Capitolo 1 - Un incontro inaspettato

652 45 4
                                    

HEART

QUATTORDICI ANNI DOPO

Avevo dodici anni quando scoprii la mia vera storia; i miei genitori, che a quanto pare non lo erano davvero, mi raccontarono la storia di come ero arrivata davanti la loro porta da un momento all'altro e di come mi avevano accudito fino a quel giorno. Di come si erano complicate le cose dopo che avevano scoperto che avevo dei poteri ed anche dopo la scoperta degli occhi bianchi, che diventavano dagli occhi azzurri chiari a bianchi quando mi arrabbiavo o non riuscivo a controllarmi; ma a quanto pare era tutto un segno, sinceramente mi è sempre sembrato abbastanza strano che i miei occhi diventassero così, la prima volta che i miei poteri si sono 'attivati' ero con i miei genitori adottivi; stavano litigando pesantemente ed io per la paura iniziai come ad impazzire, non capivo più dove fossi e i miei si preoccuparono. Corsi in bagno e mi ci chiusi dentro, mi lavai la faccia e alzandola vidi i miei occhi diventare bianchi, i miei poteri spaccarono lo specchio ed io non sapevo cosa fare; mio padre buttò giù la porta e mi trovò svenuta, mi portarono subito dal medico e da lì scoprimmo tutto. Non è più stata la stessa cosa, i miei genitori non erano più gli stessi; non mi parlavano e mi tenevano le distanze, poi mi dissero chi ero e tutta la verità.

Quello stesso giorno quattro anni fa decisi che sarei partita al compimento dei miei sedici anni ed oggi me ne sarei andata via dalla città in cui vivevo da quando avevo due anni, lasciando i miei genitori adottivi senza più preoccupazioni o paure, ed esplorare il mondo cercando di trovare il mio vero padre.

NARRATORE

Quattro ragazzi volavano sui loro maestosi draghi sopra una lunga distesa di erba, facendo anche qualche volta finta di fare una gara.

Uno dei ragazzi aveva i capelli bruni, degli occhiali sopra la testa e dei vestiti che potevano sembrare presi da un'altra epoca, ma a lui piaceva così. Il ragazzo sorrideva alla sua ragazza, al suo fianco, la quale aveva dei lunghi capelli castani e degli splendidi occhi viola, indossava una semplice maglia bianca con dei pallini di tutti i colori e dei pantaloncini neri e dietro di loro, due ragazzi che si godevano il lungo viaggio con il vento tra i capelli.

Uno aveva i capelli rosa e gli occhi di un verde smeraldo, indossava una giacca senza maniche, una sciarpa e dei pantaloni bianchi che arrivavano a metà gamba, euforico e che scherzava sempre. Vicino un ragazzo dai capelli neri e gli occhi marroni, che guardava il paesaggio meravigliato, indosso aveva una maglia nera con sopra l'immagine di costole intorno ad un cuore e dei jeans attillati dello stesso colore e attaccato ai capelli un teschio.

MARIO

"Lyon stiamo volando da giorni ormai, si può sapere dov'è questo posto? Stiamo per finire le provviste ed io ho fame!" Disse Stefano con voce scocciata, era felice di andare in una nuova casa, ma si lamentava da giorni ed era una vera rottura.

"Stefano siamo quasi arrivati, per favore smettila di lamentarti altrimenti ti tolgo i biscotti per una settimana così impari la lezione" Disse Lyon in risposta guardandolo male, ma nascondendo un sorrisetto divertito.

"È un posto tranquillo e la maggior parte dei giorni c'è il sole, piove molto raramente ma non è troppo caldo, il clima è temperato e lì affianco c'è una foresta per prendere la legna e un laghetto nel quale possiamo andare qualche volta a divertirci." Dice Anna dopo un po' di tempo. "Sembra un posto piacevole" Dico, continuando a guardare davanti a me cercando il paesaggio che ha descritto Anna.
Volammo finché non atterrammo in una radura con un lago limpido, una foresta e una vasta prateria piena di ogni tipo di animale, proprio come aveva detto Anna e dal vivo è ancora più bella.

"Visto che voi dovete finire di mettere a posto la casa vado a recuperare della legna per non finirla, ok?" Dico, dopo aver messo il drago nella stalla.
"Va bene, ma fa attenzione potrebbero esserci pericoli che non conosciamo!" Mi guarda serio Lyon "Tranquillo, sai che attento è il mio secondo nome" Ridacchio.
Vado a prendere la legna nella foresta vicina, ma appena finito di tagliare il secondo albero quando alzo lo sguardo vedo una figura che mi guarda da dietro l'albero.

Prendo gli ultimi pezzi di legna mettendoli in tasca ed inizio ad avvicinarmi, ma quella che mi pare essere una ragazza inizia a correre; cerco di seguirla standoci abbastanza lontano per non spaventarla e davanti mi si rivela, come mi era sembrato di aver visto, una ragazza con i capelli ramati, gli occhi azzurro chiaro e indosso una maglia bianca e dei pantaloncini corti neri i vestiti strappati, piena di ferite e tagli profondi, la guardai meglio ansimava per la corsa fatta, ma mi sembrò strano che ansimava per una corsa che in verità non era durata tanto, quindi probabilmente optai per la scelta che stava scappando da qualcuno.

"Per favore, non voglio farti del male. Voglio aiutarti" Dico cercando di avvicinarmi a lei, ma appena vedo che indietreggia mi fermo e la guardo.
"Io non posso farmi aiutare, metterei una persona innocente in pericolo e non voglio vedere un altro morire perché ha provato ad aiutarmi. È impossibile aiutarmi" Dice guardandosi intorno spaventata, la voce è un sussurro appena parla.
"Di cosa stai parlando? Chi sei tu? Per favore, voglio solo curarti. Devi riposare, poi mi potrai spiegare e potrai andartene." Dico sperando che mi ascolti, non può continuare a vivere messa come si ritrova.
"Sto parlando di un enorme nemico che minaccia la mia famiglia da quando sono nata, comunque mi chiamo Heart visto se ti interessa tanto. Non posso accettare la richiesta di venire con te, mi spiace" Punta gli occhi nei miei e mi studia un attimo.
"Sembri stanca e affamata vieni a casa mia e dei miei amici per riposarti, per loro non sarà un problema. Poi quando sarai guarita del tutto e sarai riposata potrai andartene, va bene? Ti proteggeremo fino ad allora, sappiamo cosa vuol dire combattere contro qualcosa che non può essere distrutto, abbiamo avuto a che fare anche noi una volta di cose del genere. C'è sempre un modo di fermarlo" Continuo a guardarla in quei occhi profondi e pieni di dolore, sperando che accetti.
"Va bene ... accetto la richiesta, spero davvero che non sia un problema per i tuoi amici, ma solo finché non starò meglio ..." Sorrido per un momento, avvicinandomi ancora piano per paura di spaventarla, quando ad un tratto la vedo cadere per terra con gli occhi chiusi. Il sorriso mi si spegne sul volto e corro subito verso la sua direzione sentendo subito il battito cardiaco, che sta rallentando probabilmente per tutto il sangue perso. La prendo in braccio e vado verso casa velocemente, stando attento alle ferite.

Quando entro in casa poggio la legna raccolta nell'ingresso e vado nel soggiorno della casa, che è molto più grande e spaziosa di quanto mi aspettassi, appena mi giro vedo Lyon che mi guarda dalla cucina e dietro di lui Anna.
"Mario cos'è successo e chi è quella?"Mi chiede Lyon con sguardo serio avvicinandosi. "Scusa Lyon so che non ci dobbiamo fidare degli sconosciuti. Questa ragazza mi stava guardando da dietro un albero, l'ho vista e ho pensato di seguirla; non che fosse una mossa furba pensandoci adesso. So solo che sta scappando da qualcuno che è come Herobrine a quanto pare, nel senso che non può morire. Ah, si chiama Heart, comunque, ed ho pensato che fosse meglio curarla e farla riposare." Guardo Lyon serio e lui annuisce piano.
"Di sotto ti abbiamo fatto una specie di infermeria, con dentro la stanza per le pozioni. Vai e speriamo che si riprenda presto, così magari ci potrà raccontare qualcosa di più di lei." Dice Anna guardandomi e mettendo le mani sulle spalle di Lyon, io annuisco e li ringrazio per la comprensione.

Scendo velocemente le scale, facendo sempre attenzione che non sbatta da qualche parte e che non si prenda un colpo nel caso dovesse svegliarsi, appena entro nella stanza la poggio con cautela sul lettino e le bendo le ferite spalmando prima un unguento curativo e poi mettendogli le bende sopra le ferite. Quando le controllo il battito sembra essersi stabilizzato, la guardo e sorrido, sono contento di essere riuscito a salvarla; anche se non so se fosse proprio in pericolo di vita, continuo a guardarla e mi perdo nei miei pensieri e mi risveglio solamente quando qualcuno urla dalla scale per chiamarmi.

"Mario! Vieni subito, abbiamo un problema!"


Revisionato in data: 19/09/2019

La figlia di Herobrine (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora