Capitolo 40 - I primi ospiti

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"Pensavo non sareste più arrivati, i tuoi amici non entrano?" Guarda la porta, è seduto sulla scrivania di fianco alla mappa. "Sappiamo entrambi che dobbiamo parlare, potrebbe essere l'ultima volta per un lungo tempo." Lui sospira e guarda fuori per alcuni secondi. "Non puoi fuggire alle tue responsabilità" Sguardo serio, occhi luminosi... è arrabbiato "Non lo farò! Ma ho bisogno di finire questa cosa, io devo imprigionarlo prima che riesca ad uccidere te. Sappiamo entrambi cosa accadrebbe dopo, il mondo e forse tutto l'universo sarebbe nelle sue mani. So quali sono le mie responsabilità qui, altrimenti non avrei dato ordini al capo dei pigmen sui turni per fare la ronda prima di andarmene, se pensi che non mi interessi di questo posto ti sbagli!" Abbassa lo sguardo facendo un piccolo sorriso "So cosa hai fatto, devo ammettere che non me lo aspettavo, e quando ho saputo sono stato contento. Ma mi devi promettere di obbedire, io devo andare... Dare la mappa al prossimo padrone del drago era il mio ultimo compito prima dell'esilio, il nether non può stare senza un principe, e tu dovrai essere migliore di come sono stato io tanto tempo fa. Quindi appena il tuo compito nel mondo di sopra sarà finito tu dovrai lasciare tutto ciò che hai vissuto e tutti coloro con cui hai fatto questo viaggio nell'altro mondo, sarà difficile ma io mi fido di te." Mi mordo la lingua, di nuovo tutti questi discorsi. "Prometto di non deludere le tue aspettative, nonostante non sarai lì. Mi mancherai papà" Lo abbraccio forte mentre una lacrima scende veloce sulla mia guancia. Non passa molto quando non mi accorgo di abbracciare il vuoto, alzo lo sguardo... non lo vedrò per molto tempo. Asciugo la lacrima, prendo la mappa ed esco dalla stanza. "Possiamo continuare la nostra ricerca" Cerco di sorridere, non voglio fare la debole in questo momento; mio padre se n'è andato ed io lo devo accettare.

"Qual è la prossima tappa?" Per i troppi pensieri mi sono dimenticata di essere l'unica a riuscire a vedere la mappa, abbasso lo sguardo sul pezzo di carta che ho in mano. "Tutto intorno, partendo dai bordi della mappa, c'è uno spazio vuoto, è nero e buio non c'è niente... mentre spostandosi verso il centro c'è un'isola. Non mi sembra di averla mai vista in giro nel mondo di sopra, deve essere in un'altra dimensione..." Penso un attimo alle opzioni che abbiamo, ragiono ad alta voce. "Un' isola in mezzo al vuoto fatta di roccia di colore giallo, senza vegetazione di nessun tipo e una costruzione fatta di mattoni viola... scusate, io al momento non riesco a capire" mi metto una mano sulla fronte e massaggio un attimo le tempie. Il mal di testa ritorna dopo la visita alla fortezza, il che è strano. Non ho mai avuto generi attacchi, sono sempre riuscita a controllare le mie emozioni dopo l'allenamento del vecchio saggio. "La roccia sembra molto quella di cui è fatto l'end, non siamo mai stati molto nella città dell'end ma potrebbe essere un ottimo luogo in cui provare." Lyon ragiona e tutti gli diamo ragione, non riesco a capire come non ci sono arrivata. "Partiamo domani, dobbiamo riposare dopo questo viaggio" Anna ha ragione, non possiamo continuare questo viaggio così sarà passato un giorno intero da quando siamo entrati nel nether. "Vi darò una stanza, il castello è grande e nessuno darà problemi, vi darò una mappa con segnata la strada per la cucina e le camere degli altri in caso ci siano problemi. Questo castello è grande ma dopo aver compreso le strade è semplicissimo. Prendetevi il tempo che vi serve, ripartiremo solo quando saremo tutti riposati, nel castello c'è un portale che ci teletrasporterà indietro." I miei amici acconsentono all'idea, schiocco le dita facendo comparire nelle loro mani le mappe con scritto sopra ogni informazione necessaria. "Siete liberi di andare a riposare, o se volete andare in giro per il castello. L'unica piccola cosa che vi chiedo è di non andare nella stanza o nell'ufficio di mio padre, qualsiasi cosa ci sia lì dentro non può minimamente interessarvi." Detto questo li lascio andare. Io invece di dirigermi nella mia stanza, però vado dentro la stanza e l'ufficio di mio padre a recuperare vecchi documenti e ricordi tenuti da mio padre.

MARIO

Mi alzo dal letto dopo qualche minuto passato a fissare il soffitto, a quanto pare non sono così stanco come pensavo. Metto le scarpe e passo uno sguardo su tutta la stanza. È una normale camera per gli ospiti mai usata, come ha detto Heart non hanno mai avuto molti ospiti, forse proprio nessuno.

La figlia di Herobrine (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora