Cara Manhattan, non credevo che mi avresti avuta, non dopo che hai avuto anche lui, il mio pezzo di cuore. La verità e che non mi era mai nemmeno passata per la testa l'idea che un giorno sarei venuta anche io qui stravolgendo la mia vita, non sarà facile ricominciare, ma sicuramente andrà meglio.
Tu Manhattan mi darai spero la felicità che credo di meritare.
«Sei pronta?» Chiede mio fratello sull'uscio della porta bello come il sole nel suo smoking grigio.
«Ma devo per forza indossare questa?» Alzo la maschera nera sventolandola con un dito e lui alza gli occhi al cielo esasperato, sono almeno dieci volte che gli chiedo la stessa cosa.Ma dico io, nel ventunesimo secolo ci sono ancora party a tema? Okay forse mi piacciono, però cavolo io mi trucco per mezz'ora e poi devo coprirmi? L'unica cosa positiva è che mi piace, l'ho fatta fare appositamente dalla mia sarta di fiducia per l'occasione, è semplice, elegante e con lo stesso tessuto vellutato del mio vestito.
«Dai su, non essere la solita rompi! Sbrigati altrimenti facciamo tardi» ecco come non detto, il solito precisino.
Venti minuti dopo siamo davanti l'Hotel Hilton che è stato scelto per l'occasione. Ci sono già stata una volta quando ero piccola, ma ammetto che anche se ne ho visti di più belli anche esteticamente, questo mi è rimasto impresso per la sua grandezza, e non mi meraviglio affatto che abbiano deciso di organizzare qui questo evento visto che sicuramente presenzieranno tante persone.
Quasi mi rallegra il fatto di dover indossare una maschera sul volto, si mi rallegra tantissimo.
Un uomo gentile viene ad aprirmi la portiera e io credo che non mi abituerò mai a tanta galanteria che può offrire il genere umano.
Ti apre perché è pagato per farlo scema!
Lo so, ma mi piace pensare che ci siano ancora uomini così.
Lo ringrazio e quando ci ritroviamo fuori dall'auto quasi mi pento di essere venuta, poi una carezza sulla spalla e delle parole di mio fratello che subito si è accorto del mio tentennamento mi tranquillizzano.
«Sei qui per ricominciare, sei qui per te» ciò che dice è così vero che quasi mi prenderei a schiaffi per aver pensato anche per un secondo di fare retromarcia. Così annuisco e ci avviciniamo alla guardia del corpo con due spalle da paura che si trova davanti la porta scorrevole, ci guarda serio, penso come guarda tutti, e il nostro cognome pronunciato da mio fratello basta a farci passare senza problemi.«Sei sicura di non volerti far vedere con me?» Mio fratello leggermente preoccupato mi guarda negli occhi che sono tanto simili ai suoi.
«Si sono sicura, stai tranquillo» Sono qui per ambientarmi e stare tra questa gente, non che mi faccia molto piacere visto che sembrano avere tutti la puzza sotto al naso, ma per il mio lavoro è così, se vuoi qualcosa devi frequentare determinati luoghi e soprattutto determinate persone.Questa maschera che tanto ho odiato dal primo momento mi darà modo di guardarmi attorno senza essere infastidita con domande inopportune sul perché sono qui, da quanto e bla bla bla. Il fatto che sia entrata con mio fratello come sua accompagnatrice mi ha dato anche quel leggero vantaggio di non rivelarmi.
A nessuno interessa davvero sapere chi si cela dietro questa maschera a meno che tu non ti faccia riconoscere, io sono qui per osservarli tutti con attenzione, non per fare amicizia, non è il momento.
Mi giro tra la folla, tutti hanno un calice tra le mani e io ancora no, questo non va bene per niente!
Appena il cameriere mi si avvicina ne prendo uno di champagne e ne bevo subito un sorso che lascia il mio palato piacevolmente contento, è ottimo! Quando ne passa un altro con un piattino pieno di tartine lascio stare, ho fame ma non mangerò quelle cose strane per scoprire solo dopo che magari era intestino di tartaruga! Purtroppo ho una brutta esperienza a riguardo, so quindi di cosa parlo.
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𝑪𝒉𝒊𝒍𝒍𝒔
ChickLitScarlett è una giovane segretaria che di punto in bianco abbandona la sua città per lasciarsi i problemi alle spalle, o almeno così crede. A Manhattan, oltre suo fratello, rincontrerà un vecchio amico. L'ormai non più ragazzino Trevor, che altro no...