Sicuramente quando Carol mi aveva detto 'ci vediamo in mattinata' non mi aspettavo che mi raggiungesse allo studio. Trovarmela davanti era stato troppo scioccante dopo tutto il tempo in cui non l'avevo vista, trovarmela dietro ai vetri del mio studio accompagnata da Lena peggio, non ci credevo.
Era arrivata decisamente prima dell'ora concordata, le avevo mandato la posizione dell'appartamento di Logan, non degli uffici Miller, ma quello si trovava facilmente su internet o chiedendo semplicemente al tassista, visto che era praticamente il più conosciuto in città.
Ho corso verso di lei e l'ho abbracciata con tutte le forze che possedevo fino a quando non ha cominciato a lamentarsi «mi stai soffocando tigrotta»
«Ops scusa» la lascio libera e la guardo dritta nei suoi occhioni blu contornati da due ciglia lunghissime e ben colorate di nero, quel nero tanto simile ai nostri capelli.
La guardo mentre si guarda attorno, ben attenta a catturare i più piccoli dettagli che ha quel piccolo studio.
«E così hai fatto tuo anche questo studio» prende la foto nostra tra le mani mentre la guarda con tenerezza e io sbuffo sorridendo alla sua affermazione. Anche a Londra avevo messo su uno studio simile, contro il volere di mio padre ovviamente. Non mi avrebbe mai permesso qualcosa di rosa, ma ero troppo preziosa per lui per negarmelo, perciò non aveva potuto ribattere.«Non potevo fare altrimenti, era tutto troppo serio e austero» scoppia a ridere e ci abbracciamo ancora con forza, abbiamo tanti abbracci da recuperare. Poco dopo la porto in sala relax per offrirle almeno un caffè, visto che poi comunque devo tornare a lavoro e lei lo sa bene. Prima di salutarla mi viene in mente un'idea, sono titubante perché non vorrei mai mettere alla prova la mia migliore amica, ma se non lo faccio adesso non so quando potrei farlo visto che dopo torno direttamente a casa.
Nel bene e nel male io sono così, quando qualcosa sfugge al mio controllo non mi sento bene, mi sento incastrata in un limbo, e per stare bene devo rimettere solo i pezzi insieme e capire.
«Prima che vai via ti porto a salutare Trevor, vieni» faccio segno per farmi seguire e lei non si smuove di una virgola, mi guarda pensierosa.
«Ora?» Domanda come se dovessimo andare dall'altra parte della città quando invece è solo la porta accanto quella a cui dobbiamo bussare.
Annuisco ed esco senza controllare se mi segue o meno. Quando la vedo poi accanto a me busso alla porta. Trevor non sembra molto sorpreso, si alza e abbraccia Carol, e se avessi visto solo il loro abbraccio di adesso non mi sarei fatta tante paranoie sullo sguardo di Trevor quando gli ho detto che sarebbe venuta Carol, o quando quest'ultima che è sempre scattante ci ha messo più di dieci secondi per reagire a una mia domanda, per questo sono certa, conoscendoli, che questi due mi nascondono qualcosa.Li ascolto parlare, ridono e scherzano come se andasse tutto bene, in un altro momento avrei detto "cosa mi nascondete?". Ma sarebbe assurdo dirlo ora che parlano in modo normale, sembrerei ridicola, e poi non voglio ascoltare qualcosa che magari mi rovinerà la serata, o meglio, la serata di mio fratello, visto che inevitabilmente il mio umore si riverserebbe su di lui.
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Quando io e Carol finalmente abbiamo finito di prepararci, ci siamo premurate di mettere a posto il bagno che era diventato un casino, Logan era giù uscito e non ci sembrava carino che al ritorno dalla sua serata trovasse trucchi e abbigliamenti femminili sparsi un po' di qua e un po' di là.«Sai forse dovrei accettare la proposta di Trevor, di andare ad abitare da lui» Carol si volta d'improvviso verso di me come se fosse scandalizzata, avevo tenuto questa cosa per me e non gliel'avevo raccontata, il suo stupore ne è la conferma.
«Sei impazzita? Da lui?» Lei è una delle persone più aperte che io conosco, conosce un ragazzo che gli piace, ci va a letto e il giorno dopo se ne dimentica il nome, però posso capire benissimo che detta come l'ho fatto io può apparire strana la cosa. Cosi dopo aver riso per le sue espressioni strane prendo fiato e le racconto tutto.Le racconto che me lo ha chiesto praticamente la sera in cui abbiamo fatto la cavolata con il maiale, e che non intendeva letteralmente che dovevo andare a vivere con lui, ma accanto alla sua depandance, ovvero un altro appartamento, un altro spazio che sarebbe tutto mio, e non insieme sotto lo stesso tetto, solo accanto. Le ho raccontato che la mia risposta è stata che non c'è n'era bisogno, ma ha lasciato l'offerta aperta a tempo indeterminato, e chissà, magari potrei farci un pensierino visto che non voglio prendere una casa chissà dove isolata da tutte le poche persone che conosco, e allo stesso tempo mio fratello avrebbe di nuovo la casa tutta per se.
«Mi hai fatta preoccupare, pensavo ad altro» si mette una mano sul petto con fare teatrale come a voler calmare il battito del cuore.
«Ma va, ti pare!» Chiudiamo così quella conversazione e usciamo di casa per dirigerci alla discoteca che dista un bel po' da questa casa. Carol è bellissima nel sua vestito rosso, le sue labbra dello stesso colore e i suoi capelli leggermente ondulati tenuti sciolti sulle spalle, perché a noi piace portarli così, liberi.
Appena scendiamo dal taxi ci mettiamo sottobraccio per paura di cadere per via dei tacchi vertiginosi che abbiamo scelto e ci stringiamo una all'altra per il freddo, come due vecchiette che vanno a fare la spesa, e non come due giovani ragazze che stanno per scatenarsi sulla pista da ballo.
Quando entriamo neanche il tempo di guardarci intorno che subito veniamo messe nella mischia tra la gente che urla e si diverte. Per fortuna Logan ha riservato un privé e subito andiamo a lasciare le nostre cose. Appena entriamo notiamo tre ragazzi, più o meno della nostra età, forse qualche anno in più, e due ragazze. Uno di loro si alza appena ci vede entrare e quindi mi pare giusto presentarmi
«Sono la sorella di Logan, Scarlett» il ragazzo sorride e mi allunga la mano
«Immaginavo, avete gli stessi occhi» sorrido un po' imbarazzata e un colpo di tosse e una gomitata mi fanno riprendere da quel momento di timidezza.
«Lei è la mia migliore amica» Carol senza farmi aggiungere altro, probabilmente già infatuata di questo ragazzo di cui non so ancora il nome, gli porge la mano e si presenta da sola «Carol» sfoggia il suo sorriso più ammaliante e lui ricambia «Liam» a turno gli altri due si presentano, uno si chiama Herry e sta insieme a Emily , l'altro si chiama Oliver e la ragazza Grace. Entrambe appaiono molto sorridenti e subito pronte al dialogo, sono molto carine e simpatiche. Anche i tre uomini lo sono, e non mi aspettavo altro visto che sono amici di Logan. Nel giro di dieci minuti vedo arrivare Lena e Judie invitate da me, e con sorpresa scorgo Jacob e Trevor che mi guarda con un sorriso sornione mentre io per qualche assurdo motivo mi sento presa alla sprovvista perché non sapevo della sua presenza stasera, avrei dovuto immaginarlo però.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio Autrice 🌼Bene bene, in questo capitolo abbiamo capito che la proposta di Trevor non era come pensavamo, che dite, accetterà?
E per quanto riguarda Carol e Trevor? Cosa pensate?Commentate per farmi sapere cosa ne pensate e se volete lasciate una ⭐
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𝑪𝒉𝒊𝒍𝒍𝒔
ChickLitScarlett è una giovane segretaria che di punto in bianco abbandona la sua città per lasciarsi i problemi alle spalle, o almeno così crede. A Manhattan, oltre suo fratello, rincontrerà un vecchio amico. L'ormai non più ragazzino Trevor, che altro no...