Era il primo Ringraziamento dopo che Evi li aveva abbandonati. Per Dean, in quegli ultimi anni era stata una piacevole novità trascorrere il Ringraziamento con qualcuno in più oltre a suo fratello, nonostante questo, tornare a non avere più una compagna con cui passarlo non sarebbe stato un problema, ma Mael, in modo molto prevedibile, non riusciva proprio ad abituarsi alla mancanza della mamma. Evangeline, nei sei mesi passati da quando se n'era andata, si era persa il secondo compleanno della loro bambina, ora si stava perdendo il Ringraziamento e sicuramente si sarebbe persa anche il Natale. Ormai Dean era certo che Evangeline sarebbe stata assente per tutto il resto della vita di Mary Elisabeth e non riusciva proprio a capire dove avesse trovato il coraggio per prendere quella decisione. Evi, come lui, era rimasta orfana da piccola, aveva provato sulla sua stessa pelle quanto fosse duro e doloroso crescere senza una madre, come poteva costringere la propria figlia a subire lo stesso destino? Qualunque fosse il motivo che aveva spinto quella dannata strega ad andarsene, lui non glielo avrebbe mai perdonato. Chi credeva di essere per permettersi di far soffrire in quel modo tutta la sua famiglia? Evi, nelle poche righe che gli aveva lasciato, gli aveva detto di odiarla, se questo l'avesse fatto sentire meglio. A Dean sarebbe piaciuto molto essere in grado di odiare la propria moglie, sicuramente avrebbe reso le sue giornate più semplici, ma per quanto gli fosse impossibile perdonarla per tutto il dolore che stava infliggendo alla loro bambina, sapeva che mai sarebbe riuscito a odiarla. E, come aveva detto Sarah mesi prima, il dolore era sempre lì, ogni giorno, a ricordargli che non riusciva nemmeno a smettere di amarla.
Dean rimuginava su questi pensieri mentre guardava Mael dondolare felice sull'altalena, spinta da Castiel. Vide gli occhi della propria figlia cambiare sfumatura di grigio, e riconobbe all'istante quello che stava accadendo, la bambina stava utilizzando i propri poteri all'aperto e lo stava facendo solo per andare un po' più veloce nel dondolarsi. Per il momento l'avrebbe lasciata divertire, in fondo nessuno poteva accorgersi di quel piccolo incantesimo, ma una volta tornati a casa avrebbe chiesto l'aiuto di Sarah per ricordare a Mael che, fuori dal bunker, doveva dimenticarsi di essere una strega. Sarah si stava dimostrando fantastica come zia e soprattutto come insegnante di magia e Mael imparava velocemente tutto quello che le veniva insegnato, ma quello che cercavano di insegnarle più di ogni altra cosa era il controllo, sui propri poteri e sulle proprie emozioni. Se Evi fosse stata lì con loro sarebbe stata un ottimo esempio di autocontrollo, ma sua moglie aveva deciso di andarsene e Dean aveva dovuto ripiegare sulla cognata. Dopo la sera in cui si erano praticamente ubriacati insieme, Dean e Sarah avevano cominciato a comportarsi da adulti, avevano smesso di ignorarsi e di trattarsi con ostilità e rancore, e avevano trovato il modo di andare d'accordo. Dean si era convinto che la strega non avesse nulla a che fare con la fuga di Evi e Sarah aveva compreso quanto in profondità la sparizione della propria sorella avesse ferito il cacciatore. Quando Sam, un paio di giorni dopo, era tornato da Jhonston li aveva trovati entrambi in cucina, Sarah seduta a tavola, impegnata a fare ricerche col portatile, Dean, invece, si stava avvicinando al tavolo con due tazze di caffè tra le mani, una per sé e una per la strega. Il cacciatore più giovane ne fu decisamente sorpreso, ma visto che quel cambiamento inatteso rendeva la vita più semplice per tutti, si era trattenuto da qualunque commento.
Dean guardò l'orologio, erano le 17 e il sole stava tramontando. Non si fidava a tenere Mael fuori di casa col buio, nemmeno se con loro c'era Cass a fare da scorta. Per la sua esperienza di cacciatore, il buio era il terreno di caccia preferito da tutti i mostri, e con Zarta sempre a piede libero, per la bambina era stato deciso il coprifuoco quando il sole calava. Evi, previdente come sempre, aveva chiesto a Castiel di rendere invisibile ad angeli e demoni la bambina nel momento stesso in cui era nata, e l'angelo le aveva impresso sulle costole il simbolo che l'avrebbe protetta dai demoni. Per quanto riguardava gli angeli, Cass aveva avanzato dei dubbi. Se Mary Elisabeth fosse diventata invisibile agli angeli, così come lo erano Evangeline e Sarah, come avrebbe fatto lui a trovarla, se si fosse trovata in pericolo? E così, sulle costole della bambina era stato impresso un solo simbolo protettivo. Essere invisibile ai demoni, però, significava solo che questi non avrebbero potuto trovare Mael con i loro poteri, ma non garantiva che un demone non l'avrebbe uccisa se l'avesse incontrata per caso.
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Strega di sangue
FanfictionPer una strega, un cacciatore porta solo guai. Per un cacciatore, una strega porta solo guai. Cosa succederà quando Dean e Sam Winchester, abituati a cacciare il soprannaturale in tutte le sue forme, scopriranno che la bella ragazza dagli occhi grig...