4🌼 Personalità

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A volte credo di essere davvero strana e spesso mi ritrovo a pensare che forse ho semplicemente due personalità.

Sei sempre strana, non a volte.

A lavoro sono: precisa, puntuale e sicura.

Questo è vero.

Nelle ore fuori dal lavoro sono: pasticciona, ritardataria e vacillo spesso prima di prendere delle decisioni.

Beh, non posso smentirti.

Non so se sia normale, ma alla fine chi al mondo lo è? Ecco nessuno, appunto.

Ammetto che mi piacerebbe molto essere nella vita quotidiana come sono a lavoro, mi permetterebbe di essere più stronza e senza cuore. Il lavoro mi porta ad essere, non dico cattiva, perché quello non lo sarò mai, ma sicuramente più obbiettiva e forte. Vorrei davvero essere così sempre, e non piangere perché mi manca mia madre, non essere triste perché vedo la mia migliore amica solo da una stupida videochiamata quando una delle due è libera, e soprattutto, non vorrei continuare a preoccuparmi per mio padre.

La verità e che non sono buona a voltare le spalle a nessuno, non sono brava quanto lui, ecco perché invece di stare stravaccata sul divano dopo una mattinata impegnativa sono a mandare tutte le informazioni dei casi che avevo raccolto alla nuova segretaria di mio padre.

Lei l'ho scelta io dopo vari colloqui, eh già, sono stata stupida fino all'ultimo secondo lì, a Londra. Ero io la sua segretaria, e prima di andare via mi sono premurata di trovarne una adatta, e sto ancora cercando di farle avere tutto il materiale e tutte le cose che so di cui ha bisogno mio padre. Sono una stupida, dovrei farlo restare nella merda con i problemi fino al collo, dovrebbe sentire la mia mancanza se non in casa, almeno a lavoro. Ma no, lui non merita di sentirla la mia mancanza, lui non merita nulla.

«Hai finito?» Domanda Logan dopo che ho chiuso il computer esasperata, sarà anche brava la mia sostituta ma spesso prima di capire una cosa devi spiegargliela due volte. Sorrido al pensiero di mio padre che si arrabbia quando non capisce al primo tentativo, arrabbiati papà, arrabbiati, ma tanto non arriverai mai al mio livello di incazzatura.

«Sì, per oggi. Mancano solo delle ultime cose e basta» mi stiracchio leggermente la schiena che me la sento a pezzi e nel frattempo mi esce uno sbadiglio che fa sorridere Logan.
«Non ti arrabbiare per quello che ti sto per dire» mio fratello mi guarda e la sua premessa mi fa capire che non mi piacerà quello che dirà, però lo incito con una semplice occhiata a continuare «avresti potuto mandare tutto via email e spiegarglielo in un'unica nota vocale, tu invece mandi una cosa per volta, fai videochiamate e chiamate, si insomma, secondo me la stai portando per le lunghe perché in questo modo ti senti ancora vicino a lui, ti senti ancora parte integrante della sua vita.»
«Non è vero! Io non vedo l'ora di non sapere più nulla!» Mi alzo dalla sedia pronta a scappare da quella conversazione ma lui mi raggiunge posizionandosi davanti a me.

«Scarlett sai anche tu che è vero» so cosa vuole fare, vuole sentirmi dire che è vero, che voglio solo sapere come sta mio padre e se parla di me, ma non lo farò, non gli dirò nulla di tutto questo.
«Logan per favore, nostro padre per me non esiste più» i suoi occhi dispiaciuti mi fanno tanto male, è la prima volta che lo dico ad alta voce senza giri di parole e anche io mi meraviglio, non credevo che dalla mia bocca sarebbero mai uscite simili parole verso mio padre.

Lui non risponde, cosa dovrebbe dire? Sa quello che mi ha fatto e non capisco davvero perché non lo odia tanto quanto lo odio io.

Lascio il salotto sotto i suoi occhi ancora turbati e tristi e mi chiudo in camera. Vorrei sbattere la porta come facevo quando ero piccola per dimostrare quanto sono incavolata per quel discorso, ma adesso nessuno verrebbe da me a calmarmi come faceva la mamma, nessuno mi accarezzerebbe i capelli teneramente sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene, nessuno.

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