Capitolo 30 - In un modo o nell'altro

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Quando si erano trasferiti al bunker, più di tre anni e mezzo prima, erano soltanto lui e Sam, con sporadiche apparizioni di Castiel in caso di bisogno. Quel rifugio si era rivelato un luogo tranquillo e silenzioso, un luogo che finalmente potevano chiamare casa, un luogo in cui le invasioni del suo spazio personale erano praticamente impossibili. Poi, un po' per volta, quel posto così tranquillo aveva cominciato a diventare affollato.

Per prima vi si era trasferita la sua streghetta e a quel tempo, ogni volta che la incontrava o che la vedeva in biblioteca a parlare con Sam, era un colpo al cuore e alla propria decisione di tenerla il più possibile a distanza, finché aveva rinunciato a starle lontano e aveva ceduto al desiderio di stare insieme.

La seconda arrivata era stata Mary Elisabeth, ma quella era tutta un'altra storia. Se anche glielo avessero detto prima di diventare padre, mai avrebbe creduto che sarebbe stato in grado di amare un altro essere umano come amava la sua bambina. Per il passato, aveva smosso mari e monti e fatto patti con i demoni per salvare suo fratello, ora sapeva che per Mael sarebbe stato in grado di dar fuoco al mondo intero e, soprattutto, che nulla l'avrebbe fermato dal trovare il modo per far fuori una volta per tutte quel bastardo di Zarta.

Per ultima era arrivata Sarah, e la pazienza di Dean, già scarsa in partenza, stava pericolosamente avvicinandosi al limite. Loro due non si erano mai sopportati, non sapeva nemmeno dire esattamente il perché, forse solo perché Sarah era amica di Bela, ma, a dirla tutta, non gli era nemmeno mai importato capire perché non si piacessero, tanto si erano visti solamente un paio di volte. Ora, però, veniva fuori che Sarah era sua cognata, e che la sua streghetta voleva passare del tempo con la sorella. Se il tutto si fosse ridotto a rare visite di Sarah al bunker, avrebbe anche potuto fare uno sforzo e sopportare, ma sembrava che la situazione si stesse complicando.

Erano passati una decina di giorni da quando Sam aveva portato Sarah a casa loro e la ragazza era ancora lì. A Dean sembrava di essere tornato indietro di un paio d'anni, quando quella che non era nulla più che una sconosciuta era arrivata a vivere con loro e passava quasi tutto il proprio tempo a parlare con Sam. La differenza era che, questa volta, quando vedeva la nuova arrivata chiacchierare con suo fratello non provava gelosia, ma si chiedeva solamente se anche lui ed Evi erano stati così evidenti agli occhi degli altri.

La situazione tra lui e la sua streghetta, dopo la discussione su Zarta, si era ovviamente stabilizzata. Nessuno dei due aveva più tirato in ballo l'argomento, sapevano benissimo che, quando si trattava di quel demone, entrambi erano immobili nelle proprie convinzioni e non avevano nessuna intenzione di cambiare idea. Il fatto che Evangeline avesse un nuovo progetto universitario al quale lavorare aveva aiutato il loro riavvicinamento, se era impegnata con le ricerche per il libro, difficilmente sua moglie avrebbe avuto il tempo per altro, soprattutto per litigare con lui. Dean sapeva anche, però, che la tregua era solo temporanea. Prima o poi sarebbe riuscito a trovare qualcosa di concreto su Zarta, magari la sua posizione, e, a quel punto, avrebbe fatto quello che andava fatto, indipendentemente da ciò che pensava quella testarda di una strega che aveva pensato bene di sposare.

Quello che Dean non sapeva, però, era che le notizie sul demone a cui stava dando la caccia sarebbero arrivate prima di quanto avrebbe potuto immaginare.

Quel lunedì mattina, al bunker erano di nuovo soltanto lui e Sam. La sua streghetta era all'università a destreggiarsi tra lezioni, ricevimento studenti e ricerche per il nuovo libro. Sarah aveva deciso di portare Mael a fare una passeggiata e Castiel, che da quando era arrivata zia Sarah aveva più tempo libero, era stato mandato in Paradiso con la speranza che riuscisse a scoprire qualcosa sulla fazione angelica che si era alleata con Zarta.

Dean entrò in biblioteca con due tazze di caffè fumante e ne mise una di fronte a suo fratello, tra il portatile acceso su un sito di traduzioni e un libro aperto su una pagina in una lingua incomprensibile, nella quale riconobbe il fuoco della distruzione che la sua streghetta aveva utilizzato contro i vampiri a Sioux Falls. Si appoggiò al tavolo, con le gambe accavallate, e, dopo aver bevuto un sorso di caffè, chiese

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