Quando vieni ferita da una persona ti dispiace.
Quando vieni ferita da una persona che ami ti senti morire.
Mio padre mi fa sentire così: morta.Quando sono tornata a casa ho mantenuto la promessa di prendere a pugni e calci il mio sacco da boxe. Sono molto contenta di averlo qui, in camera "mia", così posso usarlo quando voglio, o meglio dire, quando ne ho bisogno.
Dopo aver scaricato la mia tensione ho ricevuto una chiamata che però mi ha caricata di rabbia e sono tornata a picchiare quel sacco molto più di prima, ho smesso solo quando non c'è la facevo più a restare in piedi, ho smesso quando le mie mani incominciavano a provare dolore nonostante i guantoni, ho smesso quando la rabbia si stava trasformando in lacrime.
E io non posso piangere.
Quella telefonata da Susi, la segretaria di mio padre, mi ha fatto sentire una nullità.
Un figlio quando sbaglia si aspetta il rimprovero dai parte dei genitori, giusto?Io non ho sbagliato, ma avrei tanto voluto che mio padre mi avesse chiamata, anche solo per dirmi che ero stata imprudente, che ero stata una scema, che lo avevo fatto vergognare, ma niente di tutto questo è successo.
Susi voleva solo sapere delle cose riguardo un documento, uno stupido documento! E quando le ho chiesto se mio padre avesse letto l'articolo c'è stato un silenzio da far paura. Quando con convinzione per sapere, gliel'ho richiesto, ha detto sì. Un flebile sì, come se avesse avuto paura di ferirmi con quella risposta.
Lei che a malapena mi conosce ha avuto paura di farmi soffrire, non è strano?
Mi ha detto che appena uno dei suoi leccapiedi gli ha fatto leggere la notizia lui non ha detto nulla, si è leggermente irrigidito, probabilmente per la vergogna, e poi ha chiesto di non essere disturbato per almeno due ore, si è chiuso nel suo ufficio e ne lei, né nessun altro sa cosa lui abbia fatto in quel momento lì da solo.
Io credo di saperlo, sarà stato sulla sua costosissima poltrona in pelle a maledirmi. Me lo immagino incazzato nero mentre fuma una segaretta e immerso nel fumo pensa a cosa ha fatto di male nella sua vita per avere una figlia così.
Una risata amara prende posto sul mio visto, ormai è impossibile non farla apparire quando penso a lui.
Mi ha ferito il suo silenzio, lui mi ha ferito ancora una volta.
Molte ore dopo sono a frugare nel mio armadio per cercare qualcosa di appropriato per la cena di stasera. Per fortuna Lena mi ha detto di che posto si tratta perché se restavo ad aspettare che Trevor mi mandasse la posizione per capire come mi sarei dovuta vestire, mi sarei praticamente presentata lì due ore dopo.
Mi ha sorpreso sapere di che posto si trattasse, un locale non molto grande dove ogni sera fanno il karaoke e si balla. Mi aspettavo un locale elegante, visto che comunque è una cena di lavoro. Ma sono molto felice di sapere che non è così, non mi sento molto a mio agio nei posti lussuosi, anche se praticamente ci sono cresciuta. Più che i posti lussuosi non sopporto la gente con la puzza sotto al naso che li frequenta, si credono superiori a tutti solo perché hanno dei soldi, che ignoranti del cavolo!
«Mi raccomando niente tacchi» Logan appare dal nulla nella stanza mentre sono intenta a guardarmi allo specchio.
«Ovvio, quando posso evito lo sai» andrei in ufficio in pantofole, lui lo sa bene, infatti annuisce e sorride
«Perché non vieni anche tu?» Mi farebbe piacere visto che lì oltre a Trevor, Lena e Isabel "la strana", non conosco nessun altro.E il momento di conoscerli.
«È una cosa di lavoro, io non c'entro nulla, e poi ho un appuntamento» sull'ultima parola mima le virgolette per farmi capire che non è cosa seria
«Dovresti conoscere meglio Lena, ti mangia con gli occhi ogni volta» sorrido al pensiero di come lo guarda, è davvero presa da lui.«Non sono il suo tipo, a lei piace quello che crede che io sia, ma sono tutt'altro, lo sai. Non sono tipo da relazioni serie» ma perché tutti gli uomini hanno problemi con le relazioni serie? Non lo capirò mai probabilmente.
«Sta a te decidere cosa e chi essere, quando troverai la persona giusta ti verrà spontaneo aprirti e lasciarti conoscere per quello che sei davvero» lui non sembra essere d'accordo dalla faccia che fa, e dopo avermi chiesto se avrei voluto un passaggio, che rifiuto gentilmente, esce dalla stanza lasciandomi tra i mille abiti attorno.Mezz'ora dopo sono pronta. Ovviamente non ho messo i tacchi, ma non ho voluto optare nemmeno per un abbigliamento troppo 'casalingo', anche se non mi sarebbe dispiaciuto, adoro stare comoda. Una gonna in jeans che fascia il mio sedere rendendolo ancora più alto e sodo, il maglioncino bianco a collo alto e stivali dello stesso colore, nulla di eclatante insomma.
Appena Trevor mi manda il messaggio con la posizione mi viene da ridere visto che sono già in taxi, si vede che gli uomini non calcolano bene certe cose. Visualizzo ma non rispondo, preferisco dirglielo di persona che bisogna dire ore prima ad una donna il luogo deciso perché bisogna adattare il look.
Pago il tassista ed esco nella fredda Manhattan, stringo bene il cappotto e guardo l'insegna a caratteri cubitali di colore rosso che ho difronte NOISY, sorrido e dopo un attimo ad ammirare tutto ciò che mi circonda, entro.
Non avendo risposto a Trevor non se sia già arrivato, ma non lo vedo quindi deduco di no, sono le dieci inoltrate, quindi dovrà esserci già qualcuno dei nostri. Mi guardo attorno fino a quando una mano si alza nella mia direzione e il ragazzo mi saluta, è Austin.
Mi incammino sollevata verso di lui, iniziavo a sentirmi una scema senza nessuno. Lui non lo conosco bene, l'ho visto questa mattina quando Lena mi ha fatto entrare nel suo ufficio, è nuovo anche lui ed è l'assistente di Isabel. Mi dispiace che abbia visto e conosciuto la me arrabbiata con il mondo questa mattina.«Ciao Scarlett» mi porge la sua mano e la stringo, decisa come sempre.
«È un piacere vederti Austin» mi guardo attorno e lui sembra capirmi.
«Anche io non conosco nessuno, siamo sulla stessa barca» mentre ridiamo lo guardo spostarsi un riccio biondo che gli ricade davanti agli occhi blu mare, ha una carnagione chiarissima sembra il tipico tedesco, davvero un bel ragazzo.Subito dopo ci raggiunge anche Lena e un'altra ragazza che pare chiamarsi Judie, è la segretaria di uno degli avvocati, e ride senza motivo da prima ogni volta che mi guarda tant'è che ho chiesto a Lena se avevo il make up a posto, colato so che potrei sembrare un orribile è divertente mostriciattolo, ma niente, era tutto apposto.
Forse è solo pazza e per una volta non sei tu il problema.
Ad un tratto sento soffiare sui miei capelli e mi volto di scatto per vedere chi è il pazzo che vuole morire questa sera.
«Bù» sussurra come se fosse normale farmi spaventare.
«Trevor sei il solito deficiente lo sai vero?» Mi sorride e noto Lena che è al mio fianco in imbarazzo, Judie invece ha smesso di ridere.Ma di cosa si scandalizzano? Della normalità?
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Spazio Autrice 🌼Ciao raga ♥️
A quanto pare Trevor con Scarlett è sempre molto in confidenza, e i suoi dipendenti ne restano straniti.
A voi piace questo Trevor?
Ci tengo a precisare che il termine "casalingo" non vuole essere minimamente offensivo, anzi, io vivo in pigiama praticamente 😂
Commentate per farmi sapere cosa ne pensate e se volete lasciate una ⭐
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𝑪𝒉𝒊𝒍𝒍𝒔
ChickLitScarlett è una giovane segretaria che di punto in bianco abbandona la sua città per lasciarsi i problemi alle spalle, o almeno così crede. A Manhattan, oltre suo fratello, rincontrerà un vecchio amico. L'ormai non più ragazzino Trevor, che altro no...