Strega di sangue

Capitolo 32 - Che intenzioni hai?

Sarah aveva passato la giornata da sola con Mael e, molto probabilmente, la cosa si sarebbe ripetuta anche il giorno seguente.

Servivano dieci ore d'auto per andare a Vaughn e altrettante per tornare, questo significava che sua sorella e i Winchester erano dovuti partire all'alba e che, a meno di non voler guidare tutta la notte, non sarebbero rientrati prima del pomeriggio seguente. A parte Leslie che, potendo spostarsi con un semplice battito di ciglia, forse sarebbe rientrata quella stessa sera per non stare troppo a lungo lontana dalla propria figlia. Nemmeno Castiel era rimasto al bunker, anche se non era salito in macchina con gli altri. L'angelo aveva preferito tornare in paradiso per cercare di scoprire qualcosa di più sulla fazione angelica che si era alleata con i demoni. Era convinto che una volta eliminato Zarta gli angeli che gli erano fedeli non avrebbero smesso di cercare la grazia di Garael, anzi, era piuttosto probabile che se ne sarebbero aggiunti altri nella ricerca di un potente Arcangelo perduto che sarebbe stato in grado di colmare il vuoto di potere del paradiso.

Sarah e la bambina avevano avuto una giornata perfettamente normale. Erano uscite la mattina per una passeggiata e per fare la spesa, erano tornate a casa per pranzo e, dopo il riposino pomeridiano, la zia aveva portato la nipote nella stanza coi giocattoli e lì, tra un gioco e l'altro, aveva cominciato a insegnarle la magia. A Sarah sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando la bambina era lei e ad insegnare era la nonna. Quanti pomeriggi aveva passato guardando antichi simboli dagli sconfinati poteri, ascoltando la nonna raccontare quelle che lei, all'epoca, considerava fiabe e sperimentando praticamente ogni sorta di incantesimo che le passasse per la testa. E ora si trovava a fare una cosa che mai avrebbe immaginato: trasmettere le proprie conoscenze alla nuova generazione di streghe. Erano anni che aveva rinunciato a utilizzare i propri poteri, ma era impossibile che dimenticasse tutto quello che aveva imparato e non vedeva niente di male nell'insegnare a Mael, soprattutto considerando che la bambina, prima o dopo, avrebbe iniziato la nursery school ed era fondamentale che fosse in grado di controllare la propria magia e, soprattutto, di mantenere segreta la propria natura.

Alle 18.00 in punto, nel momento in cui gli altri facevano il loro ingresso nel fienile di Zarta, zia e nipote si sedettero al tavolo della cucina per cenare. Una volta finito di mangiare si spostarono nella stanza dei libri dove Sarah, tenendo la bimba in braccio, cominciò a leggere ad alta voce la fiaba dei cigni selvatici. Arrivata a metà della storia, quando la piccola principessa Elisa cominciò a tessere le ortiche per salvare i fratelli, il fruscio di un battito d'ali attirò l'attenzione della strega.

Sarah, mentre si voltava a guardare chi fosse arrivato, non era affatto preoccupata perché sapeva che a poter entrare nel bunker con la magia erano solamente sua sorella e il loro angelo. La preoccupazione arrivò istantanea non appena vide chi l'angelo aveva portato con sé e, soprattutto, chi ancora mancava all'appello. La giovane strega ebbe solo un attimo per valutare le ferite subite da Sam e la loro gravità, perché un istante dopo aver riportato a casa i Winchester, Cass aveva già guarito il minore. Per quanto riguardava Dean, invece, uno sguardo superficiale fu sufficiente per capire che qualunque fosse la causa del taglio sulla fronte e della ferita al polso, nessuna delle due lesioni era particolarmente grave e preoccupante. Così Sarah poté concentrarsi sul motivo dell'ansia che provava e che le stava rendendo difficoltoso respirare. Ancora seduta con Mael sulle ginocchia, strinse più forte la piccola in un abbraccio, mentre, con disperazione, chiedeva

«Dov'è Leslie?»

Dean fermò a mezz'aria la mano di Castiel, già pronto a curargli le ferite e, con sguardo accusatorio, gli pose la stessa domanda della cognata. L'angelo, preso in contropiede, rimase in silenzio, incapace di dare una risposta all'amico. Dean, preoccupato, per la sorte della moglie, incalzò Castiel in cerca di una risposta, ma non ottenendo nulla, ordinò