33🌼 Altri Cambiamenti

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"Quando vuoi"

Avevo preso le parole di Trevor alla lettera, per questo stavo mettendo con cura la mia roba nel trolley il pomeriggio stesso.

«Scarlett» per lo spavento sobbalzo sul posto facendo ridere mio fratello che mi guarda con i suoi occhioni blu e i capelli leggermente scompigliati «non volevo farti spaventare» continua tornando serio, poi entra e si siede sul bordo del letto mio letto, mentre prende a guardare tutta la mia roba sparsa accanto a lui.

So perché è qui, non è d'accordo con la mia decisione di andarmene da casa sua, perciò lascio sull'ammasso di roba il maglione che avevo tra le mani e vado a sedermi accanto a lui.
«Lo so» lui non risponde, pare immerso in qualche pensiero da cui non riesce ad uscire, ma poi finalmente lascia uscire quello che avrebbe voluto dire molto prima di oggi.

«Non sai quanto sono stato felice di sapere del tuo arrivo qui a Manhattan» non mi guarda, ma capisco che vuole continuare, così resto in silenzio ad ascoltare la sua voce quasi malinconica «nonostante le motivazioni che ti portavano da me erano tristi, io ero felice di poter viverti giornalmente, e non in qualche stupido weekend» mi si stringe il cuore a sapere quanto io gli sia potuta mancare. Magari tra il lavoro e Carol, io non dico che ci pensavo meno, ma sicuramente avevo le giornate talmente piene da non essere focalizzata sempre e solo sulla mancanza che sentivo di non avere mio fratello con me.

Lui invece si sarà ritrovato a pensarci un po' più spesso.
«Logan non sto andando via, cambio solo casa» cerco di rincuorarlo, anche se alla fine è la verità.
«Se vuoi restare posso auto vietarmi di portare delle donne qui a casa» alzo un sopracciglio e mi giro a guardarlo scettica, farebbe davvero questo per me?
«Non c'è bisogno di arrivare a tanto» poggio la testa sulla sua spalla «tanto la mattina per via del mio lavoro non riusciamo mai a vederci, ci vivremo la sera, quando usciremo insieme» Logan inclina leggermente la testa per guardarmi negli occhi.
«Stai riprendendo ad uscire, sai mi fa molto piacere» annuisco con la testa e sorrido mentre lui mi stringe per un breve abbraccio.

Ad un tratto sento squillare il mio cellulare e allungo il braccio verso il comodino per afferrarlo.

Numero sconosciuto

«Chi è?» Domanda Logan sporgendosi per guardare notando il mio tentennamento nel rispondere.
«Non ne ho idea, e non intendo scoprirlo adesso» rifiuto la chiamata e mi alzo per continuare a sistemare la mia roba infilando le scarpe in una altro trolley, fingendo di non sapere davvero chi si possa nascondere dietro quello sconosciuto. Fingendo che non sia anche un po' colpa di quello sconosciuto che vado via da questa casa.

Logan mi lascia sola in quella stanza, per nulla insospettito del momento, e così mi affretto a chiudere le valigie per andare via subito. Trevor sicuramente non sarà ancora in casa visto che mi ha detto che aveva un appuntamento con il sarto per una cena a cui dovrà presenziare tra qualche settimana, ma pazienza, preferisco aspettare lì visto che so anche dove si trova grazie alla posizione mandata da lui stesso questa mattina. Magari farò una passeggiata da quelle parti.

Fermo il primo taxi che mi sfreccia davanti e mi aiuta a infilare le valigie nel portabagagli. Con la coda dell'occhio guardo in direzione dell'appartamento di mio fratello e lo trovo dietro la finestra della cucina, alzo la mano, insicura del fatto che possa vedermi, ma quando la alza anche lui non posso fare altro che sorridere un po' malinconica.

Sono sempre qui fratello, non ti lascio ora che ti ho ritrovato e ho riscoperto la bellezza di averti al mio fianco.

Dico al tassista l'indirizzo e mi perdo nella bellezza di questo quartiere che è Midtown, un complesso di edifici altissimi da farti girare la testa se solo provi a guardarli. Ho vissuto tutta la mia vita nel traffico delle grandi città e nello smog, ci sono così abituata che se dovessero propormi di andare a vivere per sempre in un paesino tranquillo e privo di tutto ciò, non accetterei, nonostante ogni giorno me ne lamenti. Certe cose non si possono proprio cambiare.

Il taxi si ferma davanti ad un cancello in ferro bianco altissimo, capisco che siamo arrivati solo quando il tassista si volta e mi mostra la sua mano aperta. Senza indugiare ancora prendo i contanti e li lascio nella mano del signore che mi guarda annoiato, come se quello di accompagnarmi fosse un favore a me, e non lavoro. Per fortuna mi aiuta a scendere le valige, e solo in quel momento capisco quanto sono stata stupida ad arrivare prima di Trevor, dove voglio andare se ho le valigie con me?

Sciocca.

Mi guardo intorno curiosa e noto che quelle attorno sono tutte villette, e non edifici, è davvero una bella zona, sicuramente signorile e meno frequentata. Scrivo un veloce messaggio a Trevor per dire che ho anticipato il mio arrivo e la sua risposta con "Arrivo presto" non si fa attendere.

Sono sicuramente più tranquilla rispetto a questa mattina, davvero ero furiosa, Isabel che nomina mio padre mi ha mandata su tutte le furie. Certo lei non sa del nostro rapporto oramai rotto, ma dice tutto con una tale cattiveria che certe cose non c'è bisogno nemmeno che le sappia, tanto le direbbe comunque, ne sono sicura. Anzi le direbbe in continuazione solo per vedermi perdere le staffe.

Poi quanto è caduta in basso quando ha osato chiamarmi 'segretaria da quattro soldi', che ridere, ricordo ancora lo stupore sul suo volto quando le ho dimostrato di sapere più di lei al colloquio. Crede di essere sempre un gradino sopra a tutti, soprattutto ora che non è più una 'semplice' segretaria. Le ho sentite le altre colleghe, o meglio, ho origliato visto che con me oltre all'educato saluto non si spingono oltre. Le ho sentite dire che adesso Isabel se la tira ancora di più ed è peggiorata. Austin poi mi ha raccontato che è sempre nervosa e puntigliosa, ma non è una novità per me.

Oramai con me è entrata in una sorta di competizione, peccato che stia giocando da sola.

Incuriosita, e leggermente annoiata, mi avvicino al cancello d'entrata poggiando le mani sulle sbarre. I miei occhi restano affascinati sulla bellezza di questa casa, si vede chiaramente la divisione dei due appartamenti, vicini, ma con due entrate se pur identiche, separate. Il muro in pietra rende l'ambiente rustico, e la curiosità di vedere l'ambiente interno si fa sempre più spazio in me.

Ad un tratto, mentre guardo i grandi alberi verdi che circondano le mura intorno alla casa, quasi non cado di faccia in giù. Il cancello si apre, e davvero sono sicura che se non fosse fatto di questo materiale pesante sarei già caduta. Mi guardo intorno per capire se sia possibile che sia stato Trevor ad aprire, magari con un telecomando, ma nulla, ci sono solo io e le mie valigie rosa cipria. Per correttezza non dovrei entrare, ma visto che questo cancello si è magicamente aperto da solo, prendo la palla al balzo e sorpasso la cancellata. Affianco a questo enorme cancello c'è ne uno più piccolo, questo ovviamente serve per far entrare le auto. Vago con gli occhi un po' da per tutto e quando sono sotto il portico di questa meravigliosa casa resto leggermente spiazzata quando sento un cane abbaiare. Il suono si fa sempre più vicino e lentamente mi giro verso quella direzione sperando che la mia sia solo una fantasia.

Quando mi giro però, con il cuore in gola, vedo un enorme Doperman che mi guarda in cagnesco e continua ad abbaiare verso di me.

Trevor poteva anche dirmi di avere un cane.

Se tu non fossi entrata non avresti corso questo pericolo.

Cerco di pensare velocemente a una via d'uscita. Magari il portone di questa casa si aprisse magicamente!

Metto a bada tutti i miei pensieri quando piano lo vedo avvicinarsi ancora di più con passo lento.

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Spazio Autrice 🌼

Finalmente Scarlett si trasferisce da Trevor, ma Morris sarà buono con lei?

Inoltre come avete potuto capire la presenza del suo ex Cole è sempre presente, Vedremo cosa succederà...

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