27🌼 Rotta

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"Il Signor Torres è a Londra, non è stato lui a provocare l'incidente."

Queste parole rimbombano nella mia testa da circa mezz'ora, e non posso fare a meno di pensare a quanto io abbia addosso una certa sfiga. Per la prima volta, dopo le tante cazzate che ha fatto quel bastardo, mi decido ad addossargli la colpa, a denunciarlo, e tac! Non è stato lui!

Guardo i tre uomini che mi sono intorno da quando tutto è successo e non posso non ritenermi fortunata, almeno su questo. Mi guardano, mi osservano cercando di capire come io possa sentirmi, ma nemmeno io lo so, o forse sì, sono arrabbiata.

Cercano le parole giuste, ma il silenzio ci avvolge, o quasi.
«Scarlett tu lo sai che Carly era sotto un treno per Cole e lo avrebbe potuto dire perché è psicopatica?» La voce di Carol esce prepotente dal telefono che ho tra le mani
«Certo che lo so, ma non possiamo dimostrarlo.»

Quando l'agente di polizia, leggermente lunatico, mi ha detto che non poteva essere stato Cole perché aveva un alibi, ho voluto sapere chi, è ovviamente non ci ho creduto nemmeno un po'. Quando ero fidanzata con Cole, lei ne era praticamente innamorata, ma lui non la degnava mai delle sue attenzioni, per lui non era "niente di che" e per quanto lui sia un viscido non credo sia nata una storia tra di loro così all'improvviso, e nemmeno di amicizia.

Quindi sono più che sicura che lui abbia usato il suo potere su di lei per farle dire che erano insieme, infondo un alibi confermato leva tanti problemi intorno.
È vero che può essere stato davvero un incidente, ma io non ci credo, e a quanto pare nemmeno la mia migliore amica, ma purtroppo non possiamo dimostrarlo.

Trevor ha chiamato chiunque conoscesse in questo quartiere per chiedere se avessero le telecamere, ma purtroppo i pochi che hanno risposto di sì, non l'avevano posizionata sull'intera strada, e perciò non si vedeva nulla.

«Sappi che se lo incontro quel figlio di putta-» la blocco prima di farla finire
«Gli tagli il pisello e lo butti nel trita carte, lo so, me lo hai detto almeno un milione di volte» sorrido e anche i ragazzi fanno un piccolo sorriso. Non so cosa ci faccia qui Austin, ma mi fa piacere averlo in questo momento con me.
«Esattamente» sentenzia la mia amica, poi subito dopo chiudiamo la chiamata ritornando nel silenzio.

Trevor si siede sul braccialo del divano, accanto a me, e poggia una mano sulla mia spalla, la muove piano, come a volermi sciogliere un po' di quel nervoso accumulato, così senza pensarci troppo, poggio la testa che va a finire sul suo addome, e chiudo gli occhi tirando come un sospiro di sollievo. La sua mano si sposta, vista la scomodità, e quando penso la stia ritirando la poggia sui miei capelli creando movimenti circolari, vorrei non smettesse mai.

Purtroppo però, ad un tratto la sua mano si blocca, senza però spostarla, e subito dopo mi sento prendere la mano e apro gli occhi. Trovo Austin accovacciato difronte a me che mi guarda «Scarlett ora devo andare, mi prometti che per qualunque cosa mi chiami?» Sorrido per la sua gentilezza e annuisco «promettimelo» mi guarda serio come se sapesse che non lo farei in caso di bisogno, ed è vero, sarebbe l'ultima persona che chiamerei in soccorso, per non disturbarlo.
«Promesso, grazie per quello che hai fatto, davvero» mi sporgo verso di lui e l'abbraccio, subito dopo saluta Trevor e mio fratello ed esce.

Come se mi fosse passato un lampo davanti, guardo l'orologio attaccato al muro che segna le nove e mezza e con uno scatto mi volto verso Logan che come se avesse sentito il movimento di vento creato dal mio corpo, si gira per guardarmi
«Cosa c'è?» Chiede mentre lo guardo assottigliando gli occhi, non dovrebbe essere qui adesso.
«Alza quel culo flaccido che ti ritrovi e vatti a preparare per la serata!» Faccio segno con la mano verso la sua stanza come a voler rendere il mio parlare, un obbligo.
«Non ci penso nemmeno» sbotta lui tranquillo rimettendosi a guardare il suo cellulare, così mi alzo sotto lo sguardo attento di Trevor che guarda prima una e poi l'altro, e mi avvicino a Logan.
«Io sto bene tranquillo, tu devi andare a lavorare» oggi ha una serata in un piccolo locale, e non deve assolutamente mancare per questo motivo.
«Stai bene? Certo Scarlett, tu stai sempre bene, no? Non stavi rischiando di essere travolta da un auto, va tutto bene, come sempre, per te però!» Lo guardo senza dire niente, mentre sento la mia mascella irrigidirsi per quello che ha detto, e non perché ha torto, ma perché ha ragione.

«È stato un incidente, ed io sto bene adesso, guardami» mi faccio segno indicandomi «ero solo spaventata» lui scuote la testa contrariato e fa una risata isterica «Scarlett, sappiamo bene che non è stato un incidente, e quando ammetterai ad alta voce che tu non stai bene, che ti senti rotta dentro, allora forse sarò più contento e potrei aiutarti in qualche modo»
Resto fissa a guardarlo perdendomi nelle sue iridi azzurre, vorrei con tutte le forze frenarmi da quello che sto per dire, ma purtroppo non posso, su questo non posso, nemmeno se presente c'è un'altra persona.

«Quando ho chiesto aiuto a tuo padre mi ha voltato le spalle, sai, forse devi prendertela anche con lui se io oggi, sono così rotta» lo so che per lui queste mie parole sono come coltellate dritte al cuore. Lo so che non vuole sentir dire queste cose, lo so che per lui la famiglia è tutto, ma ora per me il mio tutto è solo lui, e se vuole incolpare qualcuno per le crepe che ho sul cuore è suo padre.

Ed io lo so che Cole è stato il primo a picchiettarmi sul cuore con il martello, ma quello che è riuscito a scheggiarlo è stato Brian Moore.

«Papà, sai che ultimamente Cole è più strano del solito?» Eravamo nel suo ufficio, durante una pausa, a mangiare un insalata, i suoi occhi si puntarono su di me con un cipiglio alzato, segno che non sapeva cosa per me "strano" significasse, così sorrisi e con un'alzata di spalle non risposi. Non risposi perché non sapevo come spiegare a mio padre i comportamenti di Cole senza scendere in dettagli intimi, cosa che non avrei fatto. C'era un bel rapporto tra noi, ma non a tal punto. Vidi che lui mi osservò ancora un po' prima di ritornare a mangiare, era un normale comportamento il suo, ma non sapevo che a lungo andare ci avrebbe divisi per sempre.
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Spazio Autrice 🌼

E così Cole non c'entra nulla, almeno così dicono.

Come al solito Scarlett cerca di fare sempre la dura, almeno davanti agli altri.

Austin invece è stato un amico prezioso, così come Trevor e Carol, che ovviamente sa bene cosa fare nel caso incontrasse Cole 😂🔪

Spero che la storia vi stia piacendo ❣️

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