando.
Per primo c'era quel Sammy, a cui lei voleva bene e al quale non esitava a dirlo, che fosse al telefono o in mezzo a una strada.
Poi il tizio con quegli occhi così blu, in cui a lui sarebbe tanto piaciuto perdersi e del quale ignorava persino il nome, che lei guardava con affetto e gratitudine.
E ora si era aggiunto anche quel terzo ragazzo, col quale Leslie sembrava aver azzerato tutte le distanze di sicurezza, non soltanto quelle fisiche.
Matt, nell'amica, aveva sempre colto un velo di tristezza e nostalgia, ben celate dietro la maschera di freddezza e distacco che indossava ogni giorno. Sapeva bene che nemmeno lui era riuscito a farle togliere quella maschera, eppure con quei tre era proprio una ragazza diversa da quella che lui aveva conosciuto; era una cosa che aveva già notato la prima volta che l'aveva vista in loro compagnia e ora ne aveva la conferma: chiunque fossero, stare con loro le faceva bene. Ed era proprio questo che gli rodeva, la consapevolezza che lui era relegato al ruolo di amico, poco più che conoscente, mentre loro sembravano essere la sua famiglia.
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Strega di sangue
FanfictionPer una strega, un cacciatore porta solo guai. Per un cacciatore, una strega porta solo guai. Cosa succederà quando Dean e Sam Winchester, abituati a cacciare il soprannaturale in tutte le sue forme, scopriranno che la bella ragazza dagli occhi grig...