Capitolo 31 - Perché sei ancora qui?

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Il demone, appena si sentì bloccato dall'incantesimo, inaspettatamente sorrise. A quel punto osservò le tre persone che erano entrate nel suo ufficio e disse

«Quanti anni sono passati dall'ultima volta che ci siamo incontrati, bambina mia. Per parlare con me, però, non serviva che ti facessi accompagnare da due cacciatori, ti sarebbe bastato chiamarmi e io ti avrei trovata. Non devi avere paura di me, io non ho alcuna intenzione di farti del male.»

Il tono della donna era dolce e suadente e, per l'istinto e l'esperienza di Dean, questo poteva significare solo che quel dannato demone era maledettamente pericoloso. Il cacciatore vide la paura negli occhi della moglie, lo stesso terrore che le aveva visto in volto ogni volta che era stato così testardo da voler a tutti i costi parlare di Zarta. Non aveva dubbi che l'unica soluzione al problema fosse affrontarlo ed eliminarlo, ma perché cazzo si era lasciato convincere a portare con loro anche la sua streghetta? Avrebbe dovuto appoggiare l'idea di Sam e costringerla ad aspettarli a casa. Invece, nella sicurezza del bunker, Dean si era convinto che il loro piano avrebbe funzionato, che la presenza di Evangeline sarebbe stata d'aiuto e che sua moglie non avrebbe corso alcun rischio. Ora che la sua streghetta si trovava faccia a faccia con il mostro che le aveva rovinato la vita, non ne era più così convinto. La sua streghetta, nonostante la paura, era riuscita a imprigionare il demone col suo incantesimo e, per quanto Zarta non sembrasse minimamente sorpreso o spaventato dall'essere in trappola, in quell'istante erano loro a essere in vantaggio. Dean sapeva che era il caso di sfruttarlo subito, quel vantaggio, e mettere fine a tutta quella storia, piantando una volta per tutte il suo pugnale nel cuore di quella stronza ben vestita che continuava a comportarsi come se avesse tutto perfettamente sotto controllo.

Dean, la mano destra già infilata sotto la giacca, fece un passo per avvicinarsi al demone, lo sguardo duro e freddo da cacciatore esperto e spietato, per nulla intimorito dall'espressione di Zarta che dimostrava di sentirsi perfettamente a proprio agio nonostante la situazione. Quando anche Sam si mosse in direzione della trappola del diavolo, con la pistola puntata verso la donna che vi era imprigionata all'interno, accadde qualcosa a cui nessuno di loro avrebbe potuto essere preparato: un'ondata di energia travolse in pieno i due cacciatori e la strega.

Sam fu scagliato violentemente contro la congiunzione tra la vetrata e il soffitto, rimediando una lussazione alla spalla destra, niente di particolarmente grave, ma, tra la forza del colpo e il dolore della ferita, perse la presa sulla pistola che cadde al pavimento, seguita all'istante da Sam, nel momento in cui l'energia che l'aveva inchiodato al soffitto fu cessata. La caduta da tre metri fu sufficiente perché il cacciatore più giovane si spezzasse il femore. In quelle condizioni, senza la possibilità di impugnare qualunque tipo di arma, incapace addirittura di restare semplicemente in piedi, Sam si sentì totalmente inutile.

Dean, invece, spinto dall'energia magica si ritrovò a scivolare lungo il pavimento fino a sbattere la fronte contro l'unico muro di mattoni della stanza. La botta gli provocò una lacerazione di un paio di centimetri sopra l'occhio sinistro, che sanguinava copiosamente offuscandogli la vista. Il contraccolpo gli fece anche perdere la presa sul pugnale che si fermò a qualche palmo dalla sua mano.

Persino Evangeline non fu capace di opporsi a quell'energia che la colse totalmente alla sprovvista e si ritrovò improvvisamente sulla sedia di pelle che, magicamente, era comparsa alle sue spalle e lì fu immobilizzata, legata da funi invisibili.

Per la strega fu ovvio supporre che, nascosta da qualche parte in quell'edificio, doveva essere presente un'altra creatura soprannaturale, e altrettanto ovviamente, doveva trattarsi di un demone, considerata l'abbondante presenza di simboli anti angelo sparsi un po' ovunque. Chiunque fosse, quella creatura era ben nascosta e sembrava che fare del male alla strega non facesse parte delle sue intenzioni, almeno nell'immediato. Castiel aveva detto loro che Zarta sarebbe stato solo, ma la spiegazione più logica per la situazione in cui si trovavano era che i demoni avessero fornito informazioni false alla fazione angelica che, teoricamente, avrebbe dovuto essere loro alleata, ma che invece, era più che evidentemente che stavano cercando di fregare.

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