La testa mi scoppia quando gli agenti di polizia mi pongono le domande più e più volte. Ho detto tutto quello che è successo, nessun dettaglio tenuto per me. Non è stato facile raccontare anche il modo in cui si è approcciato al mio corpo senza il mio volere, mi ha dato Trevor la forza di continuare tenendomi la mano e stringendomela contro la sua.
La stessa mano con le nocche rosse che ha colpito più volte il volto di Cole. Ho avuto paura che non riuscisse a fermarsi, io stessa se avessi avuto la sua stessa forza non so se ci sarei riuscita, ma mai avrei permesso a lui o a chiunque altro di rovinarsi la vita per quell'essere cattivo.
Ho provato un senso di sollievo quando gli agenti lo hanno portato via da casa mia, non potevano entrare in scena in un momento migliore. Non ho capito ancora bene chi li ha chiamati e perché c'è anche Austin qui.
«Quindi non le ha aperto lei il cancello principale, giusto?» L'agente con il block notes in mano chiede ancora conferma e a me gira la testa.
«Le ha già detto come è andata, domani mattina passeremo da voi per ulteriori delucidazioni. Ora avete abbastanza prove per arrestarlo, no?» Il tono di rabbia e rimprovero di Trevor fa abbassare la testa all'agente che si congeda con un saluto e va via. L'ultima volta che ci siamo rivolti a loro non sono stati tanto carini.
Tutto ciò che raccontavo non sembrava mai abbastanza ai loro occhi, come se fosse all'ordine del giorno per loro sentire una donna raccontare scene simili.«Signora metta del ghiaccio sulla fronte e questa pomata sulla caviglia» Afferro la pomata che la donna mi offre e la ringrazio. Oltre all'arrivo tempestivo della polizia è arrivata anche un'ambulanza, la prima ha portato poi via Cole con gli agenti per il morso di Morris, l'altra è arrivata subito dopo per me, ma per fortuna ho solo leggeri graffi e alcuni lividi.
Quando la casa si svota di tutte le persone estranee resto accanto a Austin e Trevor che si lanciano occhiate strane. Sono abituata a quelle di quest'ultimo, ma sono diverse questa volta.
«Puoi andare, grazie» Trevor con tono arrogante gli indica la porta confermando i miei dubbi.
«Trevor che cosa fai?» Mi volto verso di lui ma non mi dice niente mentre continua a guardare il mio amico che mi tiene la mano in modo protettivo.Che sia geloso? Non è il momento di esserlo!
«Scarlett» appena sento la voce di Logan mi alzo di scatto e nonostante la caviglia mi faccia male corro verso di lui inondandolo di un fiume di lacrime.
«Hai visto che non mentivo Logan? Quell'uomo è un mostro!» Singhiozzo nonostante mi fossi ripromessa di non farlo più, è più forte di me.
«Non ho mai dubitato della tua parola Scarlett, lo sai» mi abbraccia forte e annuisco sul suo petto. Lui mi ha sempre creduta, mi è stato sempre vicino, in ogni mia paranoia e paura lui mi era accanto a poggiarmi la sua spalla su cui piangere mentre con la mano me le toglieva dal viso delicatamente.«Tu si» lo abbraccio forte ma quando mi risponde credo di non sentirmi poi così bene come credevo.
«Non solo io, anche papà ti ha sempre creduta» forse non ho sentito davvero bene.
«Che dici Logan? Lo sai che non è così!» Sciolgo il nostro abbraccio per guardarlo meglio mentre Trevor mi viene vicino come supporto, come se solo lui si fosse accorto di quel impercettibile movimento delle mie gambe, quasi come se volessero cedere.
«Scarlett se hanno arrestato Cole oggi è solo grazie a nostro padre, lui ti ha sempre creduta» mi sento mancare l'aria così mi allontano leggermente«Smettila di dire cavolate Logan!» Non è possibile quello che sta dicendo, non so perché si stia inventando una cosa simile adesso, se pensa di farci riappacificare ora, mentendomi, sta sbagliando di grosso!
«È tutto vero, puoi chiederlo a Austin» mi indica il mio amico e io lo guardo senza capire cosa c'entri lui in tutto questo? Quando lui abbassa la testa senza guardarmi negli occhi il mio cuore si spezza.
«Cosa sai tu Austin, cosa c'entri?» Mi avvicino a lui e dopo alcuni attimi di silenzio lo scuoto per farmi guardare.
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𝑪𝒉𝒊𝒍𝒍𝒔
ChickLitScarlett è una giovane segretaria che di punto in bianco abbandona la sua città per lasciarsi i problemi alle spalle, o almeno così crede. A Manhattan, oltre suo fratello, rincontrerà un vecchio amico. L'ormai non più ragazzino Trevor, che altro no...