43🌼Capelli bagnati

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Trevor's pov

A svegliarmi, oltre i primi raggi di sole che si proiettavano sul mio viso, è stato il leggero, ma strano peso che premeva sul mio petto. Quando abbasso gli occhi la visione dei capelli neri di Scarlett sparsi e ammassati su di me mi fa un certo effetto, la luce che entra dalla finestra spoglia di qualunque tenda li rende ancora più luminosi, passo le mie dita tra di loro e prendo ad accarezzarli. Il suo respiro è tranquillo, come se questo fosse il suo posto.

Peccato però che in realtà sia sbagliato.

Mentre accarezzo le sue lisce ciocche morbide, i miei pensieri tornano a questa notte e a quello che c'è stato tra di noi. Speravo sinceramente di svegliarmi pentito, ma nulla da fare, mi sento solo bene. E questo mi fa quasi rabbia visto che mi sento sporco nei suoi confronti. Solo che ripensare alla sua bocca su di me, hai suoi gemiti e ai suoi movimenti lenti contro i miei, mi fa solo venir voglia di riaverla. Speravo che una volta aver fatto sesso con lei il mio desiderio si placasse, ma nulla da fare. Non mi svegliavo con una donna accanto nel mio letto da un bel po'. Avevo anche dimenticato la sensazione di sentire un altro respiro contro la mia pelle perché la loro sola presenza mi creava fastidio, allora perché con Scarlett ,che sarebbe quasi giusto provare tutte queste cose, non accade nulla di tutto ciò?

«Che ore sono?» La sua voce impastata dal sonno mi fa sorridere, così do un occhio sul comodino per guardare l'orologio.
«È ora di alzarsi dormigliona» automaticamente lei si stringe ancora al mio corpo come a disapprovare le mie parole e io continuo a sorridere anziché allontanarla.
«Qualcuno prima di noi si è già alzato» Scarlett sorride sul mio petto e sussulto quando passa il suo indice caldo sulla mia erezione.
«Lui è sempre mattutino» godo del tocco delicato con cui mi sta accarezzando e mentalmente mi chiedo se potrò mai tornare a resistergli e controllarmi in sua presenza senza che faccia figure, davvero nemmeno da ragazzino mi comportavo così!

«Ti va di fare una doccia insieme prima di andare a lavoro?» Con la mia dignità ormai sparita accarezzo uno dei suoi seni nudi mentre sento l'altro premere contro il mio corpo. Il suo capezzolo si indurisce e io ne approfitto per stringerlo tra le dita.
«Mm non posso, mi dispiace. Mi bagneresti tutti i capelli e non avrei tempo di piastrarli. Il mio capo si arrabbierebbe molto se arrivassi in ritardo» alza la testa per guardarmi e credo di non aver visto nulla di così bello di prima mattina.
«Vorrà dire che starò ben attento» tento ancora ma quando mi lascia andare per farmi alzare penso di non essere riuscito a convincerla, ecco perché quando la vedo entrare nel bagno dietro di me, nuda e bellissima, penso al fatto che non ci ho capito un cavolo anche questa volta.

Raccoglie i capelli in una coda mentre io faccio uscire l'acqua calda dalla doccia e poi entro tendendole la mano che afferra senza problemi.
Non so quali siano le sue intenzioni, ma le mie di certo non sono solo quelle di lavarmi.

Prendo un po' di bagnoschiuma mettendolo in un mio palmo e lo spalmo sui suoi seni, accarezzandoli e bramandoli, più che lavandoli.
Sorride sorniona, per niente imbarazzata e si lascia toccare dalle mie mani gentili mentre i nostri occhi si studiano.
«Mi dispiace per i tuoi capelli» sussurro con finto dispiacere mentre lei corruga la fronte.
«Perché?» Chiede curiosa mentre involontariamente si avvicina a me sotto il getto dell'acqua quando la mia mano prende la direzione verso il basso.

Il passo definitivo sotto al getto lo fa quando inaspettatamente infilo un dito dentro di lei e con l'altra mano l'attiro a me per tenerla e per potermi spingere più a fondo senza perdermi la visione di lei quando apre la bocca formando una "O" di sorpresa con quelle sue labbra carnose che non vedo l'ora di risentire sulle mie.
«Perché volevo vederli bagnati esattamente come sei bagnata qui» infilo un altro dito dentro di lei e quando la sento gemere di piacere e contorcersi cerco le sue labbra e la bacio. Lei ricambia subito e cerco la sua lingua come un matto disperato. Non sapevo realmente che fosse eccitata, ma l'istinto animale che è dentro di me mi ha spinto a provarci.

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