9🌼 È fatta!

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Trevor's Pov

Allarme antincendio.

Cos'altro avrei potuto fare? Andare lì e dire "Ehi Scarlett possiamo andare, abbiamo le foto che ci servono?" Ovvio che no!

Non so come mi sia venuta quell'idea, ma il solo fatto che non avevamo pensato a come fermare il tutto mi manda in bestia, non lo abbiamo calcolato, io non l'ho calcolato!

Io l'ho vista lei che ad un tratto non sapeva cosa fare, l'ho osservata tutto il tempo e ha tenuto un portamento sicuro e deciso, l'ho vista quando ha finto imbarazzo per avere una reazione di lui.

Se avesse provato imbarazzo davvero sarebbe diventata bordò, come lo è diventata davanti ai miei complimenti ieri mattina nel mio ufficio.

Complimenti che non avevo programmato di fare, ma io quando penso una cosa non ci giro troppo intorno, la dico e basta. Ovviamente nella vita privata sono così, nel lavoro penso e ripenso mille volte prima di dire alcune cose, lì una volta che dici una parola non puoi tirarti indietro e dire che ti sei sbagliato, che non hai pensato alle conseguenze o cose simili, lì in aula, durante un caso, non è così semplice uscirne.

Ho percepito il suo irrigidirsi quando il maiale ha messo la mano sulla sua gamba, e ho fatto una fatica enorme a non andare lì e staccargliela a morsi quella lurida manaccia.

Non farò mai più un giochetto simile, non con Scarlett come preda.

Prima di attivare l'allarme antincendio ho mandato via il fotografo raccomandandogli di sfocare il volto di Scarlett nelle foto, non voglio che domani quell'uomo la riveda ancora, nemmeno in foto.

Il maiale subito dopo aver sentito l'allarme, si alza e mi pare preoccupato, vedo che anche Scarlett si alza e senza dar retta all'uomo che è ancora affianco a lei corre come una furia e va verso l'uscita, cosi la seguo. Non volevo lasciarla dentro da sola con lui, per questo ho aspettato ad uscire anche io.

Scarlett prende il suo cappotto dal ragazzo che nonostante si stia bagnando pensa a sorridere come un coglione.

«C'è una signora lì, è caduta» faccio segno in un punto indefinito del locale e il ragazzo corre come un pazzo inciampando.

Il cascamorto fallo con un'altra!

«È vero?» Domanda Scarlett studiandomi mentre le apro la porta, così nego con la testa mentre mi lascio sfuggire un sorriso.
«Sei proprio uno stupido!» Mi spinge e mi rincuora rivedere il suo sorriso.
«Lo so»

Arriviamo alla mia macchina in silenzio e mi appoggio senza pensare troppo al fatto che potrei graffiarla con i miei jeans.

Guardo Scarlett, con qualche ciocca di capelli bagnata che le ricade sul viso e mi guarda, so che aspetta che io dica qualcosa e non la faccio attendere un secondi di più.

«Abbiamo quelle fottute foto Scarlett!» Il suo sorriso si apre e corre ad abbracciarmi, la stringo e sento il suo profumo dolce e delicato, le accarezzo la schiena e il suo viso si ritrova nell'incavo del mio collo così da farmi sentire il suo respiro.

«Mi dispiace» sussurro mentre è ancora tra le mie braccia e lei si scosta da me, ma senza sciogliere il nostro abbraccio.

«Per cosa?» Mi guarda stranita
«Per averti messo in questo casino, per averti fatto toccare da quel visci...» Mi ferma con un gesto della mano mentre scuote la testa.
«Non mi hai messa tu in questo casino, in quelli sono brava ad entrarci da sola» sorride e sembra pensare davvero quello che dice.
«Ma non avevamo nemmeno calcolato come uscirne, io non mi sarei perdonato se quel verme ti avesse toccato senza il tuo volere per un altro secondo»

«Ehi ehi, Trev calma!» Mette la sua mano piccola sul mio viso «va tutto bene, è andata tutto alla grande, io sto bene, abbiamo le foto e tu sei stato grande con l'idea, l'importante e che abbiamo risolto. La prossima volta sappiamo cosa non sbagliare» è così tranquillizzante la sua voce che mi lascia senza parole mentre mi perdo nelle sue iridi verdi, ma ammetto di essere ancora fermo al modo in cui mi ha chiamato "Trev", esattamente come mi chiamava a Londra. Qui nessuno mi chiama così, forse perché non do modo a nessuno di farlo. 

«Non ci sarà una prossima volta» dico serio mentre accarezza la mia guancia con il pollice delicato e morbido, le sposto un ciuffo ribelle dal viso, dio se è bella.

«Ti porto a casa?» Le chiedo e sciolgo il nostro abbraccio, non era un bene stare ancora troppo a contatto. Non era un bene per me, perché mi spaventa il fatto che mi piaccia stare abbracciato con una donna, non sono abituato a dolcezze che restano tali e non vanno "oltre".

«Posso chiamare un taxi» fa per prendere il suo cellulare dalla borsa ma la blocco.
«È il minimo che posso fare, per favore»
«Beh non devi pregarmi, mi piace rubare passaggi, dovresti saperlo!»

Eccome se mi ricordo, lei è Carol mi sfruttavano per i passaggi in un modo pazzesco con la scusa che lei era la "sorellina" di Logan.

«Quasi quasi allora adesso mi vendico, ti lascio qui e impedisco a tutti i taxi di Manhattan di raggiungerti» lei scoppia a ridere e io con lei per la sua dolce risata.
«Me lo meriterei» constata lei pensandoci su.
«Oh si che lo meriti, ma non stasera, andiamo» le apro lo sportello e sembra piacevolmente sorpresa «non abituarti a questa galanteria, solo stasera» la avverto ancora e lei alza gli occhi al cielo.

Nel tragitto Scarlett mi ha spiegato tutto quello che il maiale le ha detto, e la parte del locale di cui lui e il suo amico sono proprietari, mi ha sorpreso tantissimo, non me lo aspettavo.

Domani mattina lo convocheremo e gli mostreremo le foto in privato per chiudere questa situazione, speriamo vada tutto bene dopo tutto questo casino.

Diremo che le foto le hanno mandate in modo sconosciuto a sua moglie e lei le ha portate a noi.

«Quindi è qui che abiti» mi fermo davanti al palazzo e mi volto verso di lei.
«Non per molto, non voglio infastidire Logan a lungo»
«Ma se lui è felicissimo di averti qua! Mi ha chiamato il giorno dopo che sei venuta per la prima volta nel mio studio con lui, e l'euforia che aveva era senza limiti» rido ricordando quella telefonata, voleva sapere com'era andata con Scarlett anche se sapeva già tutto, voleva sapere da me come mi era sembrata e cosa ne pensavo.

«Cos'altro ti ha detto che riguarda me?» Mi guarda con sospetto.
«Tutto» mi fingo serio e quando vedo la sua faccia preoccupata sono tentato di continuare per sapere cosa la fa essere così strana a volte, e preoccupata. Solo che mi dispiacerebbe farla irrigidire «mi ha detto che sei sempre la solita lunatica e pazza che canta sotto la doccia, e che ti finisci sempre l'acqua calda con le tue docce infinite» sorride e mi tira un leggero pugnetto sul petto, queste cose le ha dette davvero Logan, ma lei probabilmente lo sa.
«A Logan piace l'idea che io sia nelle sua città, ma ha comunque bisogno dei suoi spazi, la casa non è molto grande e non posso stare un anno da lui» continua Scarlett come se stesse riflettendo.

Un anno.
Ma davvero sarà qui solo per un anno? Non lo sa nemmeno lei, ma mi mette malinconia il fatto che lei potrebbe andare via un'altra volta.

«Vieni a stare da me» parlo senza pensarci e giuro che le scatterei una foto per farle vedere la sua faccia in questo momento, ma non vorrei mai vedere la mia dopo questa proposta che non so nemmeno da dove mi sia uscita.

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Spazio Autrice 🌼

Trevor e Scarlett ancora vicini, ma a quanto pare anche lui è abbastanza strano, prima la allontana e poi le propone di andare a vivere da lui.

Ma lei cosa le dirà secondo voi?

Commentate per farmi sapere cosa ne pensate e se volete lasciate una ⭐

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